(da New York, Antonio Volpe Pasini)
Il disappunto è dipinto sul volto di Serena Williams, ma di questo, dopo la clamorosa sconfita contro Roberta Vinci, la numero uno del mondo non vuole assolutamente parlare.
“Non chiedetemelo nemmeno – sbotta appena entrata in sala interviste – Se avete altre domande fatele, sono a vostra disposizione”.
A Roberta rende merito per la grande partita giocata.
“Penso che abbia giocato il miglior tennis della sua carriera. Lo ha fatto a 33 anni e ritengo che sia un’ispirazione. Sì penso proprio che fosse fuori di testa”.
Qualcosa però non ha funzionato da parte di Serena.
“Non penso di aver giocato poi tanto male. Ho fatto più errori gratuiti del solito, ma la verità è che lei ha giocato veramente bene. Non voleva perdere, e per inciso nemmeno io lo volevo. Ma lei proprio non voleva perdere”.
Serena, che sostiene che non c’è mai stato un momento del match in cui ha pensato di non poter far girare il vento a suo favore, nega di aver subito la pressione della grande attesa di tutti per “l’impresa Grande Slam”.
“Ve l’ho già detto, non sento la pressione. Non so perché ma qui non la sento, l’ho detto fin dall’inizio”.
In campo però a volte è apparsa un po’ tesa.
“Forse, ma onestamente solo in occasione di un paio di colpi. Cosa che comunque mi succede in ogni match. Per il resto non penso di essere stata tesa”.
Ora per Serena la cosa più difficile sarà digerire la delusione e cercare, per quanto è possibile, di dimenticare questa sconfitta. Lo sa, ma evita di entrare in argomento, anche piuttosto bruscamente.
“Qualcuno ha altre domande diversa da questa?”.
Preferisce concentrarsi sulle cose positive che le ha portato questa stagione.
“Sono stata felicissima del successo a Wimbledon. Quest’anno ho vinto tre Major, il che fa quattro di fila, quindi decisamente qualcosa di positivo c’è. Grazie a tutti e arrivedereci”.
In Australia per l’inizio di un’altra rincorsa al Grande Slam?
