ATP Madrid interviste, Rafael Nadal: "Trasparenza sul doping, i bambini ci guardano"

Interviste

ATP Madrid interviste, Rafael Nadal: “Trasparenza sul doping, i bambini ci guardano”

ATP Madrid interviste, secondo turno: R. Nadal b. An. Kuznetsov 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

Pubblicato

il

 

Faceva troppo caldo lì fuori, oggi? Pensi che l’alta temperatura abbia avvantaggiato più te che lui?
Oggi faceva molto caldo, sì, specialmente rispetto agli scorsi anni. La giornata era un po’ più secca, un po’ più calda. La palla viaggiava più velocemente. Ovviamente, con l’altitudine di Madrid, anche nei giorni precedenti si poteva vedere come la palla viaggiasse molto rapida. Oggi è stata un poco più difficile da controllare, ma le condizioni erano perfette per giocare. La temperatura era ok.

Vorrei chiederti del servizio. Credo tu abbia messo in campo l’80% di prime palle. Hai servito molto bene, sei d’accordo?
Sì, beh, ho servito bene a Montecarlo e a Barcellona. Qui, come ho spiegato prima, l’altitudine può aiutare a rendere il servizio più efficace. A seconda del torneo il servizio può essere più o meno decisivo, in questo torneo lo è. Chiunque serva bene qui è destinato a fare bene. Ho cercato di mantenere alta la percentuale, anche durante le sessioni di allenamento ho servito bene. È importante, fornisce più opzioni. Sono soddisfatto di questo e spero che continuerò così.

Dopo le eliminazioni di Thiem e Goffin e il ritiro di Federer, pensi che le tue chances di vincere il titolo siano aumentate?
Beh, no. Se quei giocatori non sono ancora qui significa che gli altri sono preparati meglio, è ciò che sta accadendo piuttosto spesso. Per il momento, sono al terzo turno, che è la cosa più importante per me. Mi limiterò a seguire il mio percorso, sapendo che Pouille, che affronto al prossimo turno, viene dall’aver giocato davvero bene nella finale di Bucarest. Querrey anche è un tennista che gioca molto bene, e l’altitudine gli si adatta alla perfezione. Sono entrambi avversari duri, è questo di cui mi preoccupo. E di nient’altro.

Hai detto di voler rendere pubblico il tuo registro anti-doping. Pensi che sia la cosa giusta da fare?
Penso sia necessario rendere pubblici i registri anti-doping. È giunto il momento di smetterla con gli azzardi, e tutto il resto. Penso che tutto dovrebbe essere trasparente. Ecco cosa. Quando la gente ha iniziato a parlare dei campioni per le analisi prelevati andati distrutti, è stata una notizia terribile per lo sport spagnolo. Tutto dovrebbe avvenire alla luce del sole e coloro che commettono uno sbaglio dovrebbero pagare, mentre coloro che fanno le cose come si deve dovrebbero essere ripagati dalla loro immagine pulita. Credo sia davvero necessario. Quando le cose sono fatte per bene, devono essere rese pubbliche. Se non lo sono, si continuerà a speculare su cose non necessarie, danneggiando l’immagine dello sport e degli sportivi. Come ho detto molte volte, lo sport non deve solo essere pulito, ma deve apparire pulito. La trasparenza dev’essere totale, abbiamo bisogno di totale trasparenza. Mi rifiuto di vederla in un altro modo. Ciò non significa in alcun modo che io non abbia fiducia nel sistema per come è adesso, penso che abbiamo un buon sistema indipendente nel tour e, quindi, che i giocatori che competono siano completamente puliti. È veramente importante che anche i fan non abbiano dubbi.

Toni Nadal ha detto che nessuno vuole affrontare Djokovic. Vorresti misurarti contro di lui prima di arrivare al Roland Garros, per stabilire a che livello sei?
Beh, voglio vincere il maggior numero possibile di incontri. Non sono il genere di persona che viene qui a mentire. Penso di essere davvero sincero in quello che vi dico. Se Djokovic arriva in finale e anche io arrivo in finale, beh, ottimo. Questo significa che ce l’ho fatta arrivare in finale. Se ci riesco, ovviamente preferirei giocare contro qualcuno che non sia Djokovic. Voglio ottenere il maggior numero di punti possibile, e avere tutte le opportunità possibili per vincere il torneo. Se affronti il miglior tennista al mondo, le tue opportunità sono di meno. Punto. Cercherò di fare del mio meglio, come ho fatto a Indian Wells e come faccio in ogni incontro in cui gioco contro di lui. A volte le cose funzionano bene, a volte no. Come ho detto l’altro giorno, Djokovic non è il mio problema ultimamente. Ho altri problemi e altri avversari. Mi piacerebbe che il mio problema fosse già lui.

Cosa significa per te essere un modello per così tante persone, che ti ammirano e credono in te?
Sinceramente non penso a queste cose. Penso che quando inizi a pensare a te come un leader smetti di essere naturale, rischi di diventare arrogante. Cerco di fare le cose meglio che posso. E questo comporta essere me e fare le cose che penso essere giuste , e non ciò che gli altri pensano che dovrei fare. Se, dopo di questo, sono una persona da seguire, sono felicissimo di questo. Se non lo sono, gente, non seguitemi. Funziona così. Penso che tu non possa vivere pensando se sei o meno una persona da seguire. Sai che sei ciò che sei davanti alla stampa, alle telecamere, che sei una figura pubblica. Sai che ci sono moltissimi ragazzi che ti ammirano. Penso che dobbiamo comportarci adeguatamente, perché loro sono la prossima generazione. Detto ciò: ti comporti bene prima di tutto per soddisfazione personale, e in secondo luogo per i bambini che ti ammirano.

Parliamo del tuo club a Maiorca. È un modo per reinvestire nei bambini quanto vinci? Pensi che la stampa lo sponsorizzi, o lo tratti con superficialità?
Beh, il club e la fondazione, l’academy e la fondazione, anzi, sono cose completamente differenti. La fondazione ha appena aperto un centro per l’infanzia a Maiorca alla fine dello scorso anno. Per noi è il primo centro costruito dalla fondazione. Precedentemente avevamo supportato altri progetti per altre iniziative. Ad esempio, i ragazzi che non hanno abbastanza soldi possono andare al centro il pomeriggio per studiare, giocare, allenarsi, fare sport, fare merenda in un ambiente positivo che li renda felici. Cerchiamo semplicemente di crescerli e dar loro opportunità per il futuro. Ecco ciò che facciamo alla fondazione. Speriamo di poter continuare a crescere, ecco cosa abbiamo fatto negli ultimi anni. L’abbiamo fatto lentamente ma con costanza, cercando di fare le cose nel migliore dei modi, raggiungendo più ragazzi possibile. È una gioia che ho da molti anni. Sono consapevole che ho vissuto come volevo e ho quel che ho grazie a questo sport. L’academy, beh, è qualcosa di completamente differente. Sarà completata nel giro di un mese, a Maiorca, perfetto per me. Spero che non solo i ragazzi della zona ne trarranno vantaggio, ma anche gente di ogni paese. Mi auguro che possa diventare un riferimento non solo nel tennis, ma in Europa e nel mondo. E mi auguro anche che Maiorca e Manacor ne traggano beneficio. Per me, sarebbe stato più facile economicamente fare tutto da qualche altra parte, dove le condizioni sarebbero state più vantaggiose. Ma ho preferito farlo a casa mia, investendo i miei soldi. È una grande soddisfazione personale.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement