WTA Brisbane: avanti Roberta Vinci, niente da fare per Errani e Giorgi

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WTA Brisbane: avanti Roberta Vinci, niente da fare per Errani e Giorgi

Un’ottima Roberta Vinci vince in rimonta su Jankovic e affronterà Cibulkova al secondo turno. Fuori invece Sara Errani per mano della giovane elvetica Belinda Bencic. Camila Giorgi cede ad Angelique Kerber dopo aver vinto il primo set. Comodo esordio per Suarez Navarro e Azarenka

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Leggi le dichiarazioni post-partita di Roberta Vinci e Camila Giorgi.

Notte delle italiane a Brisbane: una dietro l’altra, sul campo numero 1, scendono in campo per i match di primo turno e esordio stagionale Roberta Vinci (testa di serie numero 8 e opposta a Jelena Jankovic), Sara Errani (opposta alla testa di serie numero 7 Belinda Bencic) e Camila Giorgi (opposta alla testa di serie numero 4 Angelique Kerber). In campo anche Suárez Navarro, sia in singolare che in doppio con Sara Errani, Azarenka e Stosur.

[8] R. Vinci b. J. Jankovic 3-6 6-2 6-4

 

L’esordio stagionale di Roberta Vinci, finalista degli US Open lo scorso anno, è senza dubbio un match complicato: la serba Jankovic è un’avversaria temibilissima, ex numero 1 del mondo (attualmente al numero 21 della classifica WTA) e vincente di 5 dei 7 scontri diretti.

Il primo set si apre con il break per la Jankovic, ma la tarantina è brava a sfruttare subito la possibilità di controbreak riportando la situazione in parità. Jankovic però continua ad essere offensiva, cercando spesso la rete, va avanti di nuovo di un break e si porta sul punteggio di 3-2. La serba sembra avere il controllo della situazione, sul 5-3 ottiene il break a zero conquistando così il primo set con il punteggio di 6-3.
Vinci prova a cambiare l’inerzia del match e nel secondo set ottiene un break portandosi subito sul punteggio di 2-1. L’italiana alza il ritmo, conquista un altro break e si porta sul 5-2, portandosi a casa il secondo parziale con il netto punteggio di 6-2.
Nel terzo set Robertina soffre, annulla 4 palle break, ma appena ha l’occasione strappa il servizio all’avversaria e chiude il match con il punteggio di 3-6 6-2 6-4.
Nonostante si trattasse del primo match stagionale entrambe le giocatrici sono apparse in un ottimo stato di forma, il che fa ben sperare in vista degli Australian Open, primo Slam dell’anno.

Roberta Vinci accede al secondo turno dove affronterà Dominika Cibulkova che nella giornata di ieri ha superato Wickmayer per 3-6 6-4 6-4.

[7] B. Bencic b. S. Errani 6-1 6-2

L’unico precedente tra Sara Errani ( attuale numero 20 della classifica WTA) e Belinda Bencic (attuale numero 14 della classifica WTA e testa di serie numero 7 in tabellone) risale al 2014 e vide trionfare l’elvetica in 3 set. Partita che si preannuncia difficile per Sara per via del talento della giovane avversaria di cui tutti aspettano la definitiva esplosione.

La partita inizia con i primi tre game caratterizzati da tre break. Poi la giovane svizzera ingrana la quinta (o forse anche la sesta), gioca potente e aggressiva, domina il set e in soli 27 minuti porta a casa il primo parziale con il punteggio di 6-1 e conquistando i due terzi dei punti totali del set.
Il secondo set si apre invece con la reazione di Sara e con il break immediato ai danni dell’elvetica. Bencic reagisce immediatamente e vola sul 3-1, Errani trova il controbreak di rabbia e orgoglio portandosi sul 3-2 e rimanendo in partita. Dopo il break conquistato dalla romagnola, Belinda diventa però ingiocabile: ottiene 3 giochi consecutivi e chiude il match con il duro punteggio di 6-1 6-2 in meno di un’ora.

Sara ci prova ma non può nulla, quella giocata da Belinda Bencic è una partita pressoché perfetta: sempre all’attacco, con un gioco solido e pochissimi errori non forzati.
Bencic al secondo turno affronterà la qualificata americana Crawford (attualmente numero 120 della classifica WTA), con un pronostico assolutamente favorevole e un’elevata probabilità di qualificarsi per i quarti di finale.

[4] A. Kerber b. C. Giorgi 5-7 6-3 6-0

Camila Giorgi, tra le italiane scese in campo oggi, è quella che sulla carta si trova ad affrontare la partita più difficile: Angelique Kerber è numero 10 in classifica WTA mentre la marchigiana è attualmente in 35ª posizione. L’unico scontro diretto tra queste due giocatrici risale al torneo di Wuhan dello scorso anno e vide la vittoria della tedesca in 2 set.

Il primo set si apre con Camila al servizio che subisce immediatamente il break, l’italiana gioca però il game successivo di risposta in modo impeccabile: con un paio di accelerazioni vincenti e una risposta fulminante ottiene subito il controbreak. Il set scorre poi equilibratissimo seguendo i servizi fino al 6-5 Giorgi, poi sul 30 pari Kerber commette un doppio fallo regalando a Camila una palla break che è anche e soprattutto un set point, poi Kerber sbaglia un dritto clamoroso a campo aperto lasciando il primo set all’italiana con il punteggio di 7-5.
Nel secondo set Giorgi continua a mostrare uno splendido gioco caratterizzato da accelerazioni vincenti e ottimi angoli, Kerber fa sfoggio delle sue capacità difensive e si prosegue senza break. Nel settimo game è proprio la tedesca a strappare il servizio a Camila portandosi sul 4-3.
Subito dopo il break il match viene interrotto per pioggia. Dopo l’interruzione sembra esserci solo Kerber in campo che strappa nuovamente il servizio a Camila e vince il secondo set per 6-3.
Dopo un set e mezzo giocato benissimo dall’italiana, la Giorgi non riesce più ad essere così incisiva, manca di continuità e subisce il gioco della tedesca che in un attimo si ritrova avanti 3-0. Il terzo set si conclude con un perentorio 6-0 e con Camila che dall’interruzione non ha più vinto nemmeno un game. Kerber vince quindi con il punteggio di 5-7 6-3 6-0 e accede al secondo turno dove affronterà l’americana Brengle.

Gli altri match della notte italiana vanno sostanzialmente secondo pronostico con la netta vittoria di Suárez Navarro (testa di serie numero 6) ai danni della wild card croata naturalizzata australiana Tomljanovic, vittoria anche per la qualificata americana Crawford sulla wild card australiana Hon, vince anche l’altra americana Brengle in tre set sulla qualificata ucraina Bondarenko. Arriva la vittoria anche per l’australiana Sam Stosur che batte in tre set la slovacca Cepelova. Victoria Azarenka schianta la qualificata Elena Vesnina con un perentorio 6-2 6-0.

Per quel che riguarda il torneo di doppio la coppia canadese/polacca formata da Dabrowski e Rosolska ha la meglio sulle sorelle australiane Rodionova. La coppia americana/francese formata da Raquel Atawo e Alize Cornet vince al super tie-break ai danni delle sorelle Chan. Sara Errani, in coppia con Carla Suárez Navarro, è fuori anche nel doppio per mano di Belinda Bencic, in coppia con Kiki Mladenovic. Vincono senza problemi le attuali numero 1 al mondo Hingis e Mirza battendo Peer e Sanchez.

Risultati:

[8] R. Vinci b. J. Jankovic 3-6 6-2 6-4
[6] C. Suárez Navarro b. A. Tomljanovic 6-1 6-2
[Q] S. Crawford b. [W] P. Hon 6-4 6-4
[7] B. Bencic b. S. Errani 6-1 6-2
M. Brengle b. [Q] K. Bondarenko 6-4 4-6 6-4
V. Azarenka b. [Q] E. Vesnina 6-2 6-0
[4] A. Kerber b. C. Giorgi 5-7 6-3 6-0
S. Stosur b. [Q] J. Cepelova 6-4 3-6 6-4

Cecilia Carganico

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Iga Swiatek, terza semifinale al Roland Garros: i numeri del suo dominio

Dalle vittorie consecutive ai giochi lasciati per strada: la polacca si inserisce tra le migliori giocatrici della storia di questo torneo

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Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Il 2020 è stato un anno difficile. Non la definirei una buona stagione. Il Roland Garros è stato il mio unico buon torneo. Il tabellone non è molto fortunato, mi sono detta, vedendo che avrei dovuto affrontare Vondrousova, quindi non mi importa, ci proverò e basta”. Eccome se ci ha provato:” 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-3, 6-2, 6-1 6-2, 6-3, 6-1, 6-2, 6-1, 6-4, 6-1. La diciannovenne polacca Iga Swiatek ha vinto il Roland Garros 2020 senza perdere un set. Il resto è storia. 

Dopo altre quattro partecipazioni, la numero uno del mondo è oggi alla sua terza semifinale a Parigi: meglio di lei, nelle prime cinque partecipazioni al French Open, soltanto Chris Evert (5/5) e Monica Seles (4/5). Le altre due volte, poi ha vinto il torneo. Con Iga, il circuito ha ritrovato una dominatrice. Da uno stato di perenne incertezza (che in realtà ancora pervade i ranghi inferiori) si è innalzata una giovane donna saggia, inarrestabile e coraggiosa (la coccarda gialloblù che porta sul cappellino ne è una prova). 

Ma non è che Iga domina un po’ troppo? Fin qui, a Parigi ha concesso la miseria di quindici game, la prima a lasciarne così pochi da Conchita Martinez nel 1995. Addirittura, l’ultimo set perso risale agli ottavi della scorsa edizione. Nel processo, ha già realizzato quattro bagel: sono in tutto tredici solo in questo 2023. 

 

Dodici invece le vittorie consecutive a Parigi: dal 2020 ha perso una sola partita, contro Maria Sakkari ai quarti dell’edizione 2021. È la quarta tennista più giovane a raggiungere tale striscia: sopra di lei, solo Immortali come Monica Seles, Steffi Graff e Chris Evert. 

Spesso si dice che i grandi numeri non facciano giustizia ai grandi campioni. Sicuramente oggi servono a inquadrare la numero uno, che ha fatto dei risultati netti e delle vittorie schiaccianti il suo tratto distintivo. 

Riesci a goderti i momenti in cui vinci i match e vai avanti in tabellone? O si riduce tutto al lavoro?” “Devo ancora imparare a godermela mentre gioco e vinco, perché quando finisco le partite di solito penso a quelle successive. Le sensazioni positive arrivano dopo il torneo. Spero di migliorare.”, risponde la fredda campionessa Iga Swiatek, ancora divisa fra un po’ di ingenuità giovanile e la saggezza della campionessa affermata. Domani, sulla rossa terra di Parigi affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale slam, con palmares e personalità opposte. Quest’ultima viene da dodici ore di gioco, Iga da meno di sei. “Ti preoccupa arrivare in fondo agli slam poco allenata?” “No, posso gestire la cosa. Non credo che mi sentirò arrugginita quando dovrò giocare i punti importanti”. Il ruolo di favorita, Iga Swiatek ce l’ha nel sangue. 

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Roland Garros, Swiatek è ancora troppo forte per Gauff: la numero uno è in semifinale contro Haddad Maia [VIDEO]

Qualche errore di troppo della numero uno del mondo tiene in vita Coco, che ci prova per tutto il primo set, ma nel momento decisivo Swiatek azzanna la partita e si regala un’altra semifinale

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Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
Iga Swiatek - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

[1] I.Swiatek b. [6] C.Gauff 6-4 6-2 

Troppo poche ancora le frecce nella faretra di Coco Gauff, o almeno sono troppo poche per impensierire la numero uno del mondo, o meglio il rullo compressore Iga Swiatek. L’americana prova fin dall’inizio a mettere pressione alla polacca, giocando in maniera aggressiva e propositiva. Ma, nonostante alcune iniziali incertezze di Iga, una prima di servizio non pervenuta non può che portare alla netta affermazione della detentrice del titolo. Swiatek, che sale 7-0 nei precedenti contro Gauff (tra i quali spiccava ovviamente la finale del 2022, terminata 6-1 6-3) affronterà ora Beatriz Haddad Maia, che ha sconfitto poco fa Ons Jabeur. 

Primo set: Swiatek sembra in difficoltà, ma poi piazza la zampata

Coco parte bene col dritto e col rovescio, cercando di mostrarsi aggressiva e di mettere pressione a Swiatek, che dal canto suo commette molti errori, al momento di chiudere il punto. All’americana manca però il servizio: dopo trentasette minuti, sul 4-4, la percentuale di prime è ferma ad un misero 37 per cento. Un 4-4 maturato dopo un break (quello di Swiatek, al quarto gioco) ed un immediato controbreak. 

 

La risposta che la numero uno del mondo affossa in rete, risposta che l’avrebbe mandata a servire per il set sul 5-3, palesa l’evidente stato di vulnerabilità in cui si trova ora la polacca, costretta più volte a salvarsi in difesa per respingere le incursioni della sua avversaria. Quando però Gauff va a servire per salvare il set sul 4-5, gira il vento, e gira la partita: nel momento più importante, la non a caso numero uno del mondo vince quattro punti consecutivi, ritrova i vincenti e vince sei giochi a quattro il primo set; infine, si invola in spogliatoio con, in mano, il suo taccuino degli appunti. 

Secondo set: Swiatek salva tre palle break e poi si invola verso la vittoria

In apertura di secondo parziale, Coco Gauff prova a variare, a tentare qualche mossa estemporanea quando si trova a favore di vento. Sull’1-1, nel corso di un game di sette minuti, ottiene tre pallebreak, ma finisce per dilapidarle, una dopo l’altra. In particolare, sul 30-40, alla seconda tenera e centrale della sua avversaria oppone un diritto fuori giri, che la fa apparire più diciannovenne che mai.  

Gol sbagliato, gol subito: lo sappiamo come vanno le cose, soprattutto se davanti si ha la numero uno del mondo. Ed ecco che sul 2-3 la testa di serie numero sei commette prima un doppio fallo, e poi un grossolano errore di diritto: in breve è 4-2, e poi 5-2 Swiatek. La polacca chiude poco dopo: finisce 6-4 6-2, come il loro ultimo match a Dubai, in un’ora e ventotto. Affronterà la brasiliana Haddad Maia, alla prima semifinale in carriera. Ora più che mai, è lei la grande favorita di questo Roland Garros 2023. 

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Roland Garros: Haddad Maia non si arrende mai, un’altra rimonta con Jabeur vale la prima semifinale Slam [VIDEO]

Beatriz Haddad Maia non sente la stanchezza dei turni precedenti e ribalta anche Ons Jabeur. È la prima brasiliana a raggiungere una semifinale a Parigi nell’era Open

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Beatriz Haddad Maia - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[14] B. Haddad Maia b. [7] O. Jabeur 3-6 7-6(5) 6-1

Una grinta pazzesca, un grande cuore e un’altra rimonta vincente, la terza consecutiva. Beatriz Haddad Maia, attuale n° 14 del mondo (ma sarà in top ten la prossima settimana) e mai oltre il secondo turno di un torneo dello Slam prima di questo Roland Garros, sconfigge anche la settima testa di serie Ons Jabeur per 3-6 7-6 6-1 in 2 ore e 31 minuti, e raggiunge la semifinale nel Major parigino. Una vittoria meritata, per quanto visto, soprattutto per l’atteggiamento della brasiliana, che forse a un certo punto era l’unica a credere di poter ribaltare un’altra partita, dopo quelle con Alexandrova e Sorribes-Tormo e dopo essere stata in campo – solo guardando al singolare – quasi 10 ore e 30 minuti prima del match con la tunisina, circa il doppio rispetto alla rivale. Curioso inoltre constatare che la brasiliana in totale ha passato in campo 12 ore e 55 minuti, contro le 10 ore e 52 di Alcaraz. Eppure, dopo un inizio in cui le energie residue parevano poche e un parziale d’apertura perso, Haddad è rimasta attaccata a ogni singolo punto, ha avuto ragione al tie-break del secondo e ha dominato il terzo, approfittando di un’inerzia cambiata e di una contendente paradossalmente più stanca di lei. Haddad Maja diventa così la prima brasiliana nell’Era Open a raggiungere la semifinale al Roland Garros (l’ultima semifinale con una brasiliana risale a Maria Bueno, US Open 1968), e sfiderà la vincente di Swiatek-Gauff.

Primo set: palle corte e maggiore freschezza atletica. Jabeur è avanti

Haddad Maia sembra inizialmente peccare di reattività. Lo stress fisico e mentale delle scorse interminabili partite pare farsi sentire e il break immediatamente subito a -15 potrebbe essere un segnale di un’impossibilità a disputare un altro incontro alla pari, peraltro al cospetto di una tennista con più soluzioni di lei, tra cui la palla corta, sfruttata al meglio fin dallo start, soprattutto con il rovescio. Jabeur regala però il controbreak (comunque 2-1 per lei) con qualche errore di troppo, ma i due game lottati che seguono finiscono entrambi nelle sue tasche. 4-1 per la tunisina, anche se Haddad Maia è fermamente intenzionata a non deporre le armi troppo facilmente. La brasiliana alza infatti il livello e rientra fino al 3-4, aggredendo in risposta sulle seconde tenere di Ons e recuperando il break, ma un pessimo game sulla propria battuta (condito da due rovesci lunghi di metri) la riporta con la testa sott’acqua. E con due prime vincenti sul 30-30 – nel momento di servire per il parziale sul 5-3 – il set d’apertura è appannaggio della n° 7 al mondo.

Secondo set: andamento più lineare e nessun break, ma il tie-break è di Haddad Maia

La montagna da scalare per Haddad Maia ha la parvenza a questo punto di essere quasi insormontabile, ma la nativa di San Paolo non vuole lasciare nulla di intentato. I suoi primi tre turni di battuta scivolano via rapidi, ma l’avversaria risponde colpo su colpo. Si giunge dunque al 3-3 con meno scossoni rispetto al precedente parziale e, per giunta, senza la concessione di nessuna palla break, grazie a un’efficacia con la prima migliorata da ambo le parti. La quattordicesima testa di serie del torneo si salva anche nel settimo game recuperando da 15-30 con un ottimo schema servizio-dritto e va a sedersi in vantaggio grazie ai successivi due errori di Jabeur, ma quest’ultima rimane sempre in scia. Anzi, Ons perde soli tre punti in cinque turni di battuta (un gioco ai vantaggi e ben quattro tenuti a zero), mentre Haddad Maia salva le prime due opportunità di break del set nell’undicesimo gioco e si assicura perlomeno il tie-break. Tie-break che arriva al termine di un dodicesimo gioco nel quale la tunisina salva un set point, o meglio, lo spreca Haddad con una risposta in corridoio su una seconda di servizio non irresistibile. Ma Jabeur è in preda all’ansia di vincere, abusa delle palle corte mentre la rivale prende fiducia e capisce la tattica ripetitiva dell’ex finalista di Wimbledon e dello Us Open. E sul 6-5, ancora con il dritto lungolinea perfetto dopo un servizio mancino in slice, allunga la partita al terzo.

Terzo set: dominio di Haddad Maia, alla terza rimonta consecutiva e per la prima volta in semifinale in un Major

L’inerzia del match è decisamente cambiata. Jabeur è tramortita dal set perso e gioca contratta, mentre la brasiliana colpisce libera e sciolta, aggredendo appena può, specie, come aveva fatto fino a quel momento, sui teneri servizi della giocatrice africana. Haddad sale così 3-0 con doppio break in un batter d’occhio – peraltro con un game di servizio senza lasciare per strada nemmeno un -15 – e la seguente reazione di Ons, che inizia ad accusare anche qualche piccolo problemino fisico alla coscia, produce ben poco, se non il recupero di uno dei break, subito riconcesso al termine di un gioco laborioso per il 4-1. Il 5-1 che ne scaturisce, alla fine di un game da 16 punti e con 4 palle di un nuovo controbreak non concretizzate, è la pietra definitiva sulla battaglia sportiva, perché la tunisina non ci crede più, ha finito la benzina, fisica e nervosa, e capitola per 6-1. Haddad Maia, incredula e con le mani nei capelli sull’ultimo dritto sparato fuori dalla tunisina, prosegue dunque nel suo sogno.

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