Alcuni indizi. Alto quasi due metri per quasi cento chili di peso, argentino di Tandil, professione fuoriclasse. Un giocatore di rugby? No. Il nostro Mister X non è come potrebbe sembrare uno di quei corpulenti Pumas impegnati nel mondiale della palla ovale che si disputa giusto di questi giorni nella terra della Regina e che vede i suoi connazionali duellare ad armi pari con il gotha di questo sport. Anche se la stazza imponente, unita al talento tipicamente sudamericano per lo sport in generale, gli consentirebbe di svolgere con il medesimo profitto anche le mansioni, un po’ antiche ed un po’ eroiche, di un terza linea centro che corre, placca, salta, sbraita, sbuffa, calcia e schiaccia in meta. Ma lui non è un “8” con il numero stampato sulla schiena (e sul cuore) bensì un ex n.5 (questa volta al mondo) e ciò, se possibile, lo rende ancora più speciale. Difficile? Qualche altro indizio. Gioca a tennis, destrimano ma bimane a sinistra, la sua forza è storicamente pari alla sfortuna ed è indissolubilmente legata, ahilui, da una proporzionalità diretta alla fragilità dei polsi, pluri-martoriati dal bisturi ed in stato di perenne riabilitazione. Parliamo inoltre di uno che non più tardi di sei estati or sono sollevava al cielo, poco più che ventunenne, il trofeo che spetta al vincitore dell’Open degli Stati Uniti dopo aver detronizzato nientepopodimeno che sua Maestà Roger Federer. Di uno che è stato capace di pretendere a suon di sportellate l’ingresso morale in un club esclusivo ed anche un po’ snob come può essere quello dei Fab Four che, Wawrinka permettendo, si è sempre mostrato alquanto impermeabile alle nuove ed assidue frequentazioni. Capito ora il soggetto? No? Oggi, 23 settembre 2015, Juan Martin Del Potro – ebbene sì, proprio lui – senza più uno straccio di classifica, con le certezze comprensibilmente azzerate dalla perdurante latitanza agonistica ma con la determinazione feroce di chi le stigmate del campione se le porta in dote fin dalla nascita, compie i suoi primi 27 anni. L’augurio sincero è di rivederlo al più presto esplodere i suoi colpi micidiali sui playground di tutto il mondo. Perché se Juan Martin continua ad aver bisogno del tennis, per certo questo tennis ha tanto bisogno di uno come lui. In ogni caso, aspettando con fiducia i tempi migliori che verranno, buon compleanno Delpo!

Matteo Parini