La forza della mente oltre le urla del pubblico: la strategia vincente di Novak Djokovic

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La forza della mente oltre le urla del pubblico: la strategia vincente di Novak Djokovic

Novak Djokovic torna a parlare del successo ottenuto nella finale degli US Open su Roger Federer, spesso spinto anche oltre i limiti della sportività dal pubblico statunitense: “Quando gridavano “Roger!” immaginavo che urlassero “Novak!””. Sulla domanda se crede di poter raggiungere i 17 Slam dello svizzero: “Non sarei se sincero se dicessi di non pensarci”

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Novak Djokovic - US Open 2015
 

Intervistato dal “New York Times”, torna a parlare Nole Djokovic, fresco vincitore degli US Open, terzo Slam stagionale e 10° in carriera, ripercorrendo i momenti dell’epica finale contro Roger Federer (21° successo in carriera contro lo svizzero, serbo avanti 8-6 nelle partite disputate negli Slam), analizzando le possibilità di un possibile aggancio nel numero totale dei Major di Federer e, soprattutto, delle difficoltà incontrate durante il match, oltre a quelle procurate dall’elvetico, a causa delle intemperanze del pubblico dell’Arthur Ashe, palesemente schierato a favore del No.2 del mondo, spesso sostenuto anche al di là della sportività, con urla e grida mirate a disturbare il movimento del servizio del serbo: “Non è stato facile, però ero mentalmente pronto. Ero consapevole a cosa sarei andato incontro durante la partita, e questo mi ha aiutato psicologicamente nei momenti più difficili. Quando gridavano “Roger!” immaginavo che urlassero “Novak!”, e questo mi dava parecchia carica.
Ho imparato a gestire, – continua Djokovic – nel corso degli anni, tutte le pressioni e difficoltà che si presentavano durante i match, grazie anche alle esperienze “non ordinarie” con le quali sono cresciuto in passato, aiutandomi a forgiare il carattere che ho, dandomi quel po’ di forza in più che mi permettono di districarmi in situazioni difficili.”

Nole, stuzzicato sull’eventualità di un possibile aggancio e/o sorpasso a Roger Federer nel totale degli Slam, non chiude affatto la porta: “Non sarei onesto dicendo che non ci sto pensando. Continuando a prendermi cura del mio corpo e mantenendo questo tipo di mentalità credo che potrò avere una buona longevità, e se sarò in grado di averla, penso di poter avere buone possibilità di continuare a lottare per vincere tornei dello Slam”.

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