ATP Finals interviste, N. Djokovic: "Nel 2010 ho pensato di smettere"

Interviste

ATP Finals interviste, N. Djokovic: “Nel 2010 ho pensato di smettere”

ATP World Tour Finals, N. Djokovic b. K. Nishikori 6-1 6-1. L’intervista postpartita a Novak Djokovic

Pubblicato

il

 

Tomas Berdych ha detto che per batterti serve che tu non sia al meglio. Invece, oggi sembravi essere vicino al tuo massimo, sei d’accordo?
Sì, credo di aver sfiorato il mio massimo. Senz’altro è stata una delle mie partite migliori quest’anno, e speravo fosse così per iniziare il torneo, dove ho un ottima striscia positiva negli ultimi anni. Oggi giocavo contro uno dei più veloci del circuito, molto talentuoso e aggressivo, eppure non gli ho dato la possibilità di avere il gioco in pugno. Ho variato il ritmo, ero a mio agio, ho servito bene.

Sai dirci se hai un’idea di come un avversario dovrebbe giocare per batterti?
Certo, ma di certo non lo condividerò con voi (sorride). L’unica idea che ho è quella di eseguire i miei schemi contro l’avversario del giorno, è tutto quello a cui penso.

Una domanda extratennistica: siamo nel mezzo di una enorme crisi umanitaria con i profughi che stanno attraversando Serbia. Cosa ne pensi?
Certo quello che sta succedendo in Medio Oriente e in generale la guerra è terribile. Ho sentito che dei dodici milioni di abitanti della Siria, un terzo ha abbandonato il paese, e la Serbia è sul tragitto di quelli che stanno cercando di raggiungere l’Europa. Tramite l’UNICEF ho avuto la possibilità di raggiungere il sito in cui, a Belgrado, viene ospitato il maggior numero di rifugiati, quindi ho visto le loro condizioni e la loro situazione, è stato molto toccante. onestamente, cerco di aiutare più che posso il mio paese, ho una mia fondazione che si occupa dei bambini; ma questa è stata una delle esperienze più dolorose da affrontare per me. Non si possono biasimare queste persone, stanno scappando dalla guerra che è la vera causa di questa situazione; devono per forza cercare un miglior posto dove vivere, e credo che gli altri paesi siano obbligati moralmente. La Carta dei Diritti Umani lo prevede espressamente. Da serbo, sono molto orgoglioso di quello che la mia gente sta facendo per aiutare queste persone, offrono loro cibo e riparo, le cose essenziali. Sono solo un atleta, ma ogni giorno ci penso da umano.

Dopo il 2011 dicevi che non pensavi avresti mai avuto un anno come quello. Questa stagione è stata anche meglio, sai dirci come hai fatto a superarti e cosa pensi adesso che sei nel mezzo di una striscia di 14 finali consecutive?
Molti fattori hanno contribuito. Ho vent’otto anni, direi che sono all’apice delle mie condizioni fisiche e mentali. Dalla prima vittoria in uno Slam a ventuno,  è stato un lungo processo di apprendimento e miglioramento, dubbi, momenti difficili. Nel 2010 ho considerato l’idea di ritirarmi. Processi del genere capitano a tutti, ma sono stato fortunato ad avere intorno a me persone che mi abbiano dato una mano. Una delle condizioni fondamentali è non pensare troppo al futuro, perché non so cosa potrebbe succedere tra breve, non posso farmi problemi che non esistono.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement