AO, italiani: Bolelli lotta ma non basta, Tomic si impone al quarto set

Australian Open

AO, italiani: Bolelli lotta ma non basta, Tomic si impone al quarto set

Non basta la reazione di orgoglio di Simone Bolelli, che allunga il match dopo un ottimo tiebreak nel terzo set, ma deve arrendersi nel parziale successivo al padrone di casa Bernard Tomic

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[16] B. Tomic b. S. Bolelli 6-4 6-2 6-7(5) 7-5 (Alessandro Stella)

Stats Tomic-Bolelli

In una Margaret Court Arena forse ingrigita dalle notizie sull’andamento non brillante del match di Hewitt – pochi passi a destra, sulla Rod Laver Arena – si disputa la sfida di secondo turno tra Bernard Tomic (testa di serie n.16) e Simone Bolelli, unico italiano impegnato in questa quarta giornata di incontri. L’azzurro proverà a raggiungere per la prima volta in carriera il terzo turno nello Slam australiano, mentre Tomic vuole dare seguito al buon inizio di stagione per certificare di aver fatto il salto di qualità.

L’avvio di gara sembra confermare il – preannunciato – predominio dei servizi: entrambi portano a casa il primo turno di battuta senza concedere quindici, ma è sull’1-1 che la partita si accende. Serve Simone, e un paio di errori su comode esecuzioni di diritto mandano Tomic a palla break: l’australiano non è abbastanza cinico ma grazie a un ottimo passante in corsa ne guadagna una seconda, ancora annullata dall’italiano. Il game si allunga oltre i sette minuti e Bolelli non riesce a chiudere, concedendo anzi una terza opportunità al suo avversario che questa volta non spreca e firma il primo break dell’incontro. Seguono due game lineari, con Bolelli che non riesce – come spesso gli accade – ad essere incisivo in risposta e Tomic che sembra cullarsi sul vantaggio raggiunto. Sul 3-2 il bolognese si fa più aggressivo ma non basta a mettere in difficoltà Tomic, costretto a giocare undici punti sul suo servizio ma non a fronteggiare palle-break. Il canovaccio tattico si è ora delineato: il primo che riesce a guadagnare il centro del campo e costringere l’avversario a muoversi, sollecitandone la non particolare mobilità, di solito porta a casa il punto. Simone cerca più spesso la via della rete, Bernard preferisce comandare da fondo campo: in generale è il diritto il colpo che fa la differenza per entrambi se è vero che per assistere al primo rovescio vincente c’è da aspettare un – purtroppo inutile – tracciante di Bolelli sul punteggio di 4-3. Senza ulteriori emozioni arriva il momento per Tomic di chiudere il set: il nativo di Stoccarda non si fa pregare e con tre servizi vincenti conquista il primo parziale.

Nel secondo set chi conduce l’incontro ha tutta l’aria di voler dare un ulteriore strappo, sulle ali di un tennis che sembra ora poter prevalere più nettamente su quello avversario. Il primo game è subito problematico per l’azzurro che pur mantenendo ottime percentuali a servizio – 4 prime su 5 in campo – soccombe sistematicamente nello scambio: Tomic fa uso sapiente del back di rovescio, addormenta il ritmo e impedisce al nostro di trovare i tempi e gli angoli giusti. Poi d’improvviso accelera, adesso anche di rovescio, finendo per conquistare il secondo break dell’incontro. Il dominio dell’australiano di origini croate è silenzioso, quasi poco evidente, ma irretisce Bolelli fino agli inevitabili gesti di stizza: non basta neanche un secondo – e ancor più bello – cross di rovescio vincente nel game del 4-2 Tomic a caricare il bolognese. Che in risposta continua a latitare, lasciando vita troppo facile al suo avversario (a fine parziale sarà impietoso il dato dei soli 10 punti vinti sul servizio dell’australiano). Gli ultimi sedici punti del set parlano di un Bolelli che vince lo scambio soltanto quattro volte, a volte ammirando le grandi esecuzioni (specie in lungolinea) di Tomic altre contribuendo con errori davvero evitabili. Bernard chiude 6-2 con due break, il secondo conquistato con troppo agio: il linguaggio del corpo di Simone purtroppo non regala buone sensazioni, e la stessa Margaret Court Arena sceglie di attenuare le manifestazioni di gioia per il beniamino di casa, in completo controllo del match.

Nel parziale che – stando a quello che si vede in campo – dovrebbe chiudere la contesa la lotta si fa ancora più rarefatta, e i primi quattro game regalano a chi risponde un solo 15 (ovviamente Tomic, nel terzo game). Non cambia di molto la situazione sino al 3-3, quando il pubblico si scuote solo per una vittoria millimetrica di Tomic alla roulette del challenge. L’australiano adesso ha leggermente calato la pressione, e Bolelli ne beneficia riuscendo a tessere con maggiore facilità la sua tela: di fatto è il gioco di volo il settore che funziona meglio per Simone, con ben 12 punti su 14 approcci a rete. Si tratta però di un equilibrio apparente: appena l’azzurro ha l’ardire di trascinare Bernard ai vantaggi (senza però scucirgli occasioni di break) nel game del 4-4, l’australiano risponde con il break chirurgico che lo manda a servire per il set. Sul 5-4 e con l’incontro che appare concluso arriva la reazione d’orgoglio di Bolelli, per la verità abbastanza inaspettata: Tomic concede la prima occasione di break e Simone concretizza approfittando di una prima di servizio stranamente latitante per il giovane aussie. Ma succede di più, perchè l’azzurro adesso intravede uno spiraglio e si assicura il tie-break portando a casa il sofferto game del 6-5: Tomic ora sembra meno infallibile. E infatti torna a tremare sul suo servizio: sale 30-0, poi si fa rimontare ed è costretto ai vantaggi da un punto vinto dall’italiano con uno strettino di rovescio baciato dal nastro, al termine di uno scambio molto spettacolare. Due punti con il servizio però rimettono le cose a posto e portano il terzo set all’epilogo più giusto. Nel tie-break l’inerzia dell’incontro sembra cambiata: Bolelli sale 3-1 con una risposta vincente, poi sbaglia una facile volèe e infine con due ottimi sventagli di diritto crea il vuoto del 5-2. Sembra fatta e invece arrivano due gratuiti che rimettono in gioco Tomic, il quale però si dimostra altrettanto impreciso con un diritto in avanzamento che finisce lungo e regala due set point all’azzurro: il secondo è quello buono per rimettere in discussione l’esito della partita, che sul 5-4 Tomic sembrava ormai destinata a concludersi. Dopo 2h e 15m di gioco inizia un quarto set ora pieno d’incognite.

Bolelli può e deve credere nella rimonta, ma prima di tornare in campo chiede l’intervento del fisioterapista a causa di un fastidio alla schiena: l’entità dell’infortunio sembra trascurabile sebbene faccia ripensare ad alcune seconde di servizio troppo timide giocate dall’azzurro nell’ultimo parziale. In avvio di set Tomic non sembra aver patito il contraccolpo psicologico: torna a servire con ottime percentuali, seguito a ruota dal tennista bolognese che finalmente si dimostra interessato a giocarsela alla pari. Simone è tornato però incostante in risposta, dopo l’exploit di fine terzo set, ma se si eccettua un secondo game abbastanza anomalo lo è adesso anche Tomic, vagamente adombrato e sicuramente meno tranquillo rispetto ai primi scampoli di partita. Si segue quindi l’andamento dei servizi – e senza sussulti – sino al 4-4, quando a servire è il tennista di casa: lo 0-30 sembra un’occasione ghiotta per Bolelli, ma è ancora il servizio a salvare l’australiano che dopo lo scampato pericolo si ritrova a condurre 5-4, questa volta senza break, e con ben 23 ace messi a referto. Non sarà una regola, ma anche questa volta un game complicato ha il pregio di svegliare chi si è trovato in difficoltà: con una grande risposta Tomic si guadagna il primo match point dell’incontro. Simone non pecca di coraggio e annulla, poi chiede aiuto al servizio e impatta sul 5-5. Adesso l’incontro è bello e quantomai incerto, i diritti vincenti si susseguono da ambo le parti e un altro tie-break sembra all’orizzonte. Ma purtroppo per i colori azzurri l’esito del precedente parziale non si ripete: nell’ultimo game della partita è forse la schiena a tradire Simone, ma certamente Tomic ha il merito di giocare quattro punti pressoché perfetti ed evitare l’ombra di un pericoloso quinto set. Il 7-5 che chiude l’incontro rende merito alla prestazione dell’australiano, che a fine partita sorride di fronte ai microfoni ripensando all’occasione sprecata nel terzo set, ma lascia a Bolelli qualche recriminazione per una partita che forse poteva essere giocata con più convinzione nei primi due parziali.

Tomic avanza quindi al terzo turno dove troverà il connazionale Millman, prima di imbattersi – eventualmente – in Andy Murray, reale ostacolo sul cammino dell’australiano per migliorare gli ottavi di finale raggiunti a Melbourne nella scorsa edizione.

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