Brian Baker ci riprova: “Ci vediamo agli Australian Open”

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Brian Baker ci riprova: “Ci vediamo agli Australian Open”

Il tennista americano tenta l’ennesimo ritorno nello slam australiano dopo varie operazioni chirurgiche

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63 46 63 64 il punteggio con cui Lleyton Hewitt batté Brian Baker al primo turno degli US Open 2013; tutt’ora è il suo ultimo match nel circuito ATP. 18-30 lo score vittorie-sconfitte della carriera del tennista statunitense: veramente pochi match per un giocatore passato al professionismo 12 anni fa (una media di 4 all’anno). Ma la storia di Brian Baker non si può ridurre a semplici dati numerici. La sua storia è quella di un tennista che lotta e non si arrende nonostante il fisico faccia di tutto per impedirgli di continuare a giocare a tennis.

Comincia con una sfavillante carriera juniores coronata dalla finale al Roland Garros e si conclude, essenzialmente, all’Australian Open 2013 quando esce dal campo in carrozzina contro Sam Querrey. In quell’anno solo altri 5 match sino a quello citato contro Hewitt. Il menisco aveva ceduto ad un anno dal suo rientro nel circuito professionistico dopo aver subito, già negli anni precedenti, operazioni al ginocchio ed al gomito destro.

Leggendo l’entry list del primo grande slam dell’anno non possiamo non esserci riempiti di gioia quando abbiamo scorto il nome Brian Baker, che sarà ai nastri di partenza sfruttando un ranking protetto.

Il trentenne del Tennessee ha recentemente rilasciato un’intervista riportata sul sito ufficiale dell’ATP svelando che si allena a giorni alterni da settembre e non si è messo troppa pressione addosso per evitare di creare ulteriori danni al suo fisico. Per il momento non è accompagnato da nessun coach e solo nelle prossime settimane valuterà chi scegliere per accompagnarlo in questa terza rinascita. Ha concluso esprimendo parole molto positive e cariche di speranza verso la nuova generazione di tennisti statunitensi rappresentata dai vari Taylor Fritz, Tommy Paul, Reilly Opelka e Frances Tiafoe sottolineando come essi sappiano già dimostrarsi forti di fronti agli alti e bassi cui sono sottoposti nel tour nonostante la loro giovane età, una dote indispensabile per ambire a diventare i campioni del domani.

L’appuntamento dunque è fissato: fra un mese agli Australian Open per sconfiggere quei fantasmi che tanto hanno tolto alla sua carriera e tanto dovranno ridargli.

Carlo Soldati

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