AO interviste, Berdych: “È stato un match difficile per l'arbitro, ma Kyrgios è così, non giudichiamolo”

Interviste

AO interviste, Berdych: “È stato un match difficile per l’arbitro, ma Kyrgios è così, non giudichiamolo”

Australian Open interviste, terzo turno. T. Berdych b. N. Kyrgios 6-4 6-4 1-6 6-4. L’intervista del dopo partita a Tomas Berdych

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Riuscivi a sentire la musica che lui stava ascoltando nel suo lato?
Beh, onestamente è difficile. Cioè, probabilmente era nel mio lato, non lo so. Ma io stavo solo cercando di restare concentrato. Ho avuto molti match rumorosi, quindi sono molto bravo a bloccare questo genere di cose, sai, lasciare i rumori all’esterno.

Puoi parlarci della sfida che lui rappresenta come giocatore ma anche come personalità durante il match?
Beh, no, credo che sia una cosa sola, è il giocatore stesso. Lui è così, è molto pericoloso per quelli che sono al top, lui può giocare davvero un buon tennis. Questo è il suo stile.

Quando ha vinto il terzo e stava tornando in corsa, credi che era lui ad esser migliorato o tu ad aver fatto qualcosa di diverso?
Credo una combinazione. Io penso di aver diminuito il gas e ho concesso più spazio sul campo e lui ne ha preso vantaggio. Ci sono stati un paio di punti di cui uno era dentro di poco, l’altro fuori di poco e all’improvviso il divario nel punteggio è diventato ampio. Ma io non credevo che mi stesse scivolando via velocemente, andava tutto bene. Mi sono riconcentrato e sono tornato a giocare bene nel quarto.

Lui sembra giocar meglio quando è arrabbiato. Quando si era arrabbiato con l’arbitro tu ne sei stato distratto o stavi in silenzio senza prestare attenzione?
Io cerco di concentrarmi su di me e non guardare dall’altra parte della rete, l’unica cosa che devi vedere è la pallina. Comunque lui è fatto così, non c’è bisogno di giudicarlo.

Quando lui stava uscendo dal campo ha detto all’arbitro “tu sei un pessimo arbitro”. Non sono sicuro di averlo sentito ma tu hai detto qualcosa all’arbitro, non è vero?
Stai dicendo che lui ha detto qualcosa?

Ha detto all’arbitro “sei un arbitro terribile”.
Okay.

Forse tu hai detto all’arbitro “no, va tutto bene” o qualcosa del genere, lo hai detto?
Sì, gli ho solo detto che è stato un match difficile. Lo conosco e so che può fare meglio di così, perché ci sono state un paio di cose che sarebbero potute andare diversamente. Ma niente di grave. Può capitare lo stesso a me, posso avere un gran incontro senza fare errori, o vincere non giocando bene e credo sia lo stesso con gli arbitri. Questa sera era in una posizione dura e difficile.

Sei nella seconda settimana, sei felice di come stanno andando le cose?
Sì, la settimana è stata solida, fin qui ho anche giocato con giocatori che non avevo mai affrontato prima. Ne stanno venendo fuori molti di loro ed è un bene. Il mio gioco sta migliorando e ciò è positivo per me ed al terzo turno ho avuto un avversario tosto.

Alla fine del terzo set sei stato molto concentrato, era perché volevi costruirti un vantaggio psicologico per iniziare il quarto?
Sì, insomma, non vuoi perdere 6 a zero il set, quindi cerchi ogni possibilità in ogni game. Persino il punteggio stava andando dalla sua perte troppo facilmente e bisognava farlo giocare, provare a farlo stancare perché non si sa mai, potrebbe esserci anche un quinto set. Ogni game per il quale ha bisogno di lottare un po’ di più, gli consuma delle energie. L’intero match è una battaglia, non solo il singolo set, e a me non piace lasciare i game all’avversario gratuitamente.

 

Traduzione di Paolo Di Lorito

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