Coppa Davis
Coppa Davis: servono quasi cinque ore a Djokovic e Murray, Serbia-GBR nei quarti
Andy Murray batte in quasi 5 ore un indomito Kei Nishikori e qualifica la Gran Bretagna. Novak Djokovic soffre, ma in 4 ore e 57 minuti archivia il match con Mikhail Kukushkin e riporta la Serbia sul 2-2. Completa la rimonta Troicki che supera agevolmente Nesovyesov. A Danzica il nr.1 sudamericano (all’undicesima vittoria consecutiva in Davis) ha la meglio in 4 set su un buon Przysiezny, l’Argentina vince 3-1 e affronterà in Italia la nostra nazionale dal 15 al 17 luglio

Coppa Davis, ottavi di finale
GRAN BRETAGNA-GIAPPONE 3-1 (Raffaello Esposito)
A. Murray b. K. Nishikori 7-5 7-6(6) 3-6 4-6 6-3
Come sempre succede negli one man teams è l’incrocio fra i numeri uno a decidere le sorti dello scontro. A Birmingham nel primo singolare della terza giornata scendono in campo Andy Murray e Kei Nishikori, che si sono incontrati in sei precedenti. Lo scozzese conduce per 5-1, ultimo incrocio a Montreal 2015 mentre Nishikori ha vinto solo nel round robin del Masters 2014.
In un primo set che nessuno dei due protagonisti gioca al meglio Andy deve salvare subito un’opportunità in battuta ma è il primo a staccarsi sul 3-1 approfittando di un passaggio a vuoto del giapponese che stecca un paio di colpi e sbaglia uno smash su un lob stellare dell’avversario. Da qui in poi però Nishikori entra in palla, si pianta bene coi piedi, colpisce sempre in anticipo e contende duramente i turni di battuta di Murray, che si salva nel quinto game ma cede a sua volta nel settimo, affondato da un vincente lungolinea in risposta. Il punteggio è tornato in equilibrio ed ora il set è una partita a scacchi con dure battaglie in ogni game. Andy tiene per il 5-4 e nel game seguente ha un set point sul 30-40 complice un dritto in rete del giapponese che però annulla con la combinazione servizio-dritto e pareggia a 5. Sarà l’ultimo momento di equilibrio perché Murray tiene senza soffrire per il 6-5 e subito dopo Nishikori va 0-30 mettendo largo un dritto in spinta e poi 15-40. La seconda occasione è quella buona e lui porta a casa punto e primo set al termine di un duro scambio che costringe il giapponese a mettere in rete un rovescio in recupero.
Andy sembra pagare caro lo sforzo e perde subito il servizio in avvio di secondo parziale ma rimedia nel quarto gioco. I due difendono i propri turni abbastanza bene, i ritmi dello scambio sono sempre altissimi e sul punteggio di 6-5 in suo favore Murray si issa a doppio set point sul servizio avverso con un vincente in risposta ma Nishikori è ottimo nell’annullare e rimandare tutto all’extra set. L’andamento del tie-break ha qualcosa di schizofrenico. È Andy ad andare sul 4-0 picchiando come un fabbro e piazzando un passante stretto incrociato da urlo. Dopodiché si addormenta, commette quattro errori banali e si trova sotto 4-5 e doppio servizio per il giapponese. Ora inizia una lotta punto a punto, Kei mette lungo un rovescio lungo linea per il 5 pari ma Murray fa peggio e lo manda a set point con un back sempre di rovescio che vola lungo. Però, quando si dice un campione… In un lampo Andy annulla l’opportunità con un ace e sale 7-6 chiudendo in volée di dritto un ottimo attacco incrociato. Nello scambio che segue Murray è un fenomeno a recuperare di rovescio una bomba lungo linea di Nishikori, il lob che ne esce rimbalza sulla riga e il giapponese sbaglia per frustrazione due colpi dopo. È la vittoria di un guerriero, Andy ha giocato con coraggio nei momenti caldi di entrambi i set ed è stato premiato ma Kei ha molto poco da rimproverarsi in un match per ora indirizzato da pochi punti.
Ed infatti il terzo set vede la riscossa del giapponese che non molla di testa e continua imperterrito nel suo gioco di ritmo senza sbagliare. Lo scozzese forse tira il fiato ma in un match “so close” è un pericolo mortale. Infatti Nishikori va a palla break già nel quarto gioco ma Andy annulla con il serve and volley. Kei appare in controllo e non si fa sfuggire la seconda occasione che giunge nell’ottavo game quando Murray commette un doppio fallo seguito da un rovescio lungo che gli dà il break decisivo per chiudere 6-3 in battuta con la bellezza, per lui, di due aces.
Andy sembra tornato in controllo ad inizio del quarto parziale, tiene velocemente e senza problemi la battuta mentre Nishikori ha bisogno di quasi venti minuti per tenere i suoi due primi turni dovendo annullare ogni volta una palla break. Lo scozzese però non riesce nell’impresa ed è proprio lui a pagare carissimo un appannamento di qualche minuto nel quale sbaglia tutto e perde due volte il servizio. Kei restituisce uno dei due break ma sul 5-4 chiude e rimanda tutto al quinto.
È lo scozzese ad aprire in battuta un set che potrebbe decidere l’intera sfida e lo fa nel modo peggiore possibile, salendo 40-0 per poi farsi incredibilmente brekkare da un avversario ormai pienamente in fiducia che colpisce forte e sbaglia poco. Ma finalmente concede qualcosa dopo due set a tutta, commette un doppio fallo che lo manda 0-40 e si fa riprendere subito. Lo scampato pericolo rianima Andy che trova la forza di affacciarsi a rete per non farsi soffocare dal ritmo avversario. Lo scozzese è rimasto vivo e nel quarto game è lui a togliere la battuta all’avversario salvo poi farsi immediatamente riprendere. Ormai il servizio conta poco, si gioca un punto dopo l’altro sl filo dei nervi con Kei che spinge a tutta e Andy a fare miracoli in difesa. Il set e la partita girano nei games centrali quando altri tre break consecutivi, due per lo scozzese, lo mandano a servire sul 4-2 in suo favore. Nell’ennesima lotta ai vantaggi Murray è freddo nel non concedere opportunità e a salire 5-2 con un servizio vincente e nel gioco seguente si procura due match point consecutivi sul 15-40 ma un Nishikori “still fighting”, come dice il commentatore, annulla con due identici vincenti lungolinea. Il giapponese conserva la battuta ma nulla può poco dopo quando Andy scappa subito 40-0. Il primo match point annullato con una risposta vincente di rabbia non muta il suo destino e Murray trionfa dopo un incontro teso e bellissimo, che ha lasciato tutti col fiato sospeso fino all’ultimo.
Come si è letto nei commenti sul sito, in Davis non si può vincere con un uomo solo, a meno che quell’uomo non sia andy Murray…
I detentori ai quarti, dove affronteranno in trasferta la Serbia di Novak Djokovic.
SERBIA-KAZAKHSTAN 3-2 (Giovanni Vianello)
N. Djokovic b. M. Kukushkin 6-7(6) 7-6(3) 4-6 6-3 6-2
Si è stati ad un passo da una clamorosa sorpresa alla Pionir Hall di Belgrado nel quarto rubber della sfida Serbia-Kazakistan. Novak Djokovic, fortemente favorito alla vigilia, ha saputo prevalere su Mikhail Kukushkin solamente al quinto set e dopo essere stato sotto prima un set a zero e poi due set a uno.
Nel primo set, dopo cinque game interlocutori, sul 3-2 Djokovic ragiunge il 30-40 sul servizio di Kukushkin, ma la palla break viene annullata. Seguono altri due game in cui il giocatore alla battuta tiene il servizio senza particolari difficoltà. Sorprendente finora il rendimento del kazako, che fa partita pari col numero uno del mondo. Sul 4-4 un game spettacolare in cui si vede un ampio repertorio di colpi da parte di entrambi, Kukushkin arriva a 30-30 e poi a 40 pari, ma Djokovic, grazie a due errori in risposta del kazako, si salva ai vantaggi. Nel gioco successivo Kukushkin tiene il servizio a zero. Sul 5-5 Djokovic va sotto 0-30, poi mette due prime vincenti, ma sul 30-30 esagera nell’angolare un rovescio incrociato e concede una palla break all’avversario. Ma Nole si salva ancora una volta, grazie ad una combinazione di servizio e dritto al volo, quest’ultimo colpo particolarmente difficile perchè giocato su una palla spiovente, ed infine il serbo si porta avanti 6-5, senza break. Il primo set si decide al tie-break e il primo minibreak è a favore della Serbia, su un dritto sbagliato da Kukushkin, tuttavia nel punto successivo Nole commette doppio fallo. Kukushkin poi si porta 5-3 su una palla corta sbagliata da Djokovic. Djokovic riagguanta la parità sul 5 pari in uno scambio in progressione, ma ora Djokovic manda larga una risposta su una seconda di Kukushkin. Sul 6-5 c’è un servizio vincente di Djokovic, così il tie-break va ad oltranza. A questo punto Djokovic sbaglia una volee che poteva essere definitiva e manda il kazako a servire per il primo set e Kukushkin non si fa pregare, con uno scambio sulla diagonale destra in accelerazione mette un dritto sulla riga e vince il punto che gli regala il set.
Il secondo set si apre con un break a favore di Djokovic, che sfrutta la prima manifestazione di stanchezza di Kukushkin. Il secondo game inizia con due ace in successone di Djokovic, che poi si porta 40-0 con un gran dritto incrociato da destra e poi chiude con un ottimo serve and volley; Djokovic consolida così il break. Nel quarto gioco Kukushkin ha una palla del contro-break e Djokovic non riesce a mettere la prima di servizio, commettendo in seguito doppio fallo dopo una discussione con l’arbitro. Nel quinto game c’è una piccola fiammata del vero Djokovic, che si porta prima 0-30, ma Kukushkin rimonta fino a 30-30 e poi con un servizio vincente si porta 40-30, segue un dritto inside-out che atterra nei pressi della riga da parte di Djokovic che riagguanta la parità e poi un nastro a favore di Djokovic gli consegna una palla break, che ilserbo sfrutta grazie ad un errore di dritto di Kukushkin. Nel sesto game Kukushkin si guadagna lo 0-30 e poi lo 0-40, operando il break a 15. Nel settimo gioco il kazako va sotto 0-30, poi grazie ad un nastro e ad un buono scambio a rete rimonta fino a 30-30 ed infine tiene il servizio ai vantaggi dopo un game molto lungo. Anche il nono gioco è molto lungo e combattuto, entrambi i giocatori hanno diverse chance di portare a casa il game ed alla fine, con uno splendido dritto lungolinea, è Kukushkin ad andare avanti 5-4. Seguono due game con poco pathos, in cui ciascun giocatore tiene il servizio. Anche il secondo parziale termina al tie-break, ed il primo mini-break è a favore della Serbia, su errore di dritto di Kukushkin; Nole in seguito consolida il mini-break e si porta 4-2, che poi diventa 5-2 su un errore di Kukushkin di rovescio. Segue un altro mini-break in vantaggio di Djokovic, che ha così quattro set point consecutivi, Kukushkin annulla il primo con un ace, ma poi arriva l’ace di Djokovic, e così il punteggio è di un set pari.
Anche il terzo set si apre con un break, questa volta a favore di Kukushkin. Nel quarto game Kukushkin si trova sotto 15-30, grazie ad un errore in rovescio slice di Djokovic rimonta fino a 30-30 e con un ace si porta 40-30 e poi un errore di rovescio di Nole consegna il 3-1 a Kukushkin. A questo punto Djokovic va sotto 0-30 sul proprio servizio, recupera un quindici di svantaggio venendo a rete e forzando Kukushkin a sbagliare il passante e poi mette una prima vincente, ma in seguito c’è un doppio fallo serbo, con il kazako che sfrutta la palla break grazie ad un gratuito di Nole e così Kukushkin si conquista il doppio break di vantaggio. Nel game successivo tuttavia il kazako concede immediatamente lo 0-40 e poi il break a zero. Nel settimo game Kukushkin ha nuovamente due palle break (dopo che Djokovic era stato avanti 40-15) e la seconda occasione si rivela quella buona per il kazako, che approfitta di un doppio fallo del serbo. Nell’ottavo game Kukushkin tuttavia concede nuovamente uno 0-40 e il break a 30. Nel nono game un doppio fallo regala il deuce a Kukushkin, che così è a due punti dal set, ma il kazako non sfrutta l’occasione. Nel decimo game Kukushkin va sotto 0-30, ma rimonta fino a 30-30 e poi grazie a due punti a rete si aggiudica il terzo set 6-4
Il quarto set inizia con un turno di servizio tenuto agevolmente da Djokovic. Nel secondo game Kukushkin va immediatamente sotto 0-40, ma rimonta fino al deuce, in particolare con un dritto sulla riga sul 30-40, e poi si aggiudica il game ai vantaggi. Nel terzo game, con Nole al servizio, c’è un 30-30, ma Kukushkin si fa ingolosire in risposta e sbaglia, tuttavia lo stesso kazako nel punto successivo costringe ancora Djokovic nell’angolo sinistro e acciuffa il deuce. Djokovic si porta nuovamente a vantaggio, concretizzando questa volta la palla game. Segue un ottimo game del kazako, che tiene la battuta a zero. Anche Nole tiene il servizio a zero, lo score diventa di 3-2 per la Serbia senza break. Nel sesto game Kukushkin si fa rimontare da 40-15 a deuce, poi sbaglia un approccio di rovescio lungolinea e concede palla break, ma il kazako costruisce bene il punto e costringe Djokovic all’errore. In seguito c’è un’altra palla break, che il kazako perde a causa di una palla corta sul nastro. Nel settimo game Djokovic si porta avanti 40-0, poi un doppio fallo e due vincenti di Kukushkin, il primo di rovescio e il secondo in dritto inside-out, portano il punteggio in parità, segue un vantaggio per Djokovic ma di nuovo parità su un dritto d’approccio spedito lungo di poco dal serbo, poi un ace del tennista di casa, ma in seguito un nastro favorisce Kukushkin in risposta, così il punteggio torna in parità. Segue poi un ottimo servizio e dritto di Djokovic ed infine una risposta lunga di Kukushkin consegna il 5-2 di vantaggio alla Serbia. Kukushkin a questo punto concede il 30-30 su proprio servizio, ma poi tiene la battuta senza ricorrere ai vantaggi. Nel nono game Djokovic serve per il set e si ritrova 30-30 da 30-0, ma poi Kukushkin sbaglia un facile passante e così il serbo ha set-point, che sfrutta grazie ad un errore di dritto del suo avversario dopo uno scambio prolungato.
Nel set decisivo si parte con Kukushkin al servizio e subito il kazako va sotto 0-30 con due gratuiti, poi mette una buona prima e controbatte bene ad un’ottima risposta di Djokovic, rimontando fino a 30-30, poi Djokovic spreca una risposta su una seconda di servizio debole del kazako, ma nel successivo punto è proprio la risposta a dare il punto a Nole. Si raggiunge così la parità, cui segue una palla break (vantaggio Djokovic) a causa di un gratuito di rovescio di Kukushkin ed il nr.1 del mondo poi sfrutta l’occasione grazie ad un gratuito di dritto in uscita dal servizio da parte del kazako, che appare stanco. Il secondo game si apre con un ace di Djokovic, che poi tiene il servizio a zero. Il terzo game vede Kukushkin recuperare da 0-30 a 40-30 grazie anche ad un paio di gratuiti di Djokovic ed infine tenere il servizio. Segue un game in cui Djokovic tiene il servizio ai vantaggi. Nel quinto gioco Kukushkin tiene il servizio a 30, nel sesto game Djokovic va sotto 15-30 ma poi infila tre quindici consecutivi. Nel settimo gioco Kukushkin subisce e va sotto 0-30, poi vince uno scambio a rete, ma in seguito Djokovic infila un vincente di dritto inside-in e si porta a due palle break dal profumo di match-point. Djokovic sfrutta la prima grazie ad un errore del suo avversario. Alla soglia delle cinque ore di gioco, Djokovic trasforma infine il primo match-point.
Prestazione ai limiti del distastroso per Djokovic nei primi tre set, serbo che veniva continuamente messo all’angolo da Kukushkin e che ha incontrato una pessima giornata al servizio, probabilmente anche a causa della congiuntivite, ma alla fine, da grande atleta e con una dimostrazione di classe da campione, il numero uno del mondo ha saputo portare a casa la partita. Performance davvero strabiliante per Kukushkin, che fino a quando non ha subito il break nel quarto set è stato padrone del campo.
V. Troicki b. A. Nedovyesov 6-2 6-3 6-4
Termina il sogno kazako, la Serbia fa suo facilmente, grazie ad un Troicki nettamente migliore rispetto a quello visto venerdì, il quinto rubber.
Nel primo set c’è partita solo fino al 2-2, poi Nedovyesov, che pure vanta interessanti accelerazioni da fondo, diventa molto falloso e concede quattro giochi consecutivi a Troicki. La fallosità di Nedovyesov è in particolare evidente nell’ottavo ed ultimo game, in cui mette a referto quattro gratuiti. Troicki invece ottimo al servizio.
Nel secondo set la trama è simile, Nedovyesov spinge, Troicki contiene e quasi sempre il kazako sbaglia; la seconda frazione si conclude 6-3.
Nel terzo set primo brivido per Troicki, che sull’1-0 per il suo avversario si trova sotto 15-40 sul proprio servizio, ma il serbo trova quattro buoni punti e si salva. In seguito Troicki trova anche il break che risulta decisivo ai fini della partita. Nedovyesov ha tentato un salvataggio in extremis, portandosi due volte a palla break nel decimo gioco del terzo set, ma Troicki alla fine ha trionfato. Ci sarà dunque Serbia-Gran Bretagna (in Serbia) nei quarti di finale di Davis.
POLONIA-ARGENTINA 1-3 (Stefano Tarantino)
L. Mayer b. M. Przysiezny 6-7(4) 7-6(4) 6-2 6-3
Leonardo Mayer rispetta il pronostico, batte Michal Przysiezny in 4 set e da il punto decisivo all’Argentina che così supera la Polonia a Danzica ed accede ai quarti di finale della Coppa Davis. Ma per almeno due set non è stata una partita facile per il tennista sudamericano, che si è trovato di fronte un Przysiezny ben diverso rispetto a quello visto nella prima giornata. Mayer con molta pazienza ha saputo venire alla fine a capo del match, aspettando un fisiologico calo del suo avversario dopo due set davvero molto equilibrati.
Si inizia con l’argentino alla battuta, si seguono i servizi senza particolari sussulti. Przysiezny gioca un buon tennis riscattando la prova davvero opaca di venerdì contro Pella. Il polacco serve benissimo, piazza molti vincenti ed è aggressivo, cercando spesso la rete con successo. Mayer tiene senza particolari problemi i suoi turni di battuta ma alla risposta è molto deficitario. Così si giunge al tie break, che continua a seguire i servizi sino al 4 pari. Qui Mayer prova sul suo servizio un’improvvida discesa a rete, non chiude uno smash e poi una voleé, Przysiezny ne approfitta e lo passa costringendolo all’errore. Il polacco non fallisce i suoi due turni di battuta e porta a casa il primo set con il punteggio di 7-4 nel tie break.
La musica non cambia nel secondo set, neanche l’ombra di una palla break, altro tie break. Stavolta il minibreak arriva subito, ma è Mayer che lo centra approfittando di una voleé errata di rovescio di Przysiezny. L’argentino tiene senza problemi i suoi turni di battuta e pareggia i conti con un altro 7-4 nel tie break.
Si ha l’impressione possa arrivare il calo del tennista meno preparato e tecnicamente meno valido in campo e così avviene. Przysiezny perde la battuta ad inizio terzo set e nella sostanza esce dalla partita, anche perché finalmente Mayer inizia a rispondere ed impedisce al suo avversario di prendere l’iniziativa. L’argentino così si invola fino al 5-2 e chiude nell’ottavo game il secondo set con un altro break.
Przysiezny nonostante sia nr. 318 del mondo sta dando il meglio di sé e prova a reagire nel quarto set. Il match si decide tra il terzo ed il quarto gioco. Il polacco manca una palla break (la prima ed unica della partita), Mayer tiene la battuta e poi nel game seguente spicca il volo con il break che spacca la partita. L’argentino non concede più nulla al servizio e chiude 6-3 portando tra l’esultanza generale della panchina e dei tifosi sudamericani la propria squadra nei quarti di finale dove affronterà la nostra nazionale in Italia dal 15 al 17 luglio
Da rilevare che per Leonardo Mayer si tratta dell’undicesima vittoria consecutiva in Davis, Seppi & Co. sono avvisati.
Coppa Davis
Coppa Davis: ufficializzati i calendari dei raggruppamenti di Manchester e Valencia
Le fasi finali di Davis cominceranno con Francia-Svizzera in Inghilterra e Serbia-Corea del Sud in Spagna

Ufficializzati i calendari dei gironi “B” e “C” delle fasi finali di Coppa Davis che si terranno dal 12 al 17 settembre 2023.
Gran Bretagna, Australia, Francia e Svizzera sono inserite nel raggruppamento “B”. In palio c’è un posto per le Final Eight di Coppa Davis di tennis maschile. Si giocherà a Manchester in casa dei britannici secondi classificati nel 2022 nel raggruppamento di Glasgow, alle spalle degli Stati Uniti. La Gran Bretagna cercherà di far valere il fattore campo e di tornare a essere protagonista nelle fasi finali della competizione. Per la Svizzera si tratta della prima partecipazione alle fasi finali di Coppa Davis, mentre Australia e Francia cercheranno di migliorare quanto fatto l’anno scorso. De Minaur e compagni persero la finale di Davis contro il Canada, mentre i francesi finirono terzi nel raggruppamento di Malaga.
Manchester non ospitava una manifestazione di Coppa Davis dal luglio 1994, quando la Gran Bretagna affrontò la Romania al Northern Lawn Tennis Club.
Ecco il calendario degli incontri:
Martedì 12 settembre, Francia – Svizzera (14° incontro di Coppa Davis; Francia in vantaggio 10-3).
Mercoledì 13 settembre, Australia – Gran Bretagna (14° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 8-5)
Giovedì 14 settembre, Australia – Francia (17° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 11-5)
Venerdì 15 settembre, Gran Bretagna – Svizzera (5° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 3-1)
Sabato 16 settembre, Australia – Svizzera (6° incontro di Coppa Davis, Australia in vantaggio 4-1)
Domenica 17 settembre, Gran Bretagna – Francia (24° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 13-10).
Ufficializzato anche il calendario del raggruppamento “C” che si disputerà a Valencia e vedrà protagonisti i padroni di casa della Spagna sfidarsi con Serbia, Repubblica Ceca e Corea del Sud.
Eccolo il programma completo:
Martedì 12 settembre, Serbia – Corea del Sud (2° incontro di Coppa Davis; Serbia in vantaggio 1-0)
Mercoledì 13 settembre, Spagna – Repubblica Ceca (7° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 4-3)
Giovedì 14 settembre, Repubblica Ceca – Corea del Sud (primo incontro di Coppa Davis)
Venerdì 15 settembre, Spagna – Serbia (12° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 8-3)
Sabato 16 settembre, Serbia – Repubblica Ceca (13° incontro di Coppa Davis; Repubblica Ceca in vantaggio 7-5)
Domenica 17 settembre, Spagna – Corea del Sud (3° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 2-0)
Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il calendario dell’Italia, inserita nel gruppo “A” in programma a Bologna con i campioni in carica canadesi, Svezia e Cile, e di quello “D” con Croazia, Olanda, Stati Uniti e Finlandia, esordiente alla fase finale di Davis.
Gli eventi della fase a gironi si giocheranno in un girone all’italiana con le prime due squadre di ogni gruppo che accederanno alle Final 8 a Malaga (21-26 Novembre).
Coppa Davis
La Croazia e l’ITF sfogliano la margherita. Si giocherà a Spalato la Coppa Davis?
Tramontata l’ipotesi Zara, Spalato è in pole position per ospitare il girone delle Davis Cup Finals che si disputerà in Croazia. Ma con il palazzetto più bello della città al momento chiuso per debiti

Lo scorso marzo, subito dopo il sorteggio della fase a gironi delle Davis Cup Finals 2023, furono subito rese note le sedi di tre dei quattro raggruppamenti da cui usciranno le otto finaliste: Bologna, Valencia e Manchester. La nazione prescelta per ospitare il quarto raggruppamento, la Croazia, si riservò invece il diritto di comunicare in un secondo momento dove, dal 12 al 17 settembre prossimi, la squadra di casa avrebbe affrontato USA, Olanda e Finlandia.
È passato quasi un mese e mezzo e quel momento non è ancora arrivato. Però dovremmo essere in dirittura d’arrivo: qualche settimana fa c’è stata infatti la visita della delegazione dell’ITF in Croazia, per la precisione a Spalato, per verificare che ci siano le condizioni richieste per l’organizzazione dell’evento. È infatti la città che ha dato i natali a tanti dei più grandi giocatori della penisola balcanica (partendo dagli anni 70 con Niki Pilic e Zeljko Franulovic, passando per gli anni 90 e gli anni 2000 con Goran Ivanisevic e Mario Ancic, ed arrivando sino ad oggi con Mate Pavic e Petra Martic, ma anche con la grande promessa del tennis croato, il vincitore di Wimbledon juniores 2022 Mili Poljicak) la favorita per l’assegnazione.
La prima scelta della federtennis croata era stata in realtà Zara, ultima città croata ad ospitare un tie della Davis nel formato tradizionale, la semifinale Croazia-USA dell’edizione 2018. Edizione poi vinta proprio dalla nazione balcanica, battendo in finale la Francia. Purtroppo il Palazzetto dello Sport “Krešimir Čosič” – intitolato al leggendario giocatore di basket, cresciuto nella cittadina dalmata, che vinse tutto con la nazionale jugoslava, ma che anche gli appassionati italiani ricordano per i due scudetti di fila con la Virtus Bologna, di cui fu poi anche allenatore per una stagione – non è disponibile in quel periodo, in quanto già da tempo prenotato per una fiera nautica.
Metà settembre significa ancora estate, in particolare in Dalmazia, ed allora l’intenzione dei vertici del tennis (ma anche del ministero del turismo) croato era di quello di offrire ai tifosi al seguito delle proprie nazionali un pacchetto turistico interessante, unendo al tennis della Coppa Davis il mare e le coste della Dalmazia. Di conseguenza, tramontata l’ipotesi Zara la scelta più logica non poteva che essere Spalato. Ed è per questo che la delegazione ITF, o meglio di emotion group, la società austriaca a cui la federazione internazionale ha appaltato le attività operative di organizzazione, ha fatto tappa nella città dalmata. Gli ispettori austriaci hanno visitato l’Arena Gripa, la struttura sportiva cittadina che in teoria dovrebbe ospitare l’evento. Diciamo in teoria perché gli ispettori sono andati a vedere anche ad un altro impianto sportivo della città di Diocleziano, la Spaladium Arena. Come mai? Perché dal punto di vista del confort e delle dimensioni, quest’ultima si lascia nettamente preferire. Per capirci: è stata inaugurata nel 2008 e le tribune del campo centrale hanno una capienza di 10.000 posti; quelle dell’Arena Gripa, aperta al pubblico nel 1979, arrivano a 6.000. Il problema è che la struttura è inutilizzata dal punto di vista sportivo dallo scorso settembre, da quando si sono tenuti gli Europei di pallanuoto, e da allora è stata solo la sede di due concerti ed una fiera. I problemi sono esclusivamente economici, ma non di poco conto: la società che la gestiva è in bancarotta ed ha un debito di oltre 3 milioni di euro con il comune di Spalato (e non solo). Ed è per questo che la struttura è chiusa.
Il fatto che di solito il comune sede del tie di Davis sia co-organizzatore o comunque main sponsor dell’evento, potrebbe essere una delle chiavi per aprire le porte della struttura per la manifestazione. I media locali non hanno informazioni ufficiali al riguardo, ma si vocifera che ci sia la volontà delle istituzioni di cercare una soluzione per consentire la riapertura della Spaladium Arena per un evento sportivo dopo che saranno passati dodici mesi dall’ultima volta. Forse anche per scaramanzia, dato che gli Europei di pallanuoto di settembre sono stati infatti vinti proprio dalla Croazia.
I media locali riportano inoltre che c’è un altro punto di attenzione: entrambi gli impianti avrebbero infatti bisogno di qualche adeguamento per rispondere ai requisiti previsti dall’ITF. Ricordiamo, ad esempio, che oltre al terreno di gioco dove si disputeranno i match devono essere disponibili anche altri due campi per il riscaldamento e gli allenamenti (entrambe le strutture hanno comunque già un campo secondario con le tribune). Comunque sia, a breve l’ITF dovrebbe comunicare l’esito della visita ispettiva e si saprà quindi se Spalato tornerà ad ospitare la Davis dopo tredici anni (dal luglio 2010, quarti di finale del Gruppo Mondiale: vinse la Serbia per 4-1 sui padroni di casa) e, nello specifico, quale impianto è stato scelto. La federtennis croata ha comunque pronto il piano B (o meglio C, considerando Zara) qualora gli ispettori fossero stati molto fiscali e soprattutto scettici sulle possibilità degli impianti spalatini di adeguarsi in tempo: la capitale Zagabria, con il suo “Dom Sportova”, che ha ospitato la finale persa dalla nazionale di casa nel 2016 contro l’Argentina, e più di recente, nel 2020, il match di qualificazione vinto contro l’India.
Coppa Davis
Volandri: “Sinner è cresciuto in tutto. Berrettini e Musetti? Così analizzo i loro momenti” [ESCLUSIVA]
Il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis in un’intervista esclusiva con il direttore di Ubitennis: “Un orgoglio vedere Jannik battere Alcaraz in un match così a Miami”

Dal grande Sinner di Miami ai momenti complicati di Musetti e Berrettini: nel giorno della presentazione degli Internazionali d’Italia 2023 il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri ha concesso un’intervista al direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta. Ecco le sue parole.
Nel 2007 a Roma hai battuto il numero uno del mondo, Roger Federer. Che effetto ti ha fatto vedere Sinner replicare la stessa impresa contro Alcaraz a Miami?
“Un orgoglio vedere Jannik andare così vicino a portare a casa il primo Masters 1000 ed è stato pazzesco vederlo battere Alcaraz. Siamo contenti di avere un altro giocatore che sta scrivendo la storia del nostro tennis. Sta migliorando su tanti aspetti a vista d’occhio: dall’adattabilità alle diverse superfici alla sua fisicità. Il suo tennis sta evolvendo grazie a competenze nuove, siamo orgogliosi di lui”.
Dove pensi che possa arrivare Sinner?
“Sta lavorando per diventare il numero uno del mondo, per portare a casa Slam e Masters 1000, ne ha tutte le possibilità. Dobbiamo dargli il tempo per poter lavorare serenamente, ma sono sicuro che ha grandi potenzialità”.
Come capitano di Coppa Davis sei preoccupato per le difficoltà che stanno avendo Musetti e Berrettini?
“Preoccupato non è la parola giusta, so che lavoro stanno facendo con i loro team, si stanno rimboccando le maniche. Sanno di essere in maniera diversa in un momento di difficoltà ma era inevitabile che arrivasse per Lorenzo, che è giovanissimo ed è cresciuto così rapidamente da far pensare che prima o poi un momento così potesse arrivare. Matteo in passato è stato capace di tornare a vincere subito dopo uno stop di due mesi, ma questo rimane qualcosa di straordinario. Sta lavorando su sé stesso, sono assolutamente fiducioso del fatto che nelle prossime settimane vedremo un giocatore migliore”.
A Montecarlo Musetti o Berrettini potrebbero riscattarsi? Chi dei due ha la mentalità per combattere una crisi di fiducia?
“Per Matteo e per Lorenzo occorre fare due discorsi diversi perché diverse sono le caratteristiche. Musetti ha nella terra battuta la superficie preferita ma ha dimostrato di poter fare benissimo anche indoor. Sono sicuro che entrambi faranno bene. A Montecarlo un bel risultato potrebbe arrivare per entrambi, io sono fiducioso”.
Lo scorso anno a Malaga Sonego fu protagonista delle partite più belle. Lui è rientrato nei primi 50 del mondo, il suo potenziale quale è?
“Sta attraversando un ottimo periodo fin dalle finali Davis dello scorso anno. Ha fatto un’ottima preparazione invernale e nelle prime settimane della stagione ha raccolto meno di quanto seminato, ma da Dubai ha iniziato a fare bene. Lui è arrivato al numero 20 del mondo, ha avuto una crescita continua senza nessuno stop e anche lui ha avuto una normale battuta d’arresto lo scorso anno. Ora sono strafelice che sia tornato a competere a livelli altissimi e sono sicuro che anche la sua classifica migliorerà”.