Wimbledon: quanto e come è stato utilizzato "Occhio di Falco"? A chi va il premio per il miglior occhio?

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Wimbledon: quanto e come è stato utilizzato “Occhio di Falco”? A chi va il premio per il miglior occhio?

Il Player Challenge – tecnologia all’avanguardia che permette di verificare se la palla è finita dentro o fuori dal campo di gioco – è stato utilizzato a Wimbledon per la nona volta nella sua storia. Secondo una statistica pubblicata dal torneo, soltanto il 26,7% delle chiamate sono risultate corrette

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Ricorrere al Player Challenge – più comunemente noto con il nome “Occhio di Falco” – è una pratica assai diffusa fra i tennisti. Come sarà possibile notare dai dati riportati qui sotto, alcuni giocatori hanno più fortuna di altri quando si tratta di sovvertire le chiamate dei giudici di linea o dello stesso umpire. Semplice fortuna oppure alcuni hanno un occhio migliore di altri nel valutare le situazioni di gioco? Roger Federer ha sempre avuto un rapporto alquanto conflittuale con hawk-eye, tanto da esclamare, nel corso della finale di Wimbledon del 2007 contro Nadal: “It’s killing me”. Sicuramente alcuni giocatori ne fanno un uso migliore rispetto ad altri, in alcuni casi ne approfittano anche per rifiatare quei 10-15 secondi in più prima della ripresa del gioco – finendo con il ricorrere alla verifica su palle la cui chiamata non è minimamente in discussione.

Wimbledon ha pubblicato sul suo sito ufficiale le statistiche di questa edizione dei Championships, dalle quali emerge che su ben 858 challenges, soltanto il 26,7% di questi è risultato essere corretto. Una tendenza decisamente al ribasso rispetto a quanto avvenuto nei tornei ATP durante il primo anno di utilizzo di occhio di falco, quando la percentuale di chiamate esatte da parte dei giocatori si attestava intorno al 40%. Gli uomini hanno fatto ricorso al Challenge molto di più delle donne (551 volte contro 307) – per una media di 7,25 e 3,49 chiamate per match – ma entrambi i sessi hanno avuto risultati mediocri (26,5% gli uomini, 27,04% le donne).

Chi ha utilizzato maggiormente hawk-eye, sono Marin Cilic (31 chiamate totali, 8 corrette) e Kevin Anderson (10 su 30) fra gli uomini, e Agnieszka Radwanska fra le donne (4 su 14), seguita da Bacsinszky e Watson a quota 13 (6 chiamate corrette). Balzano agli occhi le terribili percentuali di Ivo Karlovic – il croato è ricorso ad occhio di falco per ben 20 volte, avendo ragione soltanto in 3 casi – e di Victor Troicki (una sola chiamata corretta su 10 tentativi). Addirittura 0 su 8 per Raonic e Berdych. Ma il premio per il peggior occhio se lo aggiudica di gran lunga Victoria Azarenka: l’ex numero 1 del mondo ha fatto segnare un terribile 0 su 12! Considerando invece un minino di 5 chiamate a testa, i migliori sono stati Denis Kudla fra gli uomini (5 su 7, 71,43%) e Lucie Safarova fra le donne (6 su 10, 60%).

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