Il 2015 delle azzurre: il capolavoro di Flavia Pennetta e le intermittenze della Giorgi

Italiani

Il 2015 delle azzurre: il capolavoro di Flavia Pennetta e le intermittenze della Giorgi

Ripercorriamo il cammino di Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Sara Errani, Camila Giorgi e Karin Knapp nella stagione appena conclusa

Pubblicato

il

 

Il 2015 del tennis professionistico è andato ormai agli archivi: per i giocatori queste ultime settimane dell’anno sono destinate a brevi vacanze e a carichi di preparazione per la nuova stagione alle porte; per gli appassionati è invece periodo di previsioni per il 2016 e di bilanci sull’annata appena conclusa. A tal proposito, è interessante guardare la stagione dei nostri giocatori classificati nella top 100, ripercorrendone i risultati principali ottenuti nel 2015 tra Grande Slam, tornei del circuito e nazionale, giocando infine a valutare le loro prestazioni. Iniziamo, noblesse oblige, dal circuito femminile, la cui stagione è già ufficialmente terminata da qualche settimana. Di seguito, dunque, abbiamo giocato ricapitolando schematicamente l’anno sportivo di Pennetta, Vinci, Errani, Giorgi e Knapp (in rigoroso ordine di classifica), le principali protagoniste della stagione più bella che il tennis femminile italiano abbia mai conosciuto.

Flavia Pennetta

Ranking singolare: 8 (13 a fine 2014)

Record Vinte/Perse: 28/19

Percorso negli Slam Australian Open Roland Garros Wimbledon US Open
Turno raggiunto 1T (l. C. Giorgi) 4T (l. G. Muguruza) 1T (l. Z. Diyas) W (d. R. Vinci)

Bilancio Fed Cup: 2-0 (1-0 in singolare)

Highlights:

Risultato ottenuto Categoria torneo Luogo / Nome torneo
Titolo Grande Slam US Open
Quarti di finale Premier event Mosca, Indian Wells, Dubai
Internationals Marrakech

La stagione in review: Brilla il capolavoro newyorkese nel riesaminare una stagione che sembrava manifestare una fisiologica stanchezza psicofisica rispetto al tennis professionistico: chiuso il 2014 al tredicesimo posto, Flavia arriva agli US Open come 26° giocatrice del ranking, avendo ottenuto pochi risultati di rilievo (se si eccettuano i quarti ad Indian Wells sconfiggendo la Sharapova e i quarti a Dubai). Forse neanche lei si aspettava di trovare improvvisamente la condizione per esprimersi al meglio e trovare un acuto straordinario come vincere un torneo del Grande Slam, sebbene gli US Open siano da sempre lo Slam dove meglio riusciva a esprimersi (aveva già raccolto a NY una semifinale e ben quattro volte i quarti di finale). Il finale di stagione con il raggiungimento delle WTA Finals a Singapore è la ciliegina sulla torta di una grandissima carriera per la prima italiana nella storia capace di entrare nella top 10.

La gioia più grande: Scontato e banale, ma comunque inevitabile, indicare il trionfo agli Us Open, ottenuto tra l’altro con prove eccelse, eliminando nei quarti la Kvitova 4 al mondo, annichilendo in semi la Halep numero 2, ed infine sconfiggendo in finale l’ amica Vinci, capace, come tutti ricordiamo, di sconfiggere nel turno precedente la dominatrice del 2015, Serena Williams.

La delusione più cocente: in una stagione comunque memorabile, forse la sconfitta nelle Wta Finals contro la Halep, senza riuscire a giocarsela come nelle sue possibilità e non esprimendosi al livello delle altre due partite del girone, resta l’ unico vero rammarico, ma ricordarlo sembra un esercizio simile al cercare il pelo nell’ uovo.

Analisi con voto: L’ultima stagione della carriera professionistica di Flavia è stata la più bella di una comunque eccelsa carriera, durante la quale aveva vinto già molto: accesso nella top 10, 10 titoli di singolare (tra cui il molto prestigioso torneo di Indian Wells), 17 di doppio (specialità nella quale è stata anche n° 1 al mondo) e 4 Fed Cup vinte da protagonista. Il 2015, sino agli US Open, era stato dignitoso, poi l’ exploit newyorkese lo ha reso indimenticabile, catapultando Flavia nell’immortalità tennistica. La stessa chiusura di stagione rende onore alla nostra campionessa: non era assolutamente facile, una volta deciso di ritirarsi, superare la sbornia dei festeggiamenti e delle varie celebrazioni per arrivare a Singapore in condizione di sfiorare le semifinali. Ci mancherà vedere in campo il suo talento, la sua determinazione, il suo sorriso. 9.5

Roberta Vinci

Ranking singolare: 15 (49 a fine 2014)

Record  Vinte/Perse: 32/26

Percorso negli Slam Australian Open Roland Garros Wimbledon US Open
Turno raggiunto 2T (l. E. Makarova) 1T(l. A. Cornet) 1T(l. A. Krunic) F( l. F. Pennetta)

Bilancio Fed Cup: 0-1 (0-0 in singolare)

Highlights:

Risultato ottenuto Categoria torneo Luogo / Nome torneo
Finale Grande Slam US Open
Internationals Norimberga
Semifinale Tour Championship Zhuhai
Premier Event Wuhan
Quarti di finale Premier Event New Haven, Toronto
Internationals Hobart, Istanbul

La stagione in review: prima parte di stagione deludente per Roberta (bilancio di 12 vittorie e 15 sconfitte, con annessi dolorosissimi primi turni a Roma, Parigi ed in tutti i tornei della stagione sull’ erba), seconda metà  di 2015 eccellente con l’apice raggiunto ovviamente con la finale ottenuta agli Us Open, sconfiggendo in semifinale Serena Williams. Anche il finale di 2015 successivo a New York ha confermato, soprattutto con le vittorie a Wuhan su Kvitova e Pliskova, che Roberta è tornata ai livelli di due- tre stagioni fa e che farà l’ impossibile nel 2016, che ha annunciato sarà la sua ultima stagione, per togliersi ultima grande soddisfazione, il raggiungimento della top 10.

La gioia più grande: ancor più del raggiungimento sempre molto prestigioso di una finale in un Grande Slam, è stata la vittoria in semifinale su Serena, giunta ad un passo e mezzo dal traguardo della sua storica rincorsa al Grande Slam, ad averla consegnata all’immortalità degli annali tennistici.

La delusione più cocente: per una giocatrice dalle sue caratteristiche tecniche, aver chiuso il mese sull’erba senza aver vinto neanche un match resta un grande rimpianto.

Analisi con voto: considerando che il 2014 era stata nettamente la sua peggiore stagione nelle ultime cinque ed  i trentadue anni testimoniati dalla carta d’identità, la giocatrice tarantina sembrava in calo. La prima parte di 2015 è stata purtroppo coerente con tali indicazioni, poi è fortunatamente iniziata la seconda giovinezza in un’estate americana di ottimi risultati culminati con la storica finale tutta italiana con la corregionale e coetanea Pennetta, dopo aver confezionato in semifinale una delle più grandi sorprese che il tennis professionistico ricordi. Calcolando una media tra la mediocre prima parte e l’eccellente seconda, si ottiene facilmente il voto. 7.5

Sara Errani

Ranking singolare: 20 (15 a fine 2014)

Record  Vinte/Perse: 48/28

Percorso negli Slam Australian Open Roland Garros Wimbledon US Open
Turno raggiunto 3T (l. Y. Wickmayer) QF (l. S. Williams) 2T (l. A. Krunic) 3T (l. S. Stosur)

Bilancio Fed Cup: 3-3 (2-2 in singolare)

Highlights:

Risultato ottenuto Categoria torneo Luogo / Nome torneo
Campione Internationals Rio de Janeiro
Finale Internationals Bucarest
Semifinale Premier Event Toronto
Internationals Monterrey, BadGastein, Guanghzou
Quarti di finale Grande Slam Roland Garros
Premier Event Pechino, Stoccarda, Charleston

La stagione in review: il 2015 conferma la ventottenne bolognese nelle zone alte della classifica, traguardo raggiunto attraverso una costante presenza nel tour, dalla quale con bravura è riuscita a cogliere una serie di piazzamenti a buoni livelli (quarti al Roland Garros sconfiggendo la top10 Petkovic, semifinale a Toronto eliminando l’Azarenka), acuti di rendimento (la vittoria sulla n°4 Kvitova a Pechino) e il consueto titolo sull’amata terra battuta (a febbraio a Rio de Janeiro), successo che a suo dire l’ha molto caricata per tutto il proseguimento della stagione.

La gioia più grande: confermarsi tra le migliori della terra battuta al Roland Garros, giungendo ai quarti di finale, non era scontato nemmeno per lei che a Parigi aveva già ottenuto una finale e una semifinale (rispettivamente 2012 e 2013), soprattutto considerando i deludenti risultati raccolti poco prima a Roma e Madrid.

La delusione più cocente: fare meglio di un’inopinata sconfitta al secondo turno al Foro Italico contro la qualificata americana McHale era senz’altro nelle sue possibilità e desideri, specialmente se si pensa che l’anno prima aveva raggiunto una storica finale, ma la pressione l’ha affossata.

Analisi con voto: confermarsi per il quarto anno consecutivo tra le prime venti è un traguardo assolutamente di prestigio, testimoniante l’abnegazione e la professionalità massime che Sara mette nel tennis per sopperire a caratteristiche fisiche (164 cm x 60 kg) che altrimenti renderebbero improponibile un confronto con le Virago che dominano la classifica. Altresì, è purtroppo anche vero che da tre anni la posizione di fine stagione è in calo costante, ma non per questo il 2015 di Sara non può non ritenersi più che sufficiente. 6.5

Camila Giorgi

Ranking singolare: 35 (35 a fine 2014)

Record Vinte/Perse: 26-23

Percorso negli Slam Australian Open Roland Garros Wimbledon US Open
Turno raggiunto 3T (l. V. Williams) 2T (l. G. Muguruza) 3T (l. C. Wozniacki) 2T (l. S. Lisicki)

Bilancio Fed Cup: 1-2 (1-2 in singolare)

Highlights:

Risultato ottenuto Categoria torneo Luogo / Nome torneo
Campione Internationals s’Hertogenbosh
Finale Internationals Katovice
Quarti Internationals Hobart

La stagione in rewiew: la buona partenza in Australia (terzo turno a Melbourne dopo aver sconfitto la Pennetta e aver perso da Venus avendo condotto di un set, 4-2 e 0-40 sul servizio dell’avversaria) ha illuso un pò tutti che per la marchigiana classe 91, il 2015 potesse rivelarsi l’anno della consacrazione. Invece, nel corso della stagione si sono susseguiti i consueti alti (finale a Katovice sconfiggendo in semi Agnieszka Radwanska ed il titolo a S’ Hertogenbosh in finale sulla Bencic) e bassi (sette eliminazioni al primo turno e nove sconfitte contro giocatrici peggio classificate).

La gioia più grande: il primo titolo non si scorda mai: la vittoria sulla a lei congeniale erba in quel di S’ Hertogenbosh dando in finale due set a zero alla Bencic, che di lì a pochissimo avrebbe iniziato la scalata che l’ha portata al n° 12 del ranking.

La delusione più cocente: le sconfitte nello Slam sono le più difficili da digerire e tra i due terzi turni raggiunti, fa più male quello degli Australian, perché Camila aveva la partita in pugno, a differenza di quanto avvenuto a Wimbledon, dove con la Wozniacki non è mai entrata in partita.

Analisi con voto: il pubblico italiano ha grandi aspettative su di lei e sperava in un 2015 che non confermasse soltanto la classifica dell’anno precedente. Si dice sempre che gli atleti italiani maturino tardi (per fare un paragone benaugurante, all’incirca alla sua età, Schiavone era 20 del mondo, Pennetta 28: meglio, ma non di tantissimo!) e a questa considerazione ci si aggrappa per guardare con occhio benevolo una stagione con troppe luci e ombre, che poteva senz’altro essere migliore. 6-

Karin Knapp

Ranking singolare: 51 (56 a fine 2014)

Record Vinte/Perse: 22-20

Percorso negli Slam Australian Open Roland Garros Wimbledon US Open
Turno raggiunto 1T (l. S. Halep) 1T (l. C.Wozniacki) 1T (l. M. Rybarykova) 2T (l. A. Kerber)

Bilancio Fed Cup: Non ha giocato

Highlights:

Risultato ottenuto Categoria torneo Luogo / Nome torneo
Titolo Internationals Norimberga
Finale Internationals BadGastein
Semifinale Internationals Baku
Quarti di finale Internationals Marrakech, Hobart

La stagione in review: la ventottenne altoatesina può ritenersi soddisfatta di un 2015 che per la prima volta l’ha vista raggiungere nella stessa stagione un titolo e una finale, entrambi sulla terra battuta europea. Sicuramente era partita con maggiori ambizioni (quantomeno di migliorare il best ranking di fine anno, n°43 ottenuto nel 2013) e l’obiettivo si stava concretizzando, come testimoniato dal career best ranking di numero 33 ottenuto il 24 agosto. Tutto purtroppo vanificato dall’operazione al ginocchio destro di settembre, che l’ha costretta a saltare la parte finale di stagione e l’ha vista uscire fuori dalla top 50.

La gioia più grande: la vittoria del torneo di Norimberga, ottenuta in finale sull’amica Roberta Vinci, primo trofeo ottenuto in Europa e sulla terra rossa.

La delusione più cocente: l’impresa sfiorata al Foro Italico lo scorso maggio contro la Kvitova reduce dalla vittoria di Madrid, quando si è arresa al tie- break del terzo dopo aver condotto 5-2 nel parziale decisivo.

Analisi con voto: il 2015 poteva andare meglio, senza infortuni e con un pizzico di fortuna di più (vedasi le sconfitte dopo aver servito per il match a Roma con la Kvitova e a BadGastein in finale con la Stosur). Così non è stato, ma gli spiragli che facciano intravedere concrete speranze che con una ritrovata e costante salute Karin già nel 2016 possa insediarsi nelle prime 30 sono concreti. 6+

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement