Alexander Zverev, il diciottenne che non ti aspetti

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Alexander Zverev, il diciottenne che non ti aspetti

In un’intervista rilasciata durante la Hopman Cup, il giovane Alexander Zverev ha parlato del rapporto con Roger Federer, di Novak Djokovic e dei suoi obiettivi per il 2016

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È una delle più realistiche promesse del tennis del futuro, il più giovane tennista attualmente nella Top-100 che tra il 2014 ed il 2015 ha eguagliato tutti i record a livello Junior che erano stati di nomi illustri tra cui spiccano quelli di Rafael Nadal, Richard Gasquet e Marin Cilic.

Un gran servizio, una grande mobilità ed una competitività sempre maggiore, come molti fan hanno potuto constatare alla appena conclusasi Hopman Cup, lo stanno catapultando verso un 2016 da ricordare. A fungere da trampolino di lancio al nativo di Amburgo è stata senza dubbio la sua famiglia, che vive letteralmente nel tennis; la madre Irena è un’insegnante di tennis, il fratello maggiore Mischa è anche lui un tennista professionista mentre il padre, anch’egli Alexander, ha gareggiato in Coppa Davis negli anni ’80 sotto la bandiera dell’Unione Sovietica. Ma a dare ulteriore forza al nr.83 del mondo è stato il tifo fin da bambino per Roger Federer.

“Sono sempre stato un fan di Roger. L’ho sempre guardato da piccolo giocare grandi match e vincere grandi tornei”. Adesso è proprio il 17 volte vincitore Slam a guardare Zverev giocare ed a spendere tempo con lui,mi da un gran supporto, offrendomi sempre consigli. Insomma in generale è proprio una bella persona, afferma Zverev.
A quanto pare i consigli dispensati dalla leggenda svizzera stanno portando i loro frutti al giovane Alexander che tra tante vittorie può vantarsi di aver sconfitto l’indiscusso numero 1 Novak Djokovic in esibizione al Boodles lo scorso giugno su erba. “Beh, era solo un’esibizione; però si, è stato incredibile aver giocato contro di lui ed averlo battuto. Anche se è ovviamente tutta un’altra storia batterlo in uno Slam al meglio dei cinque set“.

Sugli obiettivi del 2016 Zverev non si vuole sbilanciare troppo: “Non voglio dire di voler finire tra i Top-50 o i Top-30, voglio solo fare bene. Voglio imparare quanto più possibile, il mio unico obbiettivo è migliorare”. E non solo dal punto di vista tennistico a quanto sembra, ma anche da quello personale, come testimoniano i suoi pensieri riguardo i social media, che secondo lui “hanno il potere sul mondo, tutti i giovani e chiunque possono dire qualsiasi cosa, non è una cosa che mi fa impazzire.

Riccardo Sozzi

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