ATP Montreal interviste, Djokovic: “Kyrgios non ha scuse per quello che ha detto”

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ATP Montreal interviste, Djokovic: “Kyrgios non ha scuse per quello che ha detto”

ATP Montreal, ottavi di finale: N. Djokovic b. J.Sock 6-2 6-1. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Nei suoi primi due game di servizio hai avuto problemi con lo spin della sua battuta o c’era altro prima che riuscissi a prenderne le misure?
Non ci avevo mai giocato prima e ho avuto bisogno di tempo per capire il suo servizio e il suo gioco. L’avevo visto in televisione diverse volte ma sul campo è diverso, cercavo di capire la rotazione del suo diritto, ha un polso molto rapido, un movimento veloce, un ottimo dritto. Credo che la svolta sia stata il game del 3-2, da lì ho sentito di avere il controllo del match.

Puoi commentare l’episodio di Kyrgios e dirci cosa ne pensi del suo comportamento?
Ho visto il video, tutti sanno cos’è successo. Credo che sia importante mantenere l’imparzialità dello sport. Non sono uno che giudica ma penso che il suo commento non fosse assolutamente necessario. È stato multato, credo sia ufficiale. Se l’è meritato. Imparerà la lezione e forse non gli succederà più. In un match si provano tante emozioni ma non ci sono scuse per sfogare i tuoi capricci contro il tuo avversario, specialmente se coinvolgi qualcuno che non è lì.

Che reputazione ha Kyrgios nel Tour?
È giovane e tutti lo osservano. Ha un gran tennis, sta facendo molto bene. Dal punto di vista tennistico è la più grande stella crescente. Ha il suo carattere, la sua personalità. Non so che reputazione abbia, ma per me è importante che ci sia rispetto fra i giocatori e verso lo sport. Credo che debba imparare a gestire questa cosa. Ma penso sia un bravo ragazzo, non ho mai avuto problemi con lui. Abbiamo parlato fuori dal campo e ci siamo anche allenati assieme. Alcuni giocatori fanno fatica a controllarsi in campo ma non ci sono scuse per quel che ha detto ieri.

Tornando alla partita, dopo che hai trovato il ritmo è sembrata facile, è durata solo 54 minuti. È stata così facile com’è sembrata?
All’inizio ha avuto delle palle break. Come ho detto prima mi ci è voluto del tempo per leggere il suo gioco. Mi sono dato più spazio, ho iniziato a girare di più intorno alla palla, lui stava giocando dei bei colpi, specialmente di dritto. Poi stavo rispondendo bene, neutralizzando il suo servizio e questo mi ha aiutato a vincere.

Vorremmo sapere di più sul tuo francese. Quante parole conosci? Dove l’hai imparato?
Vivo a Monaco, dove si parla francese. Quando sono lì cerco di parlare francese e di migliorare la mia conoscenza della lingua. A volte non è facile. Ho imparato l’inglese, il tedesco e l’italiano da giovane, quando poteva assorbire le informazioni più velocemente di adesso, il che rende la cosa più difficile. Ma mi piace. È una splendida lingua. Le lingue mi hanno sempre affascinato. Imparare almeno un paio di frasi è un segno di rispetto verso il paese in cui vivi e le persone. Sto provando. So che il mio vocabolario non è perfetto. Cerco di imparare almeno un paio di parole nuove a settimana. Ma parlo ancora un misto fra francese e inglese come avete potuto sentire oggi.

Ma quante lingue parli?
Un po’ (sorride)

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