[1] K. Nishikori b. [WC] T. Fritz 6-4 6-4
Kei Nishikori è alla caccia dell’undicesimo titolo in carriera (cinque le finali perse) e del quarto consecutivo a Memphis, mentre Taylor Fritz si trova per la prima volta all’ultimo atto di un torneo del circuito maggiore. Il californiano è il giocatore statunitense più giovane ad arrivare in una finale ATP dai tempi di Michael Chang, che nel 1989 vinse a Wembley all’età di diciassette anni. Non ci sono precedenti tra i due, che però tra non molto si potrebbero riaffrontare in match ancora più importanti di quello odierno.
Si inizia con l’americano che breakka subito in apertura il giapponese, un po’ lento in uscita dai blocchi. Nel quinto game però Nishikori inizia a macinare con il dritto e, dopo un doppio fallo dell’avversario, recupera il break di svantaggio. Sul 3 pari il nipponico riesce ad imporre sempre di più il proprio ritmo da fondocampo e si procura così tre palle break, ma Fritz le annulla tutte con tre prime vincenti. Il classe 1997 sfrutta poi un errore di rovescio dell’avversario e, dopo un’eccellente seconda di servizio vicina alla “T”, si porta sul 4-3. Sul 4 pari il tennista di Rancho Santa Fe è di nuovo costretto ai vantaggi dopo due brutti errori di dritto su due palle alte e lente. Qui Nishikori trova una bella risposta in diagonale ed un’ottima accelerazione con il dritto in lungo linea, conquistando il break sul 5-4. Nel game seguente il giapponese serve bene ed archivia così il set d’apertura per 6-4.
Nel primo gioco del secondo parziale Fritz si ritrova subito 0-40, ma trova due ottimi servizi e sfrutta due errori in manovra dell’avversario per portarsi sull’1 a 0. Nel secondo game lo statunitense sfrutta un’indecisione a rete di Nishikori per andare sul 15-30, ma sciupa l’occasione con un errore in risposta ad una seconda di servizio ed un dritto in diagonale che finisce in corridoio. Sul 2-1 il giapponese accusa un piccolo passaggio a vuoto e si ritrova sotto 15-40, ma annulla i due break point con il servizio e con un errore in difesa da parte di Fritz. Il californiano si procura un’altra chance per strappare la battuta al rivale, che però trova un altro buon servizio e un bel rovescio in diagonale, ma sbaglia lo stesso colpo nel punto successivo. Il numero 145 del mondo però non riesce a tenere il ritmo da fondocampo imposto da Nishikori, che va così sul 2 pari. Nel quinto gioco “Nishi” vince un punto fantastico dopo aver recuperato con un bel lob un’ottima volée di rovescio di Fritz, chiudendo lo scambio dopo quasi 20 tiri con un bel dritto inside in. Il tennista del Sol Levante si porta poi sul 30 pari con un meraviglioso rovescio lungo linea, procurandosi un’opportunità di break con un’ottima risposta di dritto. Sulla palla break il nipponico trova un gran dritto lungo linea, strappando così il servizio all’avversario anche nel secondo parziale. Adesso Fritz non regge più il ritmo asfissiante imposto da Nishikori, che comanda sempre gli scambi con il dritto, facendo correre l’americano da una parte all’altra del campo. Sul 5-3 Nishikori trova un paio di ottime risposte profonde, procurandosi due match point, annullati con coraggio da Fritz, molto bravo sulla seconda palla match nel recuperare una stop volley con un lob profondo che costringe l’avversario ad un improbabile tweener. Il tennista di Rancho Santa Fe trova due servizi vincenti e si porta così sul 4-5. Nel gioco successivo, tuttavia, il finalista degli Us Open 2014 non trema e, grazie a due buoni servizi esterni e ad una delicata smorzata di dritto, si procura due match point, chiudendo poi con un dritto lungo linea in salto per suggellare il quarto titolo consecutivo a Memphis.
Ottima prova di Nishikori che, dopo un avvio in cui si è fatto sorprendere dalla spavalderia dell’avversario, ha imposto il proprio ritmo forsennato da fondo campo, confermando così il grande feeling con il torneo del Tennessee. Buona prestazione anche per Fritz, che da domani sarà al numero 102 del mondo. L’americano ha confermato di essere un predestinato. Dotato di un ottimo servizio, di una buona mano a rete e di un rovescio a due mani meraviglioso, lo statunitense può migliorare ancora in tutti gli aspetti del gioco: dalla continuità nella spinta da fondocampo e nell’incisività in risposta, alla capacità di trasformare una situazione di difesa ad una di attacco e al colpire il dritto con maggiore anticipo e meno “sotto”. Gli ingredienti per diventare un grande giocatore ci sono tutti e, in un periodo in cui molti giovani stentano ad arrivare ai massimi livelli, sembra davvero che il circuito stia trovando un futuro campione.