James Duckworth e Maddison Inglis vincono la wildcard per gli Australian Open 2016

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James Duckworth e Maddison Inglis vincono la wildcard per gli Australian Open 2016

Duckworth vince la finale senza giocare, con l’altro finalista Ben Mitchell volato ad assistere alla nascita del figlio, mentre la teenager di Perth Maddison Inglis approfitta del matrimonio della Rodionova la sera prima della finale, per ottenere il risultato più importante della sua giovane carriera.

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Mentre il resto del mondo è in vancanza con la testa già al Natale e Capodanno, in Australia l’attività freme con i campionati under 18 e il torneo di playoff per una wildcard all’Australian Open 2016. Quest’ultimo al meglio dei 3 set su 5 nel maschile, per simulare il torneo del Grande Slam. Il comprensorio del Melbourne Park è in buona parte “lavori in corso”; i campi 6 e 7 pero’ hanno già il nuovo plexi-cushion e le tribune (quest’anno coperte!) sono montate. Qui si sono dati appuntamento i “migliori dopo i migliori” giocatori australiani per un posto nel tabellone principale degli Open che iniziano il 18 gennaio.

È stato un torneo caratterizzato dal caldo e da… eventi familiari.

L’estate australiana è già sbocciata, e tutta la settimana le temperature sono state attorno ai 30 gradi per arrivare ai 41 di sabato, con umidità del 10% e il classico vento caldo da nord: praticamente un forno ventilato. Oggi la situazione non è stata molto diversa fino alla fine dei match, salvo poi cambiare rapidamente (a partita appena conclusa) con diluvio e calo di 20 gradi nel giro di un’ora: le quattro stagioni in un giorno per cui Melbourne è famosa.

Gli eventi familiari hanno influenzato il torneo ancora più del meteo.

La finale maschile non si è neppure disputata per l’abbandono di Ben Mitchell volato di corsa a casa, anzi in ospedale, a Brisbane, per assistere alla nascita del figlio. James Duckworth, testa di serie n.1 del tabellone e n.120 ATP fa gli auguri e ringrazia per quella che sarà la sua quinta apparizione agli Australian Open. “Non ho giocato molto bene negli ultimi quattro mesi, quindi venire qui e vincere dei match combattuti dà fiducia”. Duckworth era approdato alla finale battendo in semifinale l’ex n.39 del mondo Marinko Matosevic in 4 set 4-6 6-3 7-6(7) 7-6(8). Un anno da dimenticare il 2015 per Matosevic, caratterizzato da infortuni che lo hanno fatto precipitare al n. 296 del ranking. Ben Mitchell aveva battuto in semifinale, sempre in 4 set 2-6 7-6(3) 7-6(2) 6-4, il diciannovenne Brad Mousley, rientrato alla competizione a giugno dopo un anno di squalifica per assunzione di ecstasy.

Il livello del torneo femminile è stato mediocre. L’Australia fa fatica a sfornare talenti femminili. Ci si consola con la naturalizzazione di Daria Gavrilova, che ha ricevuto la cittadinanza il mese scorso, e Ajla Tomljanovic che la prenderà tra non molto. Ma le giovani cresciute qua? Le due favorite del tabellone erano la ventiquattrenne Olivia Rogowska (n.275 WTA) e la ventiseienne Arina Rodionova (n. 309 WTA). A vincere invece è stata la diciassettenne Maddison Inglis, 768 del ranking WTA e 103 junior. Lo stereotipo dell’australiana: bionda, occhi azzurri, gran sorriso, Maddy Inglis corona un sogno durato una settimana, aiutata dall’uscita dalla sua parte del tabellone di tutte le teste di serie e da un altro evento familiare: l’altra finalista di oggi – Arina Rodionova – si è sposata ieri sera, dopo la semifinale vinta contro Storm Sanders, con il giocatore AFL (il football australiano o footy) Ty Vickery. Saranno state le bollicine di spumante, sarà stata l’emozione e la tensione del matrimonio, sarà stata la tensione per una finale che non poteva perdere, sarà stato il caldo, ma in campo oggi Arina non c’era proprio. La partita si è giocata fino al 3 pari del primo set. La Rodionova ha poi concesso il break fatale che le è costato il primo set. Il secondo è stato un monologo della Inglis, efficace in risposta e salvandosi col servizio (a dire il vero non proprio irresistibile, ma piazzato sempre bene) da un paio di situazioni complicate. È stato anche un monologo di errori gratuiti e tattici della Rodionova: 3-0, 5-1 per poi sigillare un 6-4 6-2 con un servizio sulla T. Giusto in tempo per evitare l’acquazzone.

Altre due wildcards erano andate ai vincitori dei tornei Under 18 Marc Polmans e Priscilla Hon.

 

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