Le protagoniste della finale: Maria Sharapova

Fed Cup

Le protagoniste della finale: Maria Sharapova

In attesa della finale di Federation Cup, ripubblichiamo il profilo di Maria Sharapova

Pubblicato

il

 

A ventott’anni compiuti Masha la siberiana è al suo quattordicesimo anno da professionista, metà della vita passata a calcare i campi di tutto il mondo e a vincere. Già, vincere. Maria ha conquistato allori prestigiosi, trentacinque tornei totali, cinque Majors (impreziositi dal Career Grand Slam), tre Premier Mandatory (Indian Wells 2013, Madrid e Pechino 2014) e il Masters WTA 2004. Un palmares prestigioso che avrebbe potuto essere sicuramente più ricco se non ci fosse stata una certa Serena Williams, o quantomeno se l’americana fosse calata come natura prevede dopo i trent’anni invece di crescere ancora. Quando nel 2004 una diciassettenne Sharapova sconfisse Serena sia nella finale di Wimbledon che al Masters di fine anno erano in molti a pregustare una rivalità che poi nella realtà non c’è stata.

Di fatto Maria da allora è stata la prima delle seconde, pagando un parziale di 2-18 contro la vendicativa statunitense che le ha negato in finale, spesso con severe lezioni, tre Slam (Australian Open 2007 e 2015, Roland Garros 2013) e come se non bastasse, nel solo 2012,  il WTA Masters e il titolo olimpico a Londra. A Singapore però la sua nemesi non ci sarà, vittima a sua volta della sindrome da Vinci – Roberta, non Leonardo – e quindi Masha potrebbe avere la sua chance, considerando il fatto che vanta parziali positivi contro gran parte delle qualificate certe ad oggi. Le due tenniste del lotto che vantano i migliori precedenti contro la russa sono Flavia Pennetta (3v, 2p) e Angelique Kerber (3v, 4p). Alla sua ottava partecipazione alle finali Sharapova potrà quindi cercare di ripetersi dopo il suo unico titolo conquistato undici anni fa, giunto inaspettato e sorprendentemente mai replicato.

Quest’anno le vittorie di Brisbane e Roma, la finale agli Australian Open e la semi di Wimbledon, entrambe le volte giustiziata da Serena, sono servite per andare al Masters ma non hanno certo soddisfatto una vincente come lei. Dovrà guardarsi dalle giovani leonesse Halep e Muguruza, in grande crescita ma per ora sotto 0-8 nei precedenti con la zarina di tutte le Russie e da Petra Kvitova, in grado di sovrastare chiunque nei giorni di vena mentre una Agnieszka Radwanska in gran forma appare sempre troppo leggera per contrastare il gioco di Masha, come testimoniano sia il parziale fra loro (12-2) che la netta sconfitta subìta dalla polacca a febbraio in Fed Cup sul campo amico di Cracovia.

Se la condizione fisica la assiste Maria possiede colpi, mentalità e concentrazione adatti per cogliere l’occasione al volo, se si presenterà, ma la russa viene da una stagione difficile da questo punto di vista. Dopo la semifinale di Wimbledon Maria ha saltato tutta l’estate, US Open compresi, per un infortunio alla gamba destra ed è rientrata solo a Wuhan, dove ha perso subito per ritiro contro Strycova, stavolta a causa di un dolore al polso. Al termine dell’incontro è apparsa tranquilla, attribuendo quanto accaduto semplicemente alla lunga inattività, ma sarà davvero così? Masha è russa, sa tenere i segreti ma fra pochi giorni sapremo…

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement