ATP Madrid interviste, Novak Djokovic: "Nessun atteggiamento negativo del pubblico. Mi rivedo in Coric"

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ATP Madrid interviste, Novak Djokovic: “Nessun atteggiamento negativo del pubblico. Mi rivedo in Coric”

ATP Madrid interviste, secondo turno: N. Djokovic b. B. Coric 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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A volte, qui, il pubblico non ha il migliore dei comportamenti nei tuoi confronti. Fa sempre il tifo per i tuoi avversari. Cosa ne pensi? Ha a che fare con la tua assenza negli ultimi due anni?
Non ho notato alcun comportamento negativo oggi. Al contrario, penso che la gente mi abbia riservato un’ottima accoglienza. Allo stesso modo quando sono arrivato a Madrid, venerdì, e mi sono allenato sul campo centrale. Ho ricevuto un meraviglioso benvenuto dagli organizzatori di questo torneo e dagli spettatori che assistevano alle sessioni di allenamento. Oggi ho fatto parte di un bell’incontro e penso che il pubblico fosse divertito. Mi è sinceramente mancato giocare qui. Non sono venuto negli ultimi due anni per ragioni di programmazione e per un infortunio, ma non aveva nulla a che fare col pubblico. Mi diverto sempre un sacco a giocare qui. So che uno dei miei maggior rivali, che è Nadal, è spagnolo, e che perciò il pubblico propenderà per lui nelle occasioni in cui ci affrontiamo, ma il sostegno che ho ricevuto in questi giorni di allenamento e oggi in campo sono stati incredibili e vorrei ringraziare tutti quanti.

Come ti sei sentito oggi?
Beh, era il secondo incontro sulla terra in questa stagione per me. Il primo, a Montecarlo, non era andato così bene. Ho avuto il tempo di recuperare dal punto di vista emotivo e mentale, ne avevo più bisogno di quanto non avessi necessità di recuperare fisicamente. Oggi è stata una performance soddisfacente, nel complesso, contro un giocatore giovane e molto in forma contro il quale non avevo mai giocato. Ho guardato il suo incontro contro Almagro, che ha vinto un torneo la scorsa settimana. Lo ha battuto agevolmente, in due set. È un’impresa che merita rispetto. So che gli piace giocare in questo genere di condizioni, scendere in campo senza nulla da perdere. Ci conosciamo bene, ci alleniamo insieme spesso. Mi rivedo in lui, un po’. Giochiamo un tennis simile. Lui è un gran lottatore e per la sua età è piuttosto maturo e solido mentalmente. Cerco di aiutarlo ogni volta che posso, di fargli da mentore con qualche consiglio. Abbiamo un ottimo rapporto.

Borna ha detto che questo incontro mostra come lui sia ancora molto, molto lontano dal tuo livello al momento, e come debba lavorare più duramente, e che magari nel giro di cinque anni potrà raggiungere questo livello. Noti anche tu questo margine tra voi top player e la nuova generazione?
Beh, penso che Borna abbia un livello di maturità impressionante. Ha un ottimo equilibrio, un approccio fiducioso in se stesso e non si fa intimidire dalla presenza di nessuno. Ed è molto umile, certo, si capisce dalle sue parole. Penso che queste siano le chiavi di un successo a lungo termine per lui. Come ho detto, vedo davvero del potenziale in lui. Mi identifico in lui perché abbiamo un passato simile, veniamo da Croazia e Serbia. Stessa mentalità, stessa lingua, all’incirca stesso percorso d’arrivo al tennis professionistico. Sì, lui è uno dei giocatori che vedremo molto spesso, nel futuro. Poi, se accadrà davvero o meno dipenderà soltanto da lui e dalle persone attorno a lui. Sarò lì ad aiutarlo, sarò felice di aiutarlo a migliorare.

Hai giocato qui un paio di anni fa, quando la terra era blu. Tu e molti altri giocatori non foste felici della decisione di cambiare tipo di terra. So che tu la testasti, giocandoci prima del torneo. Mi domandavo cosa pensi a riguardo di innovazioni del genere, se potrebbero essere sperimentate di nuovo o se invece dovrebbe vincere il desiderio di rimanere nella tradizione e non bisognerebbe più tentare d’essere creativi.
Io applaudo allo spirito innovativo e creativo della Ion Tiriac e agli organizzatori di questo torneo, che desiderano fare passi in avanti per rendere il tennis più entusiasmante e interessante per pubblico, fan e chiunque altro. Tutto, nella vita, si evolve, e anche noi. Da questa prospettiva penso che fosse una mossa giusta. Lo ripeto, non si è rivelata un gran successo. Personalmente non mi piaceva giocare su quel tipo di terra, per qualche ragione era più viscida della terra rossa. Ho trovato difficile muovermi e scivolare, e anche per Rafa è stato così. È stata una storia di un solo anno, non sappiamo se in futuro vedremo di nuovo la terra blu o meno. Per ora rimarremo con la terra rossa perché è quella che funziona meglio. In generale penso che le persone dovrebbero essere capaci di rispettare e rimanere fedeli all’integrità dello sport e alla sua storia ma, allo stesso tempo, mantenere una mentalità innovativa ed evolutiva, che io accolgo. Penso sia la direzione giusta. Tutto si muove in avanti. Anche il tennis dovrebbe farlo.

Perdonami se ti domando qualcosa riguardo al futuro non esattamente prossimo, ma so che le Olimpiadi sono un grande obiettivo per te. Andy ha detto in conferenza stampa che non ha intenzione di pernottare al villaggio olimpico. Tu sei un ragazzo a cui piace essere circondato dai tuoi connazionali serbi. Quali sono i tuoi piani a riguardo?
Per mia fortuna ho entrambe le opzioni disponibili, perché andrò lì almeno una settimana prima del torneo. Avrò del tempo da passare con gli atleti al villaggio, cercherò di passarci più tempo possibile. Una volta iniziato il torneo, avrò bisogno del mio spazio e della mia privacy per allenarmi, quindi utilizzerò l’altra opzione.

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