WTA Indian Wells interviste, Victoria Azarenka: “Il nostro dovere è continuare a lavorare ignorando i commenti”

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WTA Indian Wells interviste, Victoria Azarenka: “Il nostro dovere è continuare a lavorare ignorando i commenti”

WTA Indian Wells interviste, finale: V. Azarenka b. S. Williams 6-4 6-4. L’intervista del dopo partita a Victoria Azarenka

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Hai lavorato per aggiudicarti il trofeo, come ci si sente ad essere tornata nelle prime 10?
È bello anche solo vedere che il lavoro che ci ho messo mi sta ripagando, ma non solo quest’anno. Tutto quello che ho passato lo scorso anno lo rende più speciale. Voglio continuare e migliorare come giocatrice. Alcune volte non funziona, come in un paio di match questa settimana. Ma avere un grande obiettivo e cercare di raggiungerlo, è questo che ti fa cambiare ai grandi livelli.

È giusto dire che sul 5-2 nel secondo il match è stato tirato?
No, non penso. Credo di aver cambiato un po’ quello che stava funzionando e lei ha colto l’opportunità. Io ho ripreso a fare quello che pensavo stesse funzionando per me e alla fine ne ho beneficiato.

Cosa credi ti abbia reso più coraggiosa e aggressiva in questo match rispetto ai precedenti? L’atmosfera, Serena, o…
Solo me stessa. Credo il mio approccio alla cosa, la mia mentalità di applicare all’incontro le cose che funzionano in allenamento, perché alcune volte fai molto bene in allenamento ma non riesci a trasferire le cose sul campo.

Devo fare il mio lavoro e domandarti se hai sentito il commento fatto da Mr Moore (“Le giocatrici dovrebbero inginocchiarsi e ringraziare i tennisti per portare avanti questo sport” ndr).
L’ho sentito.

Come donna che ha messo molto in questo sport, potresti dirci le tue riflessioni?
Credo che ancora una volta, sia qualcosa sulla quale noi come donne dobbiamo lavorarci, gli uomini non capiscono questi commenti. Io non voglio insultare nessuno. Ma ho appena parlato con Paul e lui si scusa. Io semplicemente non capisco nessun commento di un uomo in generale verso una donna, semplicemente perché ogni singola persona sulla terra è nata da una donna, giusto? Giusto?

Assolutamente.
Credo sia un buon commento e le persone dovrebbero ricordarselo qualche volta.

Durante la tua carriera, diciamolo, tu e altre donne siete state criticate profondamente per i suoni che fate in campo, mentre gli uomini, da Jimmy Connors in poi, praticamente mai. Ti è mai passato per la mente che ci fosse una differenza di genere?
Credo sia ancora un problema nel mondo, non solo nello sport. Noi cerchiamo di parlare di uguaglianza ma alcune volte non veniamo riconosciute. Credo che la cosa migliore che fanno le donne sia innalzarsi al di sopra di questi commenti, tu non senti delle lamentele riguardo agli uomini. Dal mio punto di vista, se noi ignoriamo questi commenti e continuiamo a lavorare duramente in qualsiasi cosa facciamo, è meglio. Noi siamo migliori a prendere le opportunità ed essere riconoscenti. Perché devi fare quel commento? A chi importa? A chi interessa? È semplice. Solo per creare un dramma o far ridere? Insomma, se questa cosa fa sentire quella persona più grande o importante, vuol dire che è una persona triste. Perché se sei felice non ti importa cosa fanno le altre persone, ti importa solo di te. È questo l’esempio, come Venus e Serena e altre, iniziando da Billie Jean King che lo ha dimostrato a tutti. Quindi credo che il nostro dovere sia continuare a lavorare duramente qualsiasi commento ci sia.

Credi che andando avanti con questo sport, tu abbia abbracciato maggiormente questo ruolo di leader per le donne?
Io credo nel ridare qualcosa a questo sport che mi ha dato tanto, io sono molto appassionata. Io so quanto è duro ottenere qualcosa da se stessi e dunque credo sia il mio dovere, verso le giocatrici future e quelle contemporanee, avere rispetto per il nostro sport.

Hai battuto Serena in finale quattro volte, nessuno lo ha mai fatto. Come ti fa sentire?
Ah… bene, insomma, non ci presto molta attenzione, io sono onorata di giocare contro la miglior giocatrice del mondo, questo l’ho detto sul campo e lo penso davvero. Lei ha completamente trasformato lo sport femminile. La potenza, l’intensità, i record che sta infrangendo. Anche solo poterla guardare ed essere ispirata da tutto ciò è ancora più importante.

Quanto ti è mancato tutto questo, il campo, le vittorie, durante il periodo di preparazione fisica?
Molto, è la cosa che amo fare più di qualunque altra al mondo. Ogni infortunio mi ha resa più forte, quindi in un certo modo mi deve succedere affinché io cresca. Io non la vedo come una brutta esperienza, ho imparato qualcosa e vado avanti.

Se tua nonna fossa qui cosa le diresti?
Sai, la bellezza della mia famiglia è che a loro non interessa Vika la giocatrice, la campionessa. A loro importa a Vika come essere umano. Se io mi comportavo male lei mi diceva qualcosa. Se io vinco loro ovviamente sono contenti per me, ma questo non li rende più felici o meno. È questo che amo della mia famiglia.

 

Traduzione di Paolo Di Lorito

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