ATP Shanghai: tutto facile per Djokovic e Murray, ok Wawrinka. Fuori Fognini

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ATP Shanghai: tutto facile per Djokovic e Murray, ok Wawrinka. Fuori Fognini

Al Masters 1000 di Shanghai avanzano senza problemi Novak Djokovic, Andy Murray e Stan Wawrinka. Niente da fare per Fabio Fognini contro Kevin Anderson. Il ligure viene eliminato in due set. Dopo un primo set dominato, Nick Kyrgios subisce la rimonta di Kei Nishikori, David Ferrer eliminato da Bernard Tomic

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[1] N. Djokovic b. M. Klizan 6-2 6-1 (Francesco Gizzi)

All’esordio a Shangai, dopo le roboanti prestazioni di settimana scorsa a Pechino, Nole Djokovic non sbaglia. Nessuna sorpresa quindi da parte del numero 1 del mondo perché anche quest’oggi il serbo confeziona una partita dal punteggio che non andrebbe nemmeno commentato, travolgendo come un rullo compressore il povero slovacco Klizan, capitato sulla sua strada immacolata. Eppure, a essere pignoli, oggi Djokovic non è sembrato però così centrato come nelle ultime apparizioni. Ha sbagliato sicuramente più del solito e i colpi erano meno piatti e profondi, ma col minimo sindacale ottiene senza soffrire una vittoria netta che lo catapulta in ottavi di finale. Il match ha poco da raccontare. In appena 10 minuti Nole era già avanti di due break. Klizan ha una reazione d’orgoglio e complice un passaggio a vuoto a servizio del serbo, recupera uno dei due servizi persi. Lo slovacco ha anche buone soluzioni, soprattutto con il rovescio grazie al quale lascia partire talvolta delle vere frustate in cross, ma sbaglia troppo e spesso sembra non essere ben cosciente della soluzione tattica da adottare. La reazione dura poco, perché sul 5-2 arriverà anche il terzo break a favore del serbo e il set si chiude sul 6-2. Il secondo parziale è identico al primo. Lo slovacco parte ancora malissimo al servizio e ne perde due consecutivi. Djokovic allunga di nuovo sul 4-0. Stavolta però non ci sarà nessuna reazione né un passaggio a vuoto del serbo che manterrà il largo margine fino al 6-1 finale per l’ennesima passeggiata tennistica di questa stagione.

[4] S. Wawrinka b. V. Troicki 7-6(3) 6-3 (Tommaso Voto)

Dopo il trionfo di Tokyo, continua a vincere lo svizzero Wawrinka che elimina il serbo Troicki, il quale, dopo un buon primo set, in cui è stato avanti di un break, è calato alla distanza. Wawrinka ha un inizio di partita complicato, commette molti errori gratuiti e si ritrova rapidamente sotto 4-1, lo svizzero non riesce a far male con i suoi colpi da fondo ed è il serbo a comandare lo scambio. Sul 4-2 arriva la svolta dell’intero match, perché Stan ottiene il break ed inizia a prendere l’iniziativa con il rovescio. Il primo set volge al tiebreak che vede Wawrinka salire sugli scudi, infatti conquista il parziale 7 punti a 3. L’inerzia è nelle mani del n.4 del mondo, che strappa subito il servizio a Victor e non ha più alcun tentennamento, infatti vince 6-3 ed accede al secondo turno. Stan sta dimostrando molta maturità, perché anche in una giornata non del tutto positiva, ha saputo tenere alta la concentrazione e vincere i punti decisivi.

[3] A. Murray b. S. Johnson 6-2 6-4 (Michele Gasperini)

Inizia con un successo il cammino nel Masters 1000 di Shanghai della testa di serie No.3, Andy Murray, il quale concede sei giochi all’americano Steve Johnson, giustiziere in primo turno di Andreas Seppi (con match point salvato), soffrendo più del previsto nel secondo set. Partenza diesel per lo scozzese, al rientro dopo la semifinale di Davis vinta contro l’Australia, il quale subisce un break a freddo, nel primo gioco, dopo due errori di rovescio sul 40-15 in suo favore. Il nuovo No.2 del mondo, però, ci mette molto poco a reagire, firmando l’immediato controsorpasso, cominciando a prendere ritmo e fiducia con i propri colpi da fondo: Johnson non riuscirà a trovare contromisure, provando a tamponare con il rovescio in back ma non risultando mai davvero efficace, finendo per realizzare un solo game dei successivi sette dopo il break iniziale, consegnando il parziale all’ottavo gioco allo scozzese. Il secondo set è molto più equilibrato del primo, con pochissime chanche per entrambi i tennisti di breakkare l’avversario: Johnson è più efficace alla battuta, rendendosi molto più aggressivo e seguendo molto più spesso i propri colpi a rete, provocando qualche grattacapo a Murray che, infatti, sarà il primo a concedere palle break, sul 3-3, annullando però le due occasioni con due importanti servizi. La mancata possibilità di strappare la battuta al giocatore di Dumblane si fa però sentire, nella mente di Jonhson, il quale cede proprio all’ultimo gioco la battuta, a 15, il game che vale l’incontro per Murray, il quale chiude dopo un’ora e un quarto di gioco. Al prossimo turno, ora, lo attende John Isner.

[5] T. Berdych b. J. Sock 7-6(3) 4-6 6-4 (Riccardo Urbani)

Partita oltremodo tirata per Tomas Berdych, quinta testa di serie qui a Shangai, opposto al tennis di pressione di  Jack Sock, attuale numero 33 al mondo. Come spesso gli accade, il ceco ha un avvio lento, fatica a mettere in modo il suo corpaccione e a calibrare colpi così poco arrotati. L’americano scappa avanti sul 3-1, ma qui Berdych comincia a carburare, riagguanta il punteggio e chiude con facilità il tie break. Anche il secondo set si apre con una fuga in avanti di Sock, nuovamente ripreso sul 2-2, ma questa volta il giovane del Nebraska ottiene un altro break sul 5-4 che gli consente di portare a casa il parziale. Nella partita decisiva, sul 2-1 per l’americano, arriva la svolta: Berdych annulla 3 palle break consecutive e strappa il servizio all’americano nel turno successivo. È l’allungo decisivo, anche se il match regala un’ultima emozione quando il ceco va a servire per chiudere sul 5-4 ed è costretto ad annullare altri tre break point, tra cui un miracoloso smash abborracciato che si arrampica sul nastro e termina la sua corsa baciando uno spicchio di riga. Certo un Berdych rivedibile; dall’altro lato Sock conferma le sue buone potenzialità, colpi pesanti e discrete capacità di manovra. Paga tuttavia un atteggiamento non sempre continuo, il servizio oggi poco preciso e occasioni sprecate a ripetizione (valgano su tutto le 14 palle break e i 3 punti conquistati in più rispetto all’avversario).  Ora il ceco aspetta Simon, finalista lo scorso anno, o Leonardo Mayer.

[12] K. Anderson b. F. Fognini 6-3 7-6(1) (Tommaso Voto)

Stat Fognini-Anderson

L’italiano Fognini esce sconfitto, in due set, dal match contro il sudafricano Anderson, che era avanti 3-1 nei precedenti e che sul cemento è un avversario decisamente ostico, in quanto riesce a fare la differenza con il suo colpo migliore, ovvero il servizio. Dopo un inizio di set tranquillo è Fognini il primo a procurarsi la chance del break, ma Kevin neutralizza il pericolo e conquista il game ai vantaggi. Nel sesto gioco Fabio ha un turno in battuta complicato, in cui il sudafricano conquista il 4-2, praticamente il primo set finisce lì, perché Anderson controlla la situazione e chiude 6-3. Il secondo parziale è “on serve”, in quanto entrambi i giocatori sono impeccabili al servizio, quindi la conclusione inevitabile è il tiebreak, che l’italiano gioca malissimo e perde con un netto 7-1. Prestazione un po’ sottotono per Fognini, che paga, forse, le fatiche di Pechino, ma la “campagna” asiatica resta comunque positiva.

[6] K. Nishikori b. N. Kyrgios 1-6 6-4 6-4 (Francesco Gizzi)

Era una delle partite più attese della giornata e per almeno due set le attese sono state rispettate in pieno. Nishikori, testa di serie numero 6, avanza agli ottavi di finale dopo aver regalato letteralmente il primo set all’australiano. L’avvio per il giapponese è un disastro. Con tre doppi falli tutti da destra, concede subito il servizio e vede scappare Kyrgios sul 2-0. L’unico sussulto del set c’è immediatamente dopo quando Kei sembra trovare le misure del campo con ottime accelerazioni lungolinea arrivando a conquistarsi due palle del contro break, che però Kyrgios annulla con il servizio. Dal 3-0 il set è un monologo australiano: Kyrgios tiene benissimo il campo, non gioca mai colpi interlocutori ma solo vincenti, e trova anche il secondo break. Nishikori sembra invece confermare in pieno il suo momento tennisticamente non proprio felice: non risponde praticamente mai, al servizio è falloso e con gli altri fondamentali non riesce a trovare gli angoli del campo. In poco più di mezzora il passivo di 6-1 è pesantissimo. Ma come spesso capita, quando c’è l’australiano in campo, la partita gira in un lampo. Kyrgios, fino a quel momento in netto controllo del match, si innervosisce oltremodo per una mancata chiamata su una prima di servizio di Nishikori. Da quel momento ingaggia una continua azione di protesta contro il giudice di sedia e la qualità del suo tennis ne risente parecchio. Dall’altro lato il giapponese sembra ritrovare un piglio positivo e così è lui che inizia a comandare lo scambio da fondo. Dopo game di relativa calma al servizio per entrambi, Kei trova il break che vuol dire set sul 5-4. Si va al terzo. Entrambi alzano il livello di gioco. Servono bene e di occasioni non se ne vedono fino al decimo game quando Kyrgios regala con un doppio fallo due match point che però è coraggioso ad annullare con la seconda di servizio. Non finisce qui. Infatti, Kei capisce bene la situazione a lui favorevole e in un game fiume riesce a guadagnarsi altri due match point. Al quarto tentativo non sbaglia e dopo due ore di una partita, che a tratti ci ha fatto vedere il Nishikori d’un tempo, vola agli ottavi di finale.

B. Tomic b. [8] D. Ferrer 6-4 6-2 (Riccardo Urbani)

L’ottava testa di serie del Master 1000 cinese, David Ferrer, esce annichilito al suo esordio nel torneo per mano di un Tomic, ventesima posizione in classifica, che finalmente sembra aver sconfitto i suoi demoni e gioca come il suo talento imporrebbe. La partenza per il vecchio David è un incubo: subito 0-4 con 2 break consecutivi, in balia dei colpi piatti e veloci del giovane australiano. Sull’1-5 lo spagnolo sembra riprendersi dal trauma, recupera un servizio e si riporta in scia sul 4-5, ma la rimonta è incompleta perché Tomic chiude in sicurezza al primo set point. Nella seconda partita il giovane Bernard dilaga, Ferrer pare davvero non poter reggere quella profondità di colpi, subisce altri 2 break consecutivi e saluta in poco più di un’ora la terra cinese. Un Tomic a questi livelli è senza dubbio una buona notizia per il tennis , i suoi anticipi, la facilità dei suoi colpi, sono un patrimonio che sarebbe delittuoso disperdere. Al prossimo turno lo aspetta Gasquet (o il suo avversario Pospisil), per scacciare la paura di aver assistito all’ennesima illusione.

Risultati:

[6] K. Nishikori b. N. Kyrgios 1-6 6-4 6-4
[3] A. Murray b. S. Johnson 6-2 6-4
[1] N. Djokovic b. M. Klizan 6-2 6-1
[8] R. Nadal vs I. Karlovic
B. Tomic b. [7] D. Ferrer 6-4 6-2
[13] J. Isner b. D. Goffin 6-3 7-6(5)
[5] T. Berdych b. J. Sock 7-6(3) 4-6 6-4
[4] S. Wawrinka b. V. Troicki 7-6(3) 6-3
[9] M. Raonic vs R. Bautista-Agut
[10] G. Simon b. L. Mayer 6-7(0) 6-4 6-2
[11] R. Gasquet b. V. Pospisil 6-4 3-6 6-4
[15] F. Lopez vs D. Thiem
[12] K. Anderson b. F. Fognini 6-3 7-6(1)

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