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Nole, la ricetta della felicità e quella del kajmak. E un ospite di nome Boris

Novak Djokovic ha fatto un salto a Zlatibor, località turistica serba, dove ha salutato i bambini presenti alla terza edizione del Camp dell’Amicizia organizzato dalla Fondazione da lui istituita, parlando loro dell’importanza e del valore dell’amicizia. E dove la bontà del tipico formaggio locale lo ha “costretto” a derogare per una volta alla sua rigida dieta, prima di rientrare a Belgrado dove sarà suo ospite da oggi il suo coach Boris Becker

Last updated: 26/09/2015 12:07
By Ilvio Vidovich Published 24/09/2015
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6 Min Read

“Non c’è felicità se non hai nessuno con cui condividerla, e una vittoria non è una vera vittoria se non ti diverti a giocare e non rispetti gli avversari. Per questo sono felice e orgoglioso che anche quest’anno abbiamo l’opportunità di accogliere gli alunni delle scuole elementari e che attraverso il gioco, l’apprendimento di nuove competenze, i laboratori creativi e le gite, possano imparare l’amicizia, il fair play e l’importanza del vivere in una comunità” ha detto Djokovic, in qualità di fondatore e presidente della Fondazione che porta il suo nome, nel suo discorso ai bambini presenti al Camp dell’Amicizia “Drugarijada” (il termine “drug” in serbo vuol dire amico, compagno, ndr) organizzato dalla Fondazione Novak Djokovic con la collaborazione della Fondazione Principessa Charlene di Monaco. Si tratta della terza edizione del Camp, che riunisce a Zlatibor, località turistica della Serbia, 85 alunni delle scuole elementari di età compresa tra i 7 e i 10 anni, provenienti da alcuni delle zone economicamente meno sviluppate del paese.

Novak nell’occasione è stato avvicinato dal giornalista del quotidiano serbo “Vecernje Novosti”, che, tra la altre cose, gli ha chiesto della sua presenza a Zlatibor.
“Cerchiamo  di approfittare di ogni momento per trascorrere del tempo di qualità con le persone che ci sono vicine. Abbiamo programmato di venire in Serbia proprio in occasione della “Drugarijada”, perché cerchiamo di essere presenti anche fisicamente nei  progetti della nostra Fondazione” ha detto il n. 1 del tennis mondiale, che è venuto a Zlatibor assieme alla moglie Jelena, direttrice della Fondazione. Djokovic è poi riuscito a rispondere anche alle altre domande del giornalista, nonostante i bambini del Camp lo chiamassero in continuazione per coinvolgerlo nelle loro attività. E il leggero infortunio al gomito che il fuoriclasse di Belgrado si è procurato cadendo durante la vittoriosa finale degli US Open non  gli ha certo potuto impedire di giocare con i bambini a basket, pallavolo e badminton. E a ballare assieme a loro, come si può vedere della foto seguente:

Djokovic in Serbia

 

“Un vero e proprio allenamento” ha commentato poi con un sorriso Novak, prima di raccontare a “Vecernje Novosti“ le sue sensazioni su questi giorni di vacanza nel suo paese di origine.

“Sono sempre contento quando vengo in Serbia. A causa della vita che conduco, non sono in grado di venire più spesso. Ma tutta la mia famiglia vive qui. È bello essere di nuovo tutti insieme, vedere gli amici, i parenti. Siamo venuti anche con nostro figlio Stefan.”

L’inaspettata visita di Djokovic ha ovviamente suscitato l’entusiasmo dei turisti presenti, che si sono scatenati con gli ormai immancabili selfie assieme al tennista, mentre sembra abbia un po’ spiazzato i ristoratori locali, che non avevano preparato piatti adeguati alla dieta senza glutine e senza latticini del 28enne atleta di Belgrado. Novak ha però rivelato nell’intervista di aver gradito senza problemi le specialità locali.
“Sì, mi riesce difficile resistere al nostro kajmak, ne ho assaggiato un pochino” ha risposto ridendo Djokovic e confessando così di aver derogato per una volta alla sua rigida dieta (il kajmak è una delle specialità serbe: si tratta di un formaggio cremoso che accompagna in genere i piatti di carne, i salumi e altri piatti saporiti, ndr).

Dopo il blitz a Zlatibor Djokovic è rientrato a Belgrado. Nella sua città natale trascorrerà ancora alcuni giorni prima di partire per Bangkok, dove il 2 ottobre sarà impegnato in una esibizione con Nadal, e poi andare a Pechino, dove dal 5 ottobre difenderà il titolo conquistato lo scorso anno con una mostruosa prestazione in finale contro Berdych e punterà alla sesta vittoria (negli ultimi sette anni). A Belgrado il n. 1 del mondo attende oggi anche l’arrivo del suo allenatore Boris Becker, che sarà suo ospite per un paio di giorni e che torna nella capitale serba dopo più di 25 anni. Ecco la foto postata da “Bum Bum” su Facebook prima della partenza dall’aeroporto:

boris becker all'aereoporto

Oltre a fare con Nole il punto della situazione prima dell’inizio della stagione indoor che si concluderà tra meno di due mesi con le ATP Finals di Londra, a Belgrado l’ex campione tedesco parteciperà anche ad un incontro con i giovani tennisti locali, che avranno così l’opportunità di ascoltare i suggerimenti ed i consigli di colui che a soli a 17 anni e 7 mesi conquistò il suo primo Wimbledon e diede inizio, come ritengono molti addetti ai lavori, all’era del “power tennis”.


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