Quando sei arrivata a Wimbledon e quanti giorni sull’erba hai passato?
Sono arrivata qui mercoledì quindi sono cinque giorni di erba.
Serena dice che quando pensa a te giocare il primo ricordo che le viene in mente è la tua vittoria in rimonta contro Lindsay Davenport. Tu cosa ricordi di quel match?
Io ricordo solo che lei giocava benissimo, forse il suo miglior tennis. Voleva davvero vincere. Ricordo che sono stata sotto per tutto il match, addirittura fino all’ultimo game. È stato straordinario far parte di qualcosa così grandioso.
Qual’è il tuo ricordo preferito nel guardare Serena giocare?
Non lo so, nessuno me lo ha mai chiesto. È difficile anche guardare perché io divento nervosa e questo è il problema. Riguardo a Wimbledon probabilmente nel 2012 quando vinse il suo primo Slam dopo l’infortunio. Fu un momento fantastico.
Puoi parlarci del match di oggi? Non è stato un avversario facile per iniziare.
Sì, lei ha fatto più vincenti di me e sembrava che cercasse di prevedere ogni palla che io tiravo. Quando io esco in campo mi aspetto che l’avversario giochi bene quindi questa cosa l’avevo tenuta in conto. Se lei riuscirà ha costruire il suo gioco su questo sarà una buona cosa per lei per il resto dell’anno.
Ti ricordi la prima volta che sei venuta qui?
Sì, ricordo il mio primo anno. Non è stato molto belle, ero così nervosa. Ma per fortuna da allora ho imparato a gestire i miei nervi un po’ meglio, non c’è niente come al prima volta. Fu un anno pazzo, aveva piovuto per 5 giorni consecutivi.
Molte persone hanno espresso i loro dubbi riguardo a Rio per via del virus Zika. Quali sono i tuoi piani per le Olimpiadi?
Qualificarmi per le Olimpiadi è stato il mio obiettivi sin dalla fine di quelle del 2012. So che ci sono dei rischi ma tu puoi prendere delle contromisure ed è ciò che io cercherò di fare al meglio.
Quando progetti un vestito pensi prima alla moda o alla sua funzionalità?
La moda è molto importante per me, quindi deve sempre essere fashion, ma ovviamente deve anche essere funzionale. Le due cose vanno di pari passo, non direi che una va prima dell’altra. È facile disegnare qualcosa che funzioni ma che non sia alla moda, la sfida sta nello spingerti oltre.
Tuo padre non viaggia più qui. Durante Wimbledon parli con lui o ti lascia da sola durante le due settimane?
Insomma, è mio padre, certo che parliamo.
Parlate del gioco e della tattica o è più una cosa familiare?
Lui dice una o due cose, del tipo: stai rilassata, delle cose semplici. Penso che lui confidi nel fatto che io e Serena lavoriamo duramente.
Guardando indietro a quando avevi 26 anni, avresti mai pensato di essere ancora qui a 36?
Mi sento ancora come se ne avessi 26 quindi… sai, io non penso che nessuno si senti vecchio. Abbiamo questa infinità dentro di noi che ci fa sentire la sensazione che potremmo continuare per sempre ed è così che mi sento sul campo. Almeno finche sono decente e riesco a colpire la palla con la racchetta, io credo che riesco a far funzionare la cosa.
Molti giocatori hanno parlato degli asciugamani e del fatto che li riportano a casa. Qual’è la tua esperienza?
Beh, io me ne sono portati molti a casa, me li prendo sin dal ’97. Persino quegli degli uomini, puoi barattarli e fare degli scambi. Il mercato nero degli asciugamani. No, comunque sono molto popolari e c’è qualcosa di speciale al riguardo. Sono anche disponibili nei negozi per fare regali anche se non sei un giocatore
Cosa significa per te giocare il doppio a Rio con Serena? Quanto forte credi che sarà al vostra partnership?
Beh, abbiamo iniziato a giocare qualche match, siamo tornate in azione il che è una grande notizia per noi e abbiamo la chance di continuare a fare bene. Vogliamo raggiungere l’apice a Rio; tre tutte e due c’è molta combinazione in campo.
