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Fed Cup, Jecmenica dopo la retrocessione della Serbia: “Credo in questa squadra, otterremo ancora buoni risultati”
La selezionatrice serba di Fed Cup, Tatjana Jecmenica, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sconfitta per 3-2 della Serbia, priva di Ana Ivanovic e Jelena Jankovic, contro il Belgio, che ha portato alla retrocessione della nazionale balcanica nel Gruppo 1 Euro-Africano: “Non posso rimproverare nulla alle mie ragazze”

C’è mancato poco che nonostante le assenze di Ana Ivanovic (a cui però bisognerà fare l’abitudine, dato che ha dichiarato che non giocherà più in nazionale) e di Jelena Jankovic (che non è riuscito a recuperare dall’infortunio patito a Indian Wells ed è stata sostituita alla vigilia da Ivana Jorovic), la nazionale serba di Fed Cup non riuscisse nell’impresa di sovvertire il pronostico e avere la meglio sul Belgio, nello spareggio per la permanenza nel World Group II di Federation Cup.
3-2 il risultato finale per le fiamminghe, che si erano già assicurate la vittoria dopo la conquista del terzo punto da parte di Kirsten Flipkens, n. 60 WTA, che aveva avuto la meglio sulla giovanissima Ivana Jorovic (n. 149 del ranking) per 7-6 6-4.
In casa serba c’è forse qualche piccolo rimpianto in per il primo match della seconda giornata perso da Aleksandra Krunic – vittoriosa nella prima giornata contro la Flipkens – che si è trovata in vantaggio per 6-1 3-0 e poi ancora a servire per il match sul 6-5 del secondo set, prima di arrendersi per 8-6 al terzo alla Wickmayer, giocatrice che la precedeva di ben 78 posizioni in classifica (n. 42 la belga, n. 120 la tennista nata a Mosca). Ma alla fine la selezionatrice Tatjana Jecmenica si è dichiarata soddisfatta delle sue giocatrici.
“Loro si aspettavano di essere in vantaggio 2-0 dopo il primo giorno, invece le ragazze sono scese in campo e hanno lottato e non posso rimproverare loro nulla. Eravamo in parità all’inizio della seconda giornata, Aleksandra è stata vicina alla vittoria, Ivana poteva vincere il primo set e poi chissà cosa sarebbe successo”.
A Tatjana Jecmenica è stato chiesto se è questa squadra così giovane (Aleksandra Krunic ha 23 anni, Jovana Jaksic 22, Nina Stojanovic 19, Jelena Jorovic 18), a cui va aggiunta la 24enne Bojana Jovanovski che sta recuperando dall’infortunio alla spalla, quella su cui bisognerà fare affidamento d’ora in poi.
“Un giorno arriverà il momento in cui la squadra dovrà venir ringiovanita, ma queste sono le tenniste che hanno meritato di giocare e che era giusto convocare. Credo in loro. E ci sono anche giocatrici più giovani: per questo dico che possiamo seriamente confidare di ottenere ancora dei buoni risultati in futuro. Spero già dal prossimo anno, dato che abbiamo ottenuto la promozione lo scorso anno quando le ragazze non erano sicuramente al meglio e credo che il prossimo affronteremo i match con giocatrici con giocatrici meglio classificate e in buone condizioni di forma” ha concluso la selezionatrice serba.
Coppa Davis
Finali di Coppa Davis: le nuove proposte di Kosmos
Meno squadre, più giorni e più città tra le idee per migliorare la fase finale della manifestazione

Kosmos Tennis, il partner dell’ITF per quanto riguarda la Coppa Davis, ha avanzato una serie di proposte per migliorare le Finali della manifestazione dopo aver scrupolosamente analizzato l’evento inaugurale – e finora unico – disputato a Madrid al termine della stagione 2019. È la stessa Federazione Internazionale a confermare che alcune proposte sono già state accolte, mentre altre sono in fase di discussione.
Oltre alla riduzione delle squadre da 18 a 16 per il 2022, è già stato approvato l’allungamento a 11 giorni della manifestazione che quest’anno si terrà dal 25 novembre al 5 dicembre, a partire quindi dal giovedì successivo alla conclusione delle ATP Finals di Torino. Ricordiamo che l’edizione 2019 si è disputata alla Caja Mágica dal 18 al 24 novembre – collocazione che aveva provocato qualche perplessità per l’allungamento del calendario. È invece in discussione la proposta di disputare le Finali in tre sedi diversi già da quest’anno. Lo scopo, si legge nel comunicato, è di “migliorare la programmazione dei giocatori e l’esperienza degli appassionati, nonché di portare la competizione a un pubblico più ampio”. Evidentemente, la scrupolosa analisi ha evidenziato come solo i tie con protagonista la nazione ospitante avessero le tribune affollate da un numero di spettatori consono al nome dell’evento. Anche la parte in cui alcuni incontri sono finiti piuttosto tardi pure per gli standard spagnoli non deve essere sfuggito all’occhio attento degli esperti di Kosmos. Ecco allora l’ipotesi di accostare a Madrid – originariamente designata per il 2019 e il 2020 – altre due città, ognuna delle quali ospiterebbe due gironi e un quarto di finale. Alla capitale spagnola si giocherebbero così i restanti due gironi e gli altri due quarti, oltre che le semifinali e la finale.
Kris Dent, direttore esecutivo senior dell’ITF, ha detto che “nonostante il successo, era chiaro che le Finali 2019 avrebbero tratto giovamento da qualche modifica del gioco e del formato. Dopo la delusione per aver dovuto cancellare l’edizione 2020, ci concentriamo per offrire il miglior evento possibile nel 2021”. Quanto la cancellazione delle Finals dello scorso novembre (più precisamente, la riprogrammazione a fine 2021) sia stata una delusione e quanto un’opportunità, è già stato discusso.
Nel frattempo, Kosmos Tennis ha già lanciato la gara per arrivare a selezionare un lista ristretta di città europee che potranno potenzialmente unirsi a Madrid per ospitare le prossime Finali. La decisione definitiva sarà presa entro marzo e terrà conto delle proposte, anche rispetto alle condizioni legate al Covid-19, avanzate dalle città candidate. Riproponendo quelle che avrebbero dovuto essere le Finali 2020, la composizione dei gruppi è nota da una decina di mesi, con l’Italia che tenterà di emergere dal girone con Usa e Colombia.
Flash
WTA Ranking: best ranking per Sabalenka, è numero 7. La classifica si ‘scongela’
Inarrestabile Aryna Sabalenka: vince il terzo torneo di fila e sale fino al n.7. Best ranking anche per Veronika Kudermetova. Se niente cambia, l’Australian Open 2021 sostituirà i punti del 2020

Ritorniamo al consueto appuntamento con la classifica femminile. Dopo la vittoria ad Abu Dhabi, che segue i due trionfi di Ostrava e di Linz a fine 2020, Aryna Sabalenka si issa fino alla posizione n.7. Un risultato di tutto rispetto per la quasi ventitreenne bielorussa, che rappresenta anche la sua miglior posizione di sempre raggiunta.
Potrà migliorare ulteriormente? Le possibilità ci sono. Sembra infatti che la WTA non seguirà il criterio del “Best of 2020/2021” fino al prossimo marzo, ovvero lasciare alle giocatrici la possibilità di conservare il miglior risultato delle ultime due edizioni dei tornei disputati, come intende invece fare l’ATP fino alla metà di marzo.
Sul sito ufficiale della WTA, nella sezione dedicata al ranking, si può infatti leggere “Tour-level points added in 2020 will drop after the event is scheduled to be played again in 2021 or after 52 weeks, whichever is earlier”. Questo dovrebbe stare a significare (a meno di comunicazioni dell’ultimo momento) che già dai prossimi tornei (Autralian Open in primis) i punti dei tornei disputati sia nel 2020 che nel 2021 – fa dunque eccezione Abu Dhabi, che è un torneo nuovo – saranno sostituiti con i nuovi o semplicemente scadranno, e non è prevista alcuna “rete di salvataggio” per chi, per ragioni che tutti conosciamo, non potesse (o dovesse rinunciare a) partecipare a un torneo.
LA CLASSIFICA
Ritocca il best ranking anche Veronika Kudermetova, che guadagna dieci posizioni dopo la finale a Abu Dhabi persa proprio contro Sabalenka. La giovane russa sale fino al n.36. Il precedente best ranking era il n.38. L’ultimo movimento degno di nota in top 100 e quello di Marta Kostyuk che risale di 21 posizioni fino al n.78 dopo la semifinale negli Emirati.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
1 | 0 | Ashleigh Barty | 17 | 8717 |
2 | 0 | Simona Halep | 17 | 7255 |
3 | 0 | Naomi Osaka | 16 | 5780 |
4 | 0 | Sofia Kenin | 26 | 5760 |
5 | 0 | Elina Svitolina | 27 | 5260 |
6 | 0 | Karolína Plíšková | 22 | 5205 |
7 | 3 | Aryna Sabalenka | 28 | 4580 |
8 | -1 | Bianca Andreescu | 10 | 4555 |
9 | -1 | Petra Kvitová | 16 | 4516 |
10 | -1 | Kiki Bertens | 26 | 4505 |
11 | 0 | Serena Williams | 13 | 4080 |
12 | 0 | Belinda Bencic | 25 | 4010 |
13 | 0 | Victoria Azarenka | 18 | 3426 |
14 | 0 | Johanna Konta | 18 | 3152 |
15 | 0 | Garbiñe Muguruza | 18 | 3070 |
16 | 0 | Madison Keys | 16 | 2962 |
17 | 0 | Iga Świątek | 16 | 2960 |
18 | 0 | Petra Martić | 24 | 2850 |
19 | 0 | Elena Rybakina | 30 | 2718 |
20 | 0 | Elise Mertens | 30 | 2650 |
21 | 0 | Markéta Vondroušová | 18 | 2538 |
22 | 0 | Maria Sakkari | 28 | 2490 |
23 | 0 | Anett Kontaveit | 22 | 2330 |
24 | 0 | Jennifer Brady | 26 | 2320 |
25 | 0 | Angelique Kerber | 21 | 2271 |
26 | 0 | Alison Riske | 23 | 2256 |
27 | 0 | Karolína Muchová | 19 | 2065 |
28 | 0 | Yulia Putintseva | 27 | 2015 |
29 | 0 | Dayana Yastremska | 27 | 1925 |
30 | 1 | Ons Jabeur | 24 | 1908 |
31 | -1 | Amanda Anisimova | 21 | 1905 |
32 | 0 | Donna Vekić | 27 | 1880 |
33 | 0 | Ekaterina Alexandrova | 31 | 1775 |
34 | 0 | Qiang Wang | 24 | 1735 |
35 | 0 | Shuai Zhang | 27 | 1693 |
36 | 10 | Veronika Kudermetova | 32 | 1680 |
37 | -1 | Svetlana Kuznetsova | 18 | 1631 |
38 | -1 | Barbora Strýcová | 22 | 1630 |
39 | -1 | Anastasia Pavlyuchenkova | 24 | 1630 |
40 | -1 | Sloane Stephens | 22 | 1573 |
41 | -1 | Magda Linette | 30 | 1573 |
42 | -1 | Saisai Zheng | 24 | 1510 |
43 | -1 | Fiona Ferro | 26 | 1497 |
44 | -1 | Caroline Garcia | 28 | 1495 |
45 | -1 | Jeļena Ostapenko | 26 | 1485 |
46 | -1 | Danielle Collins | 20 | 1475 |
47 | 0 | Nadia Podoroska | 31 | 1407 |
48 | 0 | Cori Gauff | 16 | 1394 |
49 | 0 | Polona Hercog | 27 | 1335 |
50 | 0 | Kristina Mladenovic | 30 | 1335 |
CASA ITALIA
Per quanto riguarda i nostri colori, non cambia di molto la classifica delle prime atlete nel ranking mondiale. Continuiamo ad avere tre presenze in top 100 ma in posizioni basse, bassissime. Camila Giorgi resta al n.76, Trevisan e Paolini perdono una posizione e si ritrovano in 86° e 97° piazza. Guardando più giù, sono degni di nota i balzi di Stefanini (+38, n.356) Bianca Turati (+41, n.277), che ad Abu Dhabi ha vinto il suo primo match nel circuito maggiore.
Classifica WTA | Variazione | Giocatrice | Tornei | Punti |
76 | 0 | Camila Giorgi | 25 | 958 |
86 | -1 | Martina Trevisan | 28 | 879 |
97 | -1 | Jasmine Paolini | 33 | 785 |
131 | 0 | Sara Errani | 31 | 584 |
132 | 0 | Elisabetta Cocciaretto | 23 | 583 |
167 | 0 | Giulia Gatto-Monticone | 27 | 432 |
189 | 0 | Martina Di Giuseppe | 30 | 354 |
277 | 41 | Bianca Turati | 16 | 234 |
292 | 2 | Jessica Pieri | 29 | 217 |
297 | 8 | Martina Caregaro | 20 | 207 |
311 | -1 | Stefania Rubini | 24 | 186 |
320 | 0 | Federica Di Sarra | 20 | 176 |
341 | 0 | Lucia Bronzetti | 27 | 156 |
356 | 38 | Lucrezia Stefanini | 26 | 142 |
369 | -1 | Cristiana Ferrando | 23 | 136 |
417 | 0 | Deborah Chiesa | 20 | 112 |
441 | -1 | Camilla Scala | 14 | 100 |
443 | -1 | Camilla Rosatello | 18 | 99 |
472 | -1 | Gaia Sanesi | 16 | 91 |
478 | -1 | Angelica Moratelli | 23 | 89 |
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Nuova programmazione per Thiem: niente Sud America, giocherà Doha e Dubai
L’austriaco avrebbe scelto di concentrarsi sul cemento prima di Miami, saltando il 500 di Rio per la prima volta dal 2015

Il sito austriaco di ORF-TVthek riporta che il N.3 ATP, Dominic Thiem, avrebbe deciso di non giocare lo swing sulla terra battuta sudamericana di febbraio (quest’anno spostato a marzo), optando invece per i tornei sul cemento di Doha (dall’8 marzo) e Dubai (dal 15) per poi volare a Miami per il primo Masters 1000 della stagione. Si tratterebbe della sua quarta presenza in Qatar (torneo che solitamente si svolge la prima settimana dell’anno) e della seconda negli Emirati, dove non ha mai vinto una partita, perdendo all’esordio contro Bautista nella sua unica partecipazione, avvenuta nel 2015.
In precedenza, l’austriaco aveva fatto scelte differenti, almeno da quando si è affacciato ai vertici, focalizzandosi sulla sua superficie preferita: aveva infatti giocato le ultime cinque edizioni del 500 di Rio de Janeiro, vincendo nel 2017 (mentre lo scorso anno era stato battuto nei quarti da Gianluca Mager), e per tre volte a Buenos Aires, vincendo nel 2016 e nel 2018.
Si tratterebbe di una svolta importante ma per certi versi attesa per il Dominator, che sotto la guida di Nicolas Massù ha completato il proprio gioco, accorciando i movimenti, avanzando la propria posizione in campo e sviluppando un rovescio slice ancora troppo sottovalutato. Queste migliorie gli hanno permesso di uscire dalla condizione di grande specialista del rosso e di ottenere quelle che finora sono le più grandi soddisfazioni della sua carriera sul cemento, vincendo Indian Wells nel 2019 (sul Plexipave) e soprattutto lo US Open nel 2020 (sul Laykold), oltre ad aver raggiunto la finale a Melbourne lo scorso anno e alle ultime due edizioni del Master londinese.
La scelta di concentrarsi di più sul cemento (e il cambio d’opinione sulle Olimpiadi sembrerebbe indicare questo) potrebbe anche essere significativa nell’ottica di una corsa al primo posto del ranking: Thiem è al momento a 725 punti dal secondo posto di Nadal e a 2905 dal N.1 Djokovic, e soprattutto quest’ultimo gap può essere colmato diventando il migliore sulla superficie che occupa gran parte della stagione, visto che nove dei quattordici tornei maggiori si giocano proprio sul duro.