AO interviste, Federer: "Non è questione di soldi, il problema scommesse è nella testa dei giocatori"

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AO interviste, Federer: “Non è questione di soldi, il problema scommesse è nella testa dei giocatori”

Australian Open interviste, primo turno. R. Federer b. N. Basilashvili 6-2 6-1 6-2. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Come ti senti dopo questa partita?
Io bene, grazie. E tu? (sorride). È stato un buon match, sono contento di come ho giocato. Sicuramente è una iniezione di fiducia, perché quest’anno ancora non sono riuscito a giocare ai miei livelli. A  Brisbane ho disputato dei match discreti, ma era tutto oscurato dal fatto che sapevo di non essere al cento per cento. In questo caso invece sono riuscito a concentrarmi sul mio gioco e sulla tattica.

Sicuramente avrai sentito le accuse riguardo alle scommesse nel mondo del tennis. Molti di questi casi sarebbero accaduti mentre eri a capo del Player Council: cosa ne pensi?
Non so quanti nuovi dati siano emersi. Ho sentito fare vecchi nomi, e sono stati controllati. Chiaramente certe accuse vanno prese molto sul serio, così come si è fatto in passato. Da quando abbiamo l’Integrity Unit, la pressione su questi giocatori è più grande. È importante che gli organi di controllo prendano tutto molto sul serio e che i giocatori lo sappiano. Sotto la mia supervisione, è una cosa di cui abbiamo discusso subito nei primi tempi. Io non ne avevo mai sentito parlare finché non ho partecipato a un meeting di giocatori e qualcun altro ha sollevato la discussione. Non ero mai stato contattato, non ne sapevo nulla. Da qualche anno sappiamo che è un problema importante: dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere pulito lo sport. È vitale.

Hai detto molto chiaramente che non è stato fatto abbastanza, e non si è investito abbastanza, sul fronte dell’antidoping. Credi che la TIU stia mettendo in campo risorse e uomini a sufficienza?
Non conosco le cifre. Si può sempre fare di più. Notizie come questa faranno aumentare la pressione e spero che verranno impiegati più fondi sia per questo che per l’antidoping. Bisogna essere molto aggressivi su entrambi i fronti.

L’immagine che si dà è importante. Come può il mondo del tennis chiedere ai giocatori di non truccare le partite se al tempo stesso si siglano accordi su accordi con le agenzie di scommesse e sono lo sponsor degli eventi più grandi?
Non saprei, è una questione difficile. In un certo senso le cose possono essere in relazione, in un altro non lo sono per niente. Dipende dai punti di vista. Le scommesse si verificano in qualunque sport, in qualunque parte del mondo. È importante che i giocatori sappiano di dover mantenere l’integrità di questo sport, perché altrimenti il pubblico non avrebbe più alcuna ragione di venirci a vedere. Per quanto riguarda gli sponsor, credo che ci siano grandi somme in gioco. Non so se potrebbe aiutare. È una domanda da porre più a chi porta giacca e cravatta che a chi indossa una tuta.

Se sapessi di qualcuno a cui è stato offerto di truccare le partite, lo diresti immediatamente alle autorità?
Beh, credo di sì. È importante capire come è stata avvicinata quella persona. Deve sapere che ha il supporto di tutto il circuito e degli organi di controllo; deve sapere che esistono persone a cui può rivolgersi. Non è una posizione facile, ed è importante essere aiutati a gestire la situazione. Quindi sì, credo che incoraggerei quella persona a farsi avanti e a parlare, altrimenti lo farei io o spingerei affinché lo facessimo insieme. Cercherei di essere più d’aiuto possibile, perché è una situazione complicata in cui ritrovarsi.

C’è qualche figura all’interno dell’ATP che parla ai giocatori, più o meno giovani, e gli dà consigli in materia?
C’è l’ATP University che offre un training di tre giorni. Io l’ho fatto a Monaco e so che lo fanno ancora alla fine dell’anno. Per un certo periodo avevano smesso, distribuivano dei CD. Sono sicuro che il problema delle partite truccate sia una priorità in questi incontri, e credo venga offerto a tutti quelli che entrano tra i primi 100. Non ero d’accordo sulla semplice distribuzione dei CD perché finisce che vengono messi in un cassetto. Adesso stanno nuovamente prendendo sul serio la questione. Per me è stato davvero utile e spero sia così per tutti i giovani che si affacciano al circuito.

Quando non sei nei primi 100 o 150, è difficile rimanere a galla senza altri espedienti. È probabilmente questa la ragione delle partite truccate. Non credi che si debbano trovare più soldi per i giocatori al di fuori dei primi 100? È nei challenger o nei tornei minori che succede di più.
Non sono per niente d’accordo, non credo che tu capisca il problema. Non si tratta di quanti soldi inietti nel sistema: ci saranno sempre persone che avvicineranno i giocatori. Magari non succederà nei Challenger e succederà nei Futures. Non cambierà niente per il semplice fatto di offrire un milione di dollari a tutti i partecipanti a un torneo. Credo, questo sì, che i premi dei Future e dei Challenger dovrebbero essere aumentati, ma non è la soluzione. Il problema è altrove, nella testa dei giocatori.

Si parla di match truccati da vincitori Slam. Ti sorprende?
Chi, quando? È una accusa buttata lì, così è molto facile. Vorrei sentire dei nomi. Almeno sarebbe una accusa concreta e se ne potrebbe discutere. Parliamo del giocatore? Del suo team? Di chi stiamo parlando? Di giocatori di singolare, di doppisti? A quali Slam? È tutto molto confuso. Non ha senso rispondere a quelle che per ora sono pure speculazioni. È un tema estremamente serio, ed è fondamentale mantenere l’integrità del nostro sport. A che livelli arriva la corruzione? Chiaramente, più in alto fosse, più mi sorprenderei, non c’è dubbio. Non c’è spazio per comportamenti del genere nel nostro sport. Non ho compassione per persone del genere.

Parlaci del tuo secondo turno. Avversario ostico.
Sarà molto difficile, se devo essere sincero. Mi sono allenato con Dolgopolov nella off-season a Dubai. Abbiamo fatto delle ottime sessioni di allenamento, sia quest’anno che l’anno scorso. Lo conosco bene e sarà una sfida diversa rispetto al primo turno. Dolgopolov è già stato a questi livelli, ha potenza, velocità, intelligenza tennistica. Sarà una sfida. Sono curioso di sapere se giocheremo di giorno o di sera, perché fa molta differenza. Le condizioni cambiano molto. Mi preparo a un match difficile.

Traduzione di Gaia Dedola

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