In quali sport, nell'ultimo anno, un atleta o una squadra ha vinto quanto Djokovic?

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In quali sport, nell’ultimo anno, un atleta o una squadra ha vinto quanto Djokovic?

“Giochiamo” con le statistiche – e con voi lettori – confrontando la percentuale di vittorie di Novak Djokovic con protagonisti di altri sport. Obiettivo è fare meglio del 94%

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Difficile trovare un giocatore vincente come Novak Djokovic, in qualsiasi sport, nell’ultimo anno o poco più. Il serbo sta attualmente disputando il torneo di Dubai. La domanda che ci si pone è sempre la stessa: sarà il numero uno ammirato da inizio 2015 sino alla vittoriosa cavalcata dell’Australian Open? Il giocatore invincibile capace di macinare record e avversari come se fosse una passeggiata?

(Warning 1: state sempre a parlare di Djokovic: è vero, è il numero uno al mondo, ma non è che esista soltanto lui!)

 Da gennaio dello scorso anno a oggi il dominio di Nole è totale, come raramente visto nella storia di questo sport. Nelle ultime settimane l’umanità si è scervellata per capire se il 2015 del serbo sia stato o meno la stagione più dominante di un tennista sul circuito: tre titoli Slam, il Master, sei Master 1000, senza contare le 17 finali consecutive (da Melbourne a Melbourne). Una risposta esatta, però, non c’è. Ugualmente dominanti furono annate di altri numeri uno, vedi Roger Federer nel 2006 o Rod Laver nel 1969 (anno del suo secondo Grande Slam), o ancora John McEnroe nell’84. Si può parlare (oltre all’aspetto tecnico) della corazza mentale di Nole e del rapporto di soggezione imposto ai suoi avversari, ma “pesare” quanto vinto è esercizio alquanto difficoltoso.

(Warning 2, penalty point: come non si può? In questo momento fan di Federer, Djokovic, nostalgici di SuperMac e Laver (ma esistono ancora?) si staranno già scannando fra i commenti).

Ci si può, d’altro canto, affidare ai freddi numeri e limitarsi a incasellarli, per ottenere la dimensione di quanto il fuoriclasse serbo sta compiendo, senza tuttavia avere la presunzione di stabilire alcunché. La stagione 2015 di Djokovic, a livello match vinti-persi, ha delineato un 82-6 pari al 93,2%. Considerando anche i primi due mesi del 2016, coronati dai titoli di Doha e Australian Open, la percentuale sale al 94% (94 v 6 p). La migliore stagione (a livello statistico) di un tennista fu quella di John McEnroe, anno di grazia 1984, con il 96,5% (82-3); Federer nel 2006 scrisse sul campo un impressionante 94,8%, Laver nel ’69 il 94,6% (106-6). Serena Williams, che lo scorso anno non andò lontano dal completare il Grande Slam, ha registrato a fine 2015 lo score 53-6, traducibile in 89,8%. Questo per quanto riguarda il tennis. Ma negli altri sport? C’è un atleta o una squadra che per percentuale di vittorie da inizio 2015 a oggi tiene testa a Djokovic o ha fatto meglio?

 (Warning 3, game penalty: caro Bolotta, non può confrontare il tennis con altri sport, men che meno con sport di squadra!)

Ebbene, nelle principali discipline si fatica a trovarlo. Prendiamo in considerazione la regina, l’atletica. Salto triplo femminile: la colombiana Caterine Ibargüen si è aggiudicata la Diamond League conquistando sei tappe del circuito su sette. Totale? 85,7%. Eppure la più costante, fra uomini e donne, è stata lei. Nemmeno la bellezza volante Lindsey Vonn nello sci alpino ha saputo fare meglio. Anche contando soltanto le discipline veloci (SuperG e discesa libera), si ferma, per modo di dire (è ugualmente qualcosa di pazzesco!), a 15 successi su 24 gare disputate, pari al 62,5%. Il leggendario Barcellona del tridente dei sogni Messi-Suarez-Neymar, che ha conquistato sei titoli nell’anno solare 2015, al momento in cui scriviamo (14 febbraio 2016) ha messo insieme la straordinaria serie di 41 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte. La percentuale è del 75,9%. Certo, sarebbe impossibile confrontare davvero una disciplina individuale e una di squadra e non siamo impazziti, ma questa indagine vuole dimostrare quanto sia difficile raggiungere simili numeri. La sorpresa degli ultimi due anni nel basket NBA, i Golden State Warriors della “macchina perfetta” Steph Curry? Con il loro gioco sopra ritmo e la riscrittura del concetto di tiro, i signori dell’Anello sono (sempre al 14 febbraio) a un impressionante, per il basket, 106-19 che significa 84,8%. A istinto tutti sarebbero portati a dire che Lewis Hamilton, senza rivali nell’ultimo Mondiale di Formula Uno, abbia fatto meglio di Nole. Assolutamente no: 10 gran premi vinti sui 19, soltanto il 52,6%. E, cosa ancora più eclatante, nemmeno la Mercedes come scuderia: 16 gp su 19, 84,21%Veniamo agli All Blacks, la nazionale neozelandese di rugby vincitrice della Coppa del mondo. A molti paiono invincibili, e lo scorso autunno in Inghilterra hanno dato questa impressione. Eppure nemmeno loro raggiungono i numeri di Djokovic: 91,7% di successi, 11-1. Una sola sconfitta, sì, ma questa li lascia alle sue spalle.

Sono soltanto alcuni esempi. Nella nostra premessa avevamo chiarito che non c’era alcuna presunzione di stabilire una verità, soltanto soffermarci in confronti suggestivi per dare l’idea di quanto sia difficile mettere insieme queste cifre e al contempo offrire un senso di imbattibilità tanto marcato. A questo punto rilanciamo la palla ai nostri cari lettori: se vi sovvenisse un termine di paragone in altri sport – individuali e di squadra – fatecelo sapere.

(Warning 4, squalifica: ma insomma, ha scritto lei l’articolo, non poteva approfondire l’argomento? O sta cercando di fare il furbetto?)

Ah, un’ultima cosa: l’autore crede che la squalifica sia ingiusta, e sicuramente inoltrerà ricorso.

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