Momenti di tensione a Melbourne, malore per Nigel Sears, suocero di Murray

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Momenti di tensione a Melbourne, malore per Nigel Sears, suocero di Murray

Brutta esperienza sulla Rod Laver Arena, dove l’allenatore di Ana Ivanovic ha avuto un collasso. Nigel Sears è anche il suocero di Andy Murray, che attende da un giorno all’altro la notizia dell’arrivo del figlio. Un intreccio che poteva rivelarsi drammatico ma, per fortuna, con un lieto fine

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In 40 anni che seguo il tennis da giornalista non mi era mai capitato di vedere un match interrotto per il collasso di un allenatore di un tennista, in questo caso di Nigel Sears, il coach di Ana Ivanovic, che stava conducendo 6-4 1-0 su Madison Keys sulla Rod Laver Arena.

Il match è stato sospeso per 50 minuti. Ma la cosa più incredibile, naturalmente, è che quel coach altri non è che il padre della moglie di Andy Murray, Kim, la quale a sua volta è incinta di 9 mesi e potrebbe partorire da un momento all’altro.

E coincidenza ancora più particolare vuole che sulla Margaret Court Arena, il campo di fianco, sia in gara proprio l’ignaro Andy Murray alle prese con il portoghese Joao Sousa che gli ha appena strappato il secondo set e i due stanno quindi sul punteggio di un set pari, senza che probabilmente Andy sia stato informato di nulla. Del resto come avrebbero potuto. E poi figurarsi se i cinici organizzatori avrebbero messo a rischio la prosecuzione del torneo di Andy che avrebbe anche potuto decidere di andarsene a vedere le condizioni del suocero. Anche per amore e rispetto di Kim.

Al suo posto c’è andato Jamie Murray, che ha potuto verificare che Nigel sta seduto – aspetto assai significativo – parla con gli infermieri e insomma pare che la situazione sia abbastanza sotto controllo.

Dopo 50 minuti della più anomala interruzione che si sia mai verificata su un campo da tennis – con Ana quasi sotto choc e la Keys incerta su come dovesse comportarsi, la sospensione l’hanno decisa gli organizzatori, non la Ivanovic… ma era inevitabile agli occhi del clan Keys? – e dopo che si era sparsa addirittura la voce che c’era una pozza di sangue laddove sarebbe caduto Nigel Sears prima di essere stato trasportato via in barella (vero? falso? Non è stato ancora possibile verificare, si susseguono ridda di voci, compresa quella di Pam Shriver che dice che Mr Sears aveva già avuto segnali di allarme e che Ana era al corrente di questo), Ivanovic e Keys sono rientrate in campo: “the show must go on”.

Nel frattempo pare – e il pare è d’obbligo – che Mr Sears che era sembrato fuori conoscenza l’aveva ripresa. Ciò avrebbe persuaso Ana a rientrare in campo.

Certo è che da tutto il torneo non si fa altro che parlare della prossima paternità di Andy Murray che ha detto a più riprese che partirebbe immediatamente ove fosse informato del parto… la cui teorica scadenza è fissata per il fine weekend della settimana successiva alla conclusione dell’Australian Open.

Gli infermieri che si stanno occupando di Nigel Sears dicono che lui adesso è cosciente e risponde alle domande. Meglio così.

Ogni giorno esce su The Age una column firmata da Andy Murray (che ovviamente non scrive lui, ma è come se…) e stamani per esempio qui si leggeva  “Essere qui quest’anno è diverso da sempre. E’ il primo Slam che gioco dal Roland Garros 2010 senza che Kim sia al mio fianco. E sapendo che il “baby” è in arrivo a giorni le mie priorità sono diverse dalle solite. Quando sono sul campo naturalmente non penso al baby – ovviamente sono concentrato sul match – ma quando ne sono fuori allora penso quasi soltanto a quello. È da un lato eccitante la cosa, però viste le circostanze e dove mi trovo il timing rende questo torneo per me anche piuttosto stressante. Almeno quando dormo non mi preoccupo! Siamo parecchie ore avanti qui (11) rispetto all’ora di Londra e quindi questo fuso orario può creare qualche problema di comunicazione. Quando mi sveglio trovo sempre un paio di messaggi di Kim, che mi dice che sta bene etcetera. E nella nostra mattina lei sta per andare a dormire. Così io le parlo la sera dopo gli incontri serali di qui e sta funzionando tutto bene. Non è il posto più comodo per comunicare ma è tutto OK fin qui… Tutto ciò detto io salto per aria ogni volta che suona il telefono! Potrebbe esserci notizie riguardo al baby! L’altra mattina avevo ordinato il breakfast per una certa ora, ma stavo dormendo quando hanno bussato alla porta e non ho sentito. Dall’albergo mi hanno allora telefonato per avvertirmi per dirmi…’Mr Murray siamo fuori dalla porta con il vostro breakfast, potete aprire la porta?’ Ma quando il telefono ha suonato a quell’ora, nel dormiveglia, è stato un momento di panico! Trovarmi da solo è anche un’esperienza nuova. C’è tutto il mio team, naturalmente, quindi non sono del tutto solo, e seguiamo l’abituale routine, però devo cercare d organizzarmi in un modo un po’ differente, più organizzato insomma. Devo essere sicuro che la sveglia sia ben messa, che funzioni, che la colazione sia quella giusta a seconda di quando dopo io debba allenarmi o competere, che tutta la roba da mettere in borsa sia pronta ed esatta (di solito mi aiuta Kim…). Comunque fin qui me la sono cavata bene da solo. Le notizie da casa sono buone, tutto è tranquillo e devo concentrarmi soltanto sui miei match. Speriamo che continui così” conclude nella sua “column” Andy Murray.

Beh, così non ha proprio continuato. Spero che chi lo intervisterà sul campo a fine match con Sousa, abbia la sensibilità di non informarlo davanti a tutti di quel che è accaduto a suo suocero. Nemmeno rassicurandolo. Sarebbe comunque uno choc. E di certo Kim non sarà tranquilla a casa – salvo che stia dormendo ma non credo che lo sia, visto che con Andy in campo sarà stata probabilmente sveglia ed avrà quindi saputo dalla tv di suo padre…– ma per Andy le prossime 48 ore non saranno così tranquille come quelle che ha vissuto qui a Melbourne fino ad ora.

 

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