AO, uomini: Nishikori non si mette in mezzo, sarà Djokovic-Federer

Australian Open

AO, uomini: Nishikori non si mette in mezzo, sarà Djokovic-Federer

Novak Djokovic raggiunge Roger Federer superando uno sconcertante Nishikori. Partita che non resterà negli annali, costellata dagli errori del giapponese. Buon per il serbo, sempre più vicino al suo sesto titolo a Melbourne

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[1] N. Djokovic b. [7] K. Nishikori 6-3 6-2 6-4

stats Nishi-Djoko

Si sperava che Djokovic e Nishikori ci consolassero di tutte le aspettative frustrate della giornata australiana. I precedenti quarti di finale si erano tutti quanti chiusi sin troppo rapidamente con i favoriti che non avevano corso neanche mezzo rischio, dicasi mezzo.

Beh, Nishikori ha pensato bene di scegliere questa giornata per regalare la prestazione forse più sconcertante da quando  diventato un top10. I problemi di fragilità mentale del giapponese si erano già notati qui e lì, ma un crollo come quello al cospetto di Novak Djokovic non ci sembra di averlo registrato nella carriera di Kei. Dopo cinque game normali, improvvisamente Nishikori è letteralmente andato fuori di testa, regalando il break da un vantaggio di 0-40, e perdendo completamente la misura del dritto.

Accadeva nel sesto game del primo set. Nishikori prima sbaglia un comodo rovescio tirato dalla linea del servizio, poi una improbabile palla corta non arriva quasi alla rete e infine subisce anche una risposta nell’ultimo centimetro di campo di Djoko. Il doppio fallo che regala il break al serbo dice più di tanti racconti il momento di confusione del giapponese, con la palla scagliata tre metri fuori dal rettangolo di battuta. Djoko non si fa certo pregare, chiude il game successivo a zero e si porta sul 5 a 2. Sul 5 a 3 Djoko va a servire per il set e nonostante giochi un game semi-disastroso, Nishikori fa peggio: non sfrutta un vantaggio di 0-30 si fa infilare da un ace di seconde e tira lungo un dritto tutto sommato agevole. 6-3 e partita segnata.

E lo è ancora di più già dopo il primo game del secondo set quando un nuovo scellerato game di Nishikori regala subito il break a Djokovic. Ma peggio è il secondo game, quando entrambi sembrano attanagliati dal terrore, e prima Djokovic regala una palla break poi Nishi la getta al vento con un dritto fuori di metri, prima di sprecarne una seconda che si era guadagnato dopo uno scellerato attacco di Djoko.La partita si imbruttisce, Djoko si porta o-40 grazie ancora a tre errori del giapponese, che sul ciglio del baratro riesce a tirarsene fuori grazie anche ad un paio di ace e una voleé un po’ approssimativa ma, per una volta, efficace.  Il tracollo è solo rinviato, nel game successivo Nishikori riesce afare più danni della grandine, sbaglia una paio di smash francamente imbarazzanti e poi scaraventa in mezzo alla rete un dritto abbastanza comodo. Djokovic non deve far altro che ringraziare cotanta generosità. La partita adesso è decisamente brutta e quando Djokovic va a servire per il set è abbastanza impressionante notare come Nishikori faccia – conquistandosi palle break a ripetizione, saranno ben tre – e disfaccia – gettandole al vento con allegra scelleratezza. In fondo Djokovic è sempre il numero uno del mondo e grazie ad un bellissimo, almeno quello!, rovescio lungolinea si conquista il set point che grazie al servizo, lo porta sul 2 a 0.

Dopo un MTO apparso strategico il terzo set si apriva identico agli altri due e cioè con dei disastri del giapponese che con due doppi falli e un dritto tirato fuori di metri mandava a palla break Djokovic. Il serbo non riusciva a tenere lo scambio e Nishikori poteva tirare un sospiro di sollievo. Più o meno inaspettatamente nel game successivo finalmente a Nishikori riusciva il break. Nole salvava una prima volta grazie al solito servizio tirato centrale sul dritto del giapponese ma alla seconda opportunità Kei andava avanti 2 a 0. Il pubblico traeva incoraggiamento dall’inaspettato evento, ma ci pensava Djokovic, riuscendo a tenere un po’ più sostenuto lo scambio a raffreddarlo. Per la verità, come al solito, era Nishikori che combinava due disastri, il secondo sulla palla break di Nole. Però Nishikori stavolta riesce almeno a rispondere e sale improvvisamente di livello nel quarto game, lasciando addirittura a zero il povero Djokovic, che sembra persino disorientato da questi cambiamenti di mood del giapponese. Quel che Kei toglie, Kei restituisce a dopo il break a zero arriva il controbreak, naturalmente a zero anche quello e grazie ad un passante più difficile da sbagliare che da tenere in campo. Non si poteva chiedere di più a Djokovic, che teneva il servizio e si portava sul 4 a 3 con l’ennesimo break. Stavolta non c’era più spazio per sorprese, a meno di non voler considerare tale il nono game tenuto dal giapponese sul proprio servizio, e Djokovic chiudeva al terzo match point, tenendo l’ultimo servizio a trenta.   

Forse non aveva senso chiedere tanto a questa partita.  Da una parte c’era Novak Djokovic, il numero 1 del mondo, uno che conosce solo finali da un anno esatto, che gioca per superare sì Nadal e Federer, ma nella storia del tennis, non in un singolo torneo; dall’altra Kei Nishikori, numero 7 del mondo, certo il primo asiatico ad arrivare in finale ad uno slam, ma uno che le ultime volte che ha incontrato Novak Djokovic aveva sì vinto due set ma negli altri otto aveva racimolato la miseria di dodici game. Novak è ventinovesima semifinale slam e si avvicina a Jimmy Connors, meglio lasciar perdere Federer, la sesta a Melbourne, dove ha vinto cinque volte. Insomma un fenomeno contro un gran giocatore di tennis, come dubitare del risultato finale? Eppure, l’unica volta che i due si erano trovati di fronte, un caldo pomeriggio di fine estate, dall’altra parte del mondo, le cose esano andate molto male per Djokovic. Non è bastato questo per equilibrare le sorti di una partita in fondo scontata. A Federer si penserà per tempo.

Alcune dichiarazioni di Djokovic in conferenza stampa:

“Uniqlo ha vinto stasera, questo è sicuro”

“Ho giocato fin troppo ultimamente, non mi sono allenato dopo Simon ma non ho certo il problema di non sentire la palla”

“Ho giocato tante volte contro Roger e Rafa che ho perso il conto,a Londra ho guardato i numeri ed erano incredibili”

“E’ stato bello pareggiare gli H2H con Rafa e Roger, e spezzare il loro dominio, ero indietro per tanti anni ”

“Con Roger credo di avere un leggero vantaggio se il match va per le lunghe”

 

 

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