Serena Williams in finale non è mai una sorpresa. Lo è solo quando perde. Ha dominato la Radwanska nel primo set come forse soltanto un buon tennista del circuito ATP avrebbe potuto riuscirci allo stesso modo.

Non voglio dire che vincerebbe anche contro gli uomini, ma ripetere che fra lei e le altre tenniste, se gioca al meglio… c’è un abisso.

Non altrimenti si spiegherebbero le 18 vittorie consecutive di Serena con Maria Sharapova n.5 del mondo, le 9 di fila con la Radwanska n.4 detentrice del Masters WTA a Singapore e reduce da tre tornei vinti ma capace di strapparle un solo set in 9 partite (a Wimbledon) e in 7 duelli con la n.2 Halep sta 6-1 (ma ci perse nel girone eliminatorio per darle poi una stesa quando contava). Con la n.3 Muguruza Serena sta 3-1.

Insomma, ragazzi, non c’è gara.

E non credo ci sarà nemmeno con la Kerber (battuta 5 volte su 6, sola eccezione a Cincinnati 2012 nei quarti) a meno che, come ha detto la stessa Kerber che aspira a vincere il suo primo Slam e a impedire il 22mo di Serena che eguaglierebbe i 22 Slam di Steffi Graf (“Gioco per la Germania… per me e per Steffi” ha sorriso la Kerber)…: “Posso battere Serena solo se io gioco al meglio e se lei trema un po’”.

Come certo tremò Serena contro Roberta Vinci l’11 settembre scorso…quando Roberta giocò la sua miglior partita di sempre.

Per Serena sarà la 26ma finale, con l’obiettivo di conquistare il 7mo Australian Open nella sua settima finale (mentre Murray ne ha perse 4 su 4, lei le ha vinte 6 su 6). Al Roland Garros ha vinto 3 finali su 3, a Wimbledon 6 su 8, come all’US Open anche 6 su 8: le sole 4 finali perdute sono state a Wimbledon nel 2004 con la Sharapova e nel 2008 con la sorella Venus, a Wimbledon nel 2001 anche lì con Venus e nel 2011 con la Stosur.

Oggi si può dire che la più clamorosa sconfitta fra tutte, anche alla luce di quanto successo dopo, è stata quella con Maria Sharapova che, salvo che nel Masters WTA di Los Angeles in quello stesso 2004, undici anni fa, non l’ha mai più battuta.

Per finire un’annotazione: Serena in questo torneo non ha ancora perso un set e Camila Giorgi, vuoi per il suo tennis aggressivo vuoi perché Serena ritornava a giocare per la prima volta dall’11 settembre scorso ed era certo un po’ arrugginita e un po comprensibilmente tesa, è stata l’avversaria che le ha portato via più games: 9 per quel 6-4,7-5.

Dopo ne ha ceduti in tutto soltanto 17 in 5 match. Maria Sharapova ne ha fatti poco più della metà di Camila, 5 invece di 9, Aga Radwanska meno della metà, 4 invece di 9.

Serena: “Quello con Camila non è stato un match facile. Mi ha davvero spinto (non dice alle corde, dice “pushed”… ma il significato è lo stesso; nota di UBS). È il tipo di tennista che deve essere pronta per giocarci. Gioca così forte… Doverci giocare al primo turno non era davvero facile”.

Beh, se lo dice lei, speriamo solo che Camila… faccia seguire a questi complimenti anche qualche bella vittoria. Se non contro la quasi imbattibile Serena contro le altre, quelle che a Serena strappano pochi games, ma le sono davanti in classifica di una trentina di posizioni. Non per caso, credo. Già il prossimo confronto di Fed Cup a Marsiglia dove deve cercare di “vendicare” la sconfitta patita dalla squadra italiana a Genova un anno fa, contro la Garcia e la Mladenovic, sarà significativo a questo proposito. Le francesi giocano solo con quelle due tennistie dopo il forfait della Cornet, ma lo scorso anno sono bastate. L’Italia, orfana della Vinci (che ha diritto a fare quel che vuole)  giocherà con Errani e Giorgi in singolare e probabilmente con Errani e Schiavone se si arrivasse al 2 pari. Laura Guidobaldi sarà la nostra inviata a Marsiglia.