Wimbledon, uomini: Djokovic sopravvive al set thriller con Anderson

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Wimbledon, uomini: Djokovic sopravvive al set thriller con Anderson

Il campione in carica e numero 1 del mondo riesce a sopravvivere al match “al meglio di un set” contro Kevin Anderson. La partita, interrotta ieri, si è conclusa con un break nell’undicesimo gioco, quando il sudafricano ha fatto due doppi falli consecutivi. Djokovic incontra Cilic ai quarti di finale

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[1] N. Djokovic b. [14] K. Anderson 6-7(6) 6-7(6) 6-1 6-4 7-5 

Considerazioni contrastanti si erano avanzate al momento dell’interruzione del match tra Novak Djokovic e Kevin Anderson ieri sera. Da un lato si poteva argomentare che poteva essere un vantaggio per il sudafricano spezzare il ritrovato ritmo del numero 1 del mondo, che dopo aver perso due tiebreak aveva lasciato appena 5 game all’avversario; ma dall’altro non potevano esserci dubbi su chi avrebbe dormito meglio, su chi fosse più abituato a gestire momenti di grande tensione come quella che può dare il miraggio di un quarto di finale del torneo più importante del mondo. Insomma, ci si poteva aspettare che la partita potesse essere condizionata da qualche tremore, sarebbe stato umano in fondo. Invece no. I due hanno cominciato esattamente come avevano cominciato ieri e questo significa non troppo bene per il serbo.

Dopo che erano scesi in campo inutilmente una prima volta e rispediti negli spogliatoi da una pioggia lenta e fastidiosa, i due tornavano sotto in campo e Anderson cominciava  giocando un primo game piazzando tre ace e un servizio vincente. Non proprio incoraggiante per Djokovic che però teneva anche lui il servizio senza problemi. Ma le emozioni arrivavano immediatamente, prima sul servizio del sudafricano – che si salvava grazie ad un millimetrico falco – ma soprattutto nel quarto game quando, aiutato da un doppio fallo iniziale di Nole, il sudafricano prima tirava una botta spaventosa messa in rete da Djoko e poi giocava un terribile scambio che lo portava a due palle break. Qui è stato bravo prima Djoko a giocare uno scambio molto sostenuto, sulla prima palla break, e poi un po’ troppo teso Anderson che sbagliava la risposta sulla seconda opportunità.

I due si rasserenevano e diventavano ingiocabili al servizio. Arrivavano senza nessun sussulto al 5 pari, quando improvvisamente – e senza niente che potesse farlo prevedere – Anderson perdeva completamente la testa, tirando due doppi falli francamente senza senso. Non si è numeri 1 per caso, alla prima palla break Djoko piazzava una gran risposta di dritto e andava a servire per il match. C’era a questo punto solo il tempo di un’ultimissima emozione grazie ad Anderson che si portava sullo 0-30 con due risposte violentissime ma Djokovic metteva le cose a posto aumentando l’attenzione al servizio.

Si salva dunque il serbo, e si avvicina all’agognata rivincita del Roland Garros. Azzardiamo un pronostico: se ci arriva, Cilic permettendo, rischia di prendere una severa lezione dallo svizzero. Ma ogni giorno è un giorno nuovo.

 

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La cronaca della partita interrotta ieri:

[1] N. Djokovic vs. [14] K. Anderson 6-7(6) 6-7(6) 6-1 6-4 sosp. (Ciro Battifarano)

Il numero 1 del mondo Novak Djokovic è opposto negli ottavi al numero 14 Kevin Anderson. I precedenti dicono 4-1 in favore del serbo, unica vittoria per il sudafricano nel primo incontro nel 2008 a Miami, dopo 4 vittorie Djokovic tra cui Wimbledon 2011. Anderson non ha mai raggiunto i quarti di finali in un torneo del Grande Slam e oggi entra in campo determinato a giocarsi le sue carte senza alcun timore, impostando da subito il gioco su scambi veloci. Il sudafricano, dall’alto dei suoi 203 cm, ha nel servizio un’arma potentissima (qui a Wimbledon nei primi tre turni ne ha messi a segno 79 ed è dietro soltanto a Karlovic ed Isner), varia il suo gioco e viene avanti con facilità, oggi non ha nulla da perdere. Nole dal canto suo sembra non scomporsi, fa il suo dovere al servizio e forse attende il calo dell’avversario che poche volte abbiamo visto giocare a questi livelli con continuità. Al di là di qualche palla break per entrambi nel secondo e nel terzo gioco, il primo cedimento di Anderson sembra arrivare nel settimo gioco quando va sotto 0-30 con due doppi falli, ma fa parte del suo gioco: le sue seconde differiscono poco e niente dalle prime e, proprio con un filotto di “seconde”, addrizza l’andamento del game. Si arriva al tie-break e il servizio, decisivo fino a questo momento, sembra abbandonare i due giocatori che nei primi cinque punti cedono, o conquistano, due minibreak per parte; non ne con-cederanno più, fino al doppio fallo di Djokovic che manda Anderson a servire per il set e che con un ace chiude il parziale.
Con un ace Anderson apre anche il secondo set: è in fiducia e anche negli scambi più lunghi riesce a trovare grande profondità, tiene Djokovic lontano dalla riga di fondo e nel quarto gioco conquista il primo break dell’incontro. Il serbo non ci sta e ristabilisce subito la parità, ma quanto deve faticare contro questo Anderson che nel dodicesimo gioco si procura due set point. Non trasforma ed è di nuovo tie-break. Questa volta Djokovic va subito avanti 4-0, finalmente gli torna il sorriso in volto, ma non durerà molto: il campo numero 1 è una bolgia in favore del sudafricano che, lanciato da un doppio fallo di Djokovic, dà il via alla rimonta e con l’ennesima volèe conquista anche il secondo parziale.
Il numero 1 del mondo è sotto due set a zero, soltanto 3 volte in 23 occasioni gli è riuscita la rimonta. Nel terzo set Anderson ha un passaggio a vuoto e cede subito il servizio, sembra stanco soprattutto mentalmente e forse per lui a questo punto è meglio tirare il fiato e guardare direttamente al quarto set nel quale entrambi i giocatori tengono a fatica il proprio primo turno di battuta. Djokovic a questo punto sembra più fresco, lavora ai fianchi l’avversario e nel terzo gioco piazza il break. Il sudafricano oltre al calo mentale sembra andare in riserva anche dal punto di vista fisico, tiene i suoi successivi turni di battuta ma non riesce più ad impensierire il servizio di Nole che tranquillamente pareggia il conto dei set. Sono ormai le nove di sera a Church Road e non ha senso iniziare il quinto set, rinviato a domani.

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