I grandi articoli del passato: Re e Regina della terra, chi è il GOAT?

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I grandi articoli del passato: Re e Regina della terra, chi è il GOAT?

Per festeggiare l’anno che finisce abbiamo chiesto ad alcuni collaboratori vecchi e nuovi una strenna natalizia: l’articolo a cui sono più affezionati. La nostra Chiara Bracco ha scelto un pezzo del 2014, poco dopo il nono successo di Nadal a Parigi, in cui analizza i migliori di sempre sulla terra rossa

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Sono ancora vividi i ricordi della finale del Roland Garros, che ha visto vincitore per la nona volta Rafael Nadal. E se nessun tennista attualmente può eguagliare simili record su terra, andiamo nel campo femminile per ritrovare una campionessa del passato che ha saputo eccellere quanto Nadal sul rosso, Chris Evert

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L’8 giugno, Rafael Nadal Parera da Manacor, alza al cielo la sua nona Coppa dei Moschettieri. Nove trofei dello stesso Major sono qualcosa che ti spediscono direttamente nell’Olimpo del tennis. Ed appare un traguardo che attualmente sembra irraggiungibile per chiunque. Ma nel gioco del trono, quello del Goat su questa superficie, che divide da sempre appassionati e addetti ai lavori, c’è una tennista, una donna, che dal passato potrebbe concorrere al titolo: Chris Evert. Dopo la vittoria di Rafa, fra i migliaia di attestati di riconoscimento ed i messaggi di congratulazioni, è proprio lei a definirlo ‘il migliore di sempre sulla terra’. I numeri, che spesso vengono in nostro aiuto, sono da capogiro. Nadal, oltre ai già noti nove titoli del French Open, detiene un record sulla terra parigina di 66-1, solo un uomo in 10 anni è riuscito a battere lo spagnolo nel suo fortino, Robin Soderling nel 2009 (lo svedese poi non vinse il titolo in finale contro Roger Federer). Ancora, sono 81 i match vinti consecutivamente su questa superficie, 45 titoli su 53 finali, e un totale di 318 su 24, che senza alcun dubbio lo consacrano come ‘King of Clay’. E se nessuno nel tennis maschile può vantare una così schiacciante e longeva dittatura sulla terra, è dal lato femminile che ci dobbiamo spostare per vedere se c’è ancora qualcuno a giocarsela con lo spagnolo sul ‘polvo de ladrillo’. Ed è qui che entra in gioco Chris Evert.

Partiamo dalla premessa che è sempre complicato, se non impossibile, paragonare due epoche così distanti, quando oggi il tennis è completamente diverso rispetto a 40 anni fa. Ancora di più se il paragone avviene fra un uomo e una donna. Ma se è un gioco quello a cui vogliamo partecipare, tutto è concesso. La campionessa americana ha vinto 7 Roland Garros, un record nel tennis femminile, e fino alla vittoria di Nadal del 2013, anche un record unico. 125 sono i match consecutivi vinti sulla terra durante gli anni ’70; 44 in più della più lunga scia di vittorie di Rafa. In quella corsa sul rosso perse solo 8 set. Le 125 vittorie arrivarono in un periodo lungo 6 anni, dal 1973 al 1979. Gli 81 successi di Nadal invece sono racchiusi in 2 anni, dal 2005 alla finale del 4 maggio 2007 ad Amburgo, in cui venne sconfitto da Roger Federer. La Evert, dal 1973 al 1981 vinse 189 partite su 190. Infatti, dopo la striscia di 125 vittorie che si interruppe in un tie-break del terzo set contro Tracy Austin nelle semifinali del torneo di Roma nel 1979, ripartì con un’altra striscia positiva di 64 vittorie consecutive sulla terra, fino alla semifinale del Roland Garros nel 1981, in cui perse da Hana Mandlikova. Il record al Roland Garros di Nadal resta isolato e inarrivabile (fa il pari, in ambito di tennis femminile, con i 9 titoli a Wimbledon della Navratilova), ma è vero anche che la Evert, nei tre anni tra il ’76 e il ’78, non prese parte al torneo quando decise, come molti altri, di giocare nel World Team Tennis, un campionato tennistico statunitense. È impossibile ovviamente dire se la tennista di Fort Lauderdale si sarebbe aggiudicata il Major su terra anche in quei tre anni. Ma non è del tutto impensabile, dato che lo vinse nei due anni precedenti e nei due successivi all’abbandono del WTT.

Ma veniamo adesso agli avversari che i due hanno affrontato nel terreno di casa. Chris vinse le sue sette finali contro Olga Morozova, Martina Navratilova (tre volte), Wendy Turnbull, Ruzici, and Jausovec. Nadal invece ha battuto nelle finali del Roland Garros Mariano Puerta, Roger Federer ( quattro volte, tra cui un 6-1, 6-3, 6-0 nel 2008), Robin Soderling (nella finale rivincita del 2010), Novak Djokovic (due volte) e David Ferrer. Ed in questo caso, non c’è dubbio che il vantaggio, per prestigio e forza degli avversari, va a Rafa Nadal. Qualcuno potrebbe obiettare che in entrambi i casi, nessuno dei due ha mai incontrato sul proprio cammino dei tennisti specializzati sui campi di terra. Le avversarie della Evert erano meno forti su questo terreno, anche perché le grandi tenniste degli anni ’70, Martina Navratilova, Billie Jean King, Evonne Goolagong, Virginia Wade, erano delle specialiste a rete, e non delle tenniste da terra rossa. Chris con il suo gioco da fondo campo e con il rovescio a due mani ha dominato sulla terra perché era una pioniera. Nadal ha invece iniziato a giocare in un’epoca in cui la specializzazione si è quasi del tutto estinta. Ormai i grandi campioni sono in grado di giocare un tennis di alto livello su qualunque campo, cosa che ha permesso ad esempio a Roger Federer di essere considerato nell’era Nadal il secondo miglior ‘terraiolo’, con cinque finali ed una vittoria al Roland Garros (ma nessuna su Nadal). Questo allo stesso tempo ha permesso a Rafa di giocare nel giardino dello svizzero, Wimbledon, cinque finali e di vincerne due (una proprio contro Federer nel 2008). Dunque i rapporti di forza vacillano.

È più semplice essere una pioniera e non incontrare alcuno specialista, piuttosto che affrontare  tennisti competitivi su qualunque superficie? Per quanto mi riguarda la risposta è sì. In un tennis che ovviamente non vede più una netta separazione fra superfici, è più facile trovare un tennista molto forte, vedi i due grandi rivali di Nadal, Federer e Djokovic, e poter perdere, ed è quindi più arduo mantenere da quasi 10 anni un livello così straordinario di vittorie. E la domanda che quindi sorge spontanea è perché nessuno (a parte il già citato Soderling) sia riuscito a battere Nadal sulla terra del Philippe Chatrier? I fattori che entrano in gioco sono tanti, e troppi per poterli snocciolare tutti. Sudditanza psicologica, tecnica, strategia, forza mentale, forse tutte o nessuna. Forse Nadal è semplicemente troppo superiore a chiunque nel 3 su 5 al Roland Garros. Chris Evert iniziò a vincere a 24 anni, e il suo declino sulla terra arrivò per mano di tenniste più giovani, Austin, Mandlikova, Jaeger. Anche la sua contemporanea Navratilova riuscì a batterla al French Open nel 1984, ed in maniera netta (6-3, 6-1), prima che la tennista statunitense riuscisse di nuovo a riprendersi le chiavi del Philippe Chatrier nel 1985 e l’anno successivo, nel suo ultimo successo in un Major a 31 anni, ai danni della tennista ceca. Rafael Nadal ha conquistato il suo primo Roland Garros a 19 anni. Oggi ne ha 28, tennisticamente un’età in cui le certezze possono vacillare, in cui potrebbe iniziare una fase calante nella carriera di un tennista. Un segnale probabilmente è arrivato nella stagione su terra pre-Open di Francia, in cui ha perso da Ferrer, da Almagro (il primo non lo batteva da 10 anni, al secondo non era mai riuscito), e da Djokovic a Roma. Ma come detto in precedenza, rimane il maestro del 3 su 5 e l’indiscusso padrone della terra rossa. Se tutto questo non è bastato per propendere per un tennista o per l’altro nel gioco del Goat su terra battuta, possiamo semplicemente pensare che su di un trono possano sedere un Re ed una Regina.

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