ATP Roma interviste, Andy Murray: “Non credevo avrei vinto un altro Masters 1000 sul rosso"

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ATP Roma interviste, Andy Murray: “Non credevo avrei vinto un altro Masters 1000 sul rosso”

ATP Roma interviste, finale: Andy Murray b. Novak Djokovic 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita a Andy Murray

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Buon compleanno. Quanto è importante battere Djokovic e vincere un torneo sulla terra? Erano 85 anni che un britannico non vinceva qui. Ci vuole tempo, ma alla fine i britannici vincono.

Sì, insomma, l’aspetto storico è bello. Ma per me è importante guardare ai giocatori che hanno vinto qui, alcuni dei migliori di tutti i tempi. Ci sono state poche volte in qui c’è stato un vincitore a sorpresa e io sono orgoglioso di aver messo il mio nome sul trofeo. Oggi Novak non ha giocato al meglio, ma comunque ci sono stati dei momenti duri per me nel secondo set, ho salvato la palla break e ho tenuto duro. Tutto sommato è stata una buona settimana per me, non ho perso un set. Dopo aver vinto un Master sulla terra lo scorso anno, non pensavo che ne avrei vinto un altro.

Credi che il tuo segreto qui a Roma sia stato avere un ottimo servizio?

Sì, credo di sì. Il mio servizio non è mai stato un problema durante gli incontri. Anche la scorsa settimana a Madrid ho servito estremamente bene e ha dato fiducia al mio gioco. Quando servo bene sento di avere più possibilità di fare il break all’avversario, quindi se mantengo il servizio fa una grossa differenza.

Hai avuto tante buone vittorie nella tua carriera, dove classificheresti questa vittoria? Quanta importanza ha aver battuto Novak dopo un record negativo?

Non so quanto sia importante, sai, ogni volta che scendo in campo contro di lui so di dover giocare un gran match per vincere. Alcune volte giochi un buon match ma non vinci, perché lui è così bravo. Comunque ogni volta che batti il miglior giocatore al mondo è una gran vittoria. La finale in un Master sulla terra contro di lui è una esperienza nuova per me, non lo avevo mai fatto nella mia carriera quindi è bello raggiungere un nuovo obiettivo a questo punto della mia carriera. E così ho avuto un’ottima preparazione per il Roland Garros.

Quando hai visto Novak avere problemi con Nishikori ieri, cosa hai pensato questa mattina?

Non sai mai cosa aspettarti, Novak è un ragazzo fortissimo ed è rientrato in match molto duri in passato giocando un gran tennis. Ma io sapevo di essere estremamente fresco avendo giocato match veloci per tutto il torneo, quindi fisicamente stavo meglio.

Dopo tutti questi risultati, credi di giocare sulla terra allo stesso livello delle altre superfici?

Onestamente, ora ho giocato bene su tutte le superfici. Negli ultimi due anni, la terra è stata forse la superficie dove ho ottenuto più successi e non mi sarei mai aspettato questa cosa ma non me ne lamento. Ma se guardi ai risultati in passato ho avuto opportunità di arrivare in finale a Monte-Carlo e anche qui, forse non credevo abbastanza in me stesso. Ho sempre sostenuto che la terra fosse la superficie peggiore per me e la più difficile, ma i miei coach mi hanno sempre detto che la terra dovrebbe essere la migliore e con un po’ di tempo ho preso fiducia. Ho anche fatto dei grandi miglioramenti nei movimenti.

Questo è il primo torneo che vinci dopo essere diventato papà. Eri preoccupato al riguardo? Vincere adesso ti da più soddisfazione o non cambia niente?

Ho giocato solo 4 tornei quindi non è che è passato molto tempo, ma comunque è bello. Non è qualcosa a cui stavo pensando o che mi creava problemi, ma è stato un grande cambiamento nella mia vita e ora sono molto positivo al riguardo. Credo che la cosa avrà un effetto positivo sul mio tennis e mi darà motivazioni extra, qualcosa per cui giocare. L’ultima cosa che ho guardato prima di scendere in campo è stata la foto di mia figlia quindi sì, sento che quando gioco lo sto facendo per lei cosicché un giorno forse lei sarà fiera di quello che ho raggiunto.

Traduzione a cura di Paolo Di Lorito

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