Chi sarà campione nel 2016?

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Chi sarà campione nel 2016?

Approfittiamo dell’off-season per chiedere ai nostri lettori di eleggere il futuro campione del domani fra una serie di talenti nati fra 1995 e il 1998

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Dietro ai mostri sacri il nulla? Lo scriviamo e diciamo da tempo: la sensazione è che le nuove generazioni siano molto lontane dai mostri sacri che dominano il tennis mondiale e che anche quest’anno hanno letteralmente “sbranato” il circuito ATP.
Novak Djokovic ha scritto con scalpello e pietra una stagione da record; Roger Federer ha ricordato a tutti cosa significhi essere un fuoriclasse a 34 anni suonati; Andy Murray ha portato da solo (o quasi) una Davis alla Gran Bretagna dopo 79 anni; Stan Wawrinka si è preso un inatteso quanto pesante Roland Garros; Rafael Nadal non è più lo stesso eppure è sempre lì, nei Top 5…

Si è detto spesso che una generazione si è persa, o non sia stata all’altezza dei sopracitati campioni. Dimitrov, Nishikori, Raonic, Cilic: ottimi giocatori fra i quali non è uscito il fuoriclasse, con un unico episodio da ricordare, la finale degli US Open 2014 vinta dal croato sul giapponese. Troppo poco.

Il mondo tennistico guarda ora con rinnovata speranza alla generazione successiva, a un gruppo di giovani interessanti nati dal 1995 al 1998, alcuni dei quali già arrivati a buoni livelli. Ubitennis chiede al suo fedele popolo di lettori di votare, di esprimere una preferenza fra i talenti da noi individuati, per eleggere la “Ubi Rising Star”. Non abbiamo alcuna velleità rivelatrice, vogliamo soltanto individuare il giovane tennista che per il nostro pubblico ha maggiori chance di trasformarsi in campione. E poco importa se accadrà domani o fra un anno.

Esprimete la vostra opinione, dando un nome (e se volete anche una motivazione) nei commenti sottostanti l’articolo. Di seguito pubblichiamo brevi schede dei candidati da noi scelti. Se qualcuno volesse andare fuori tema, indicando un altro nome, può benissimo farlo. Per votare è necessario incollare la seguente frase e terminarla: «La mia Ubi Rising Star è… ». Non saranno considerati voti doppi da parte degli stessi utenti.

Nick Kyrgios
Numero 30 ATP, fa disperare i suoi tifosi che lo vedevano già ora tra i primi quindici al mondo. Invece, dopo gli ottimi risultati raggiunti nel 2014, l’australiano si è un po’ perso tradendo le aspettative. Buono per metà stagione (con scalpi importanti), la “soffiata amorosa” su Donna Vekic e Kokkinakis a Wawrinka al Canadian Open non gli ha giovato… da allora soltanto sei partite vinte e qualche problema fisico. A 20 anni fa ancora in tempo a decollare, perché il potenziale è grande: servizio, dritto, sfrontatezza, fantasia. Ma deve imparare ad autogestirsi in campo e fuori. In stagione 24 vittorie/19 sconfitte, finale a Estoril persa da Gasquet, semi a Kuala Lumpur, quarti a Melbourne.

Borna Ćorić
Risposta e ritmo da fondo, suo tallone d’Achille è il servizio. Il croato, classe 1996, ha chiuso l’anno al numero 44 del ranking, in leggero calo rispetto ai mesi precedenti. Il suo score stagionale, non certo lusinghiero, è di 26 vittorie e 28 sconfitte. Nel 2015 Ćorić ha ottenuto semifinale a Nizza, quarti a Winston Salem, Umag, Estoril, ma il migliore risultato è la semifinale raggiunta a inizio anno nell’ATP 500 di Dubai. A settembre ha conquistato il Challenger di Barranquilla su terra.

Hyeon Chung
È il secondo più giovane (1996) con il miglior ranking (51). E forse la vera rivelazione del 2015. Il coreano, che nessuno aspettava a questi livelli, si è costruito un’ottima classifica grazie al circuito Challenger, vincendo a Burnie, Savannah, Busan e Kaohsiung, e andando in finale a Launceston e Seoul. A Wimbledon ha perso 10-8 al quinto da Herbert, a New York ha costretto Wawrinka a tre difficili tie-break, mostrando le sue qualità di “tira-e-corri” da cemento. Quarti a Shenzhen in autunno.

Thanasi Kokkinakis
Di lui, nato nel ’96 e attualmente n° 80, si è parlato tanto per la presunta liaison con la fidanzata di Wawrinka. Ma l’australiano è anche e soprattutto un bel giocatore, solido da fondo, con senso dell’anticipo e un servizio già discreto. Prosegue la crescita in maniera costante (nel 2015 ha scalato 70 posizioni), pronto al definitivo salto di qualità. Bilancio stagionale 15/19: ha superato sette volte le qualificazioni, ed ha giocato bene negli Slam, sinonimo di personalità. Vittoria al Challenger di Bordeaux.

Alexander Zverev
Ha veleggiato tutto l’anno attorno alla posizione attuale, 83. Niente male per un ’97. Fisico possente (189 cm x 86 kg), il tedesco ha la faccia tosta (sportivamente, perché è correttissimo) per infastidire i migliori, seppure manchi ancora nella gestione tattica dei match. Ottimi i fondamentali. In stagione vanta un 14/17: a Washington ha impegnato Cilic nei quarti dopo avere battuto Anderson e Dolgopolov, a Båstad è giunto in semifinale cedendo all’esperto Robredo. Nel suo 2015 anche il successo nel Challenger di Heilbronn sul rosso.

Jared Donaldson
Fa parte del gruppo di talenti seguiti dalla USTA ed è quello di cui si parla di meno. Però è messo discretamente bene in classifica (134 a 19 anni). Ha concentrato l’attività nei Challenger a stelle e strisce, vincendo a Maui e perdendo la finale a Sacramento. Ha fatto bene ad Atlanta, superando le quali e arrendendosi a Gilles Muller al secondo turno.

Elias Ymer
Classe ’96, lo svedesino d’Eritrea a inizio stagione pareva destinato a irrompere velocemente nei primi cento del mondo, tanto stava crescendo. Invece è ancora 136. Ha giocato poco nel circuito maggiore, bilancio stagionale 4/9. Bravo però a passare le qualificazioni in tutti e quattro gli Slam (non è poco), ha vinto il Challenger di Caltanissetta. Ottavi a Barcellona. I colpi ci sono, eccome.

Andrey Rublev
Nonostante sia acerbo fisicamente (è un ’97), il russo ha due qualità che potrebbero portarlo lontano: talento e sfacciataggine, proprio come un suo illustre connazionale, Marat Safin. Non è simpatico, eppure sembra possedere armi notevoli con ogni colpo. Nel 2015 ha battuto Verdasco a Barcellona e impegnato Anderson a New York, giocando molto bene e cedendo alla distanza. A gennaio era 435, ora è 185…

Taylor Fritz
Fritz è un ’97, attualmente 174. Speranza americana che ha conquistato lo US Open Junior, non ha giocato granché nel 2015 poiché spesso infortunato, ma ha disputato tre finali Challenger vincendo a Fairfield e Sacramento.

Francis Tiafoe
Altro americano, 176 del ranking a 17 anni (classe 1998). Di lui parlano tutti bene e se in dodici mesi scali 1.000 posizioni un motivo deve esserci. Ottimo il 2015 a livello Challenger. Il suo primo incontro vinto a livello ATP è giunto in estate, a Winston Salem contro Duckworth.

Tommy Paul
Con l’amico… Fritz ha disputato due finali Slam Junior, vincendo a Parigi e perdendo a New York. Impressionante nel ritmo da fondocampo ma bravo a variare, il classe ’97 non perde mai la testa durante i match, con un’attitudine molto positiva. Nel primo anno in cui si è affacciato tra i “grandi” ha conquistato tre Futures fra cui Lecco, e si è qualificato agli US Open, dove ha esordito a livello ATP, impegnando il nostro Seppi. La progressione del 2015 dice da n° 915 a 276.

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