Wimbledon, uomini: sconfitti Dolgopolov e Baghdatis. Cilic e Dimitrov avanti

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Wimbledon, uomini: sconfitti Dolgopolov e Baghdatis. Cilic e Dimitrov avanti

A Daniel Evans e John Isner bastano tre set per avere la meglio contro Alexandr Dolgopolov e Marcos Baghdatis. Marin Cilic inciampa in un tiebreak, ma supera senza patemi l’ucraino Stakhovsky

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G. Dimitrov b. [16] G. Simon 6-3 7-6(1) 4-6 6-4 (Aris Alpi)

Ricomincia il match sospeso ieri poco dopo il suo avvio e che vede contrapporsi per la settima volta in carriera Gilles Simon e Grigor Dimitrov; i precedenti dicono 5-1 in favore del transalpino ma i primi quattro molto datati. Una vittoria ciascuno in questo 2016 che vede il bulgaro alla ricerca di nuove conferme e buone sensazioni che mancano ormai da un paio di anni. Comincia infatti col piede giusto Dimitrov,che sorprende Simon portando a casa il primo parziale e trasformando l’unica palla break a sua disposizione , giocando ottimi turni al servizio che gli hanno reso il 90% di punti con la prima palla. Secondo parziale combattuto tanto quanto il primo: i due finiscono 5-5 dopo essersi brekkati una volta ciascuno. Il 25enne di Haskovo salva anche due set point, rimanendo aggrappato con le unghie e grazie anche a qualche giocata di classe si aggiudica anche il secondo,dopo un ottimo tie-break dove lascia solo un punto al n. 20 del mondo francese. Terzo set che vede un Gilles Simon più testardo e proiettato alla rimonta dopo la doccia fredda dei primi due: ottiene due break con un Dimitrov in calo di ossigeno,che però riesce a rimontarne uno accorciando le distanze. Si va al quarto e come da previsione Simon si riconferma diesel a scoppio ritardato. Ora è più fresco del collega classe ’91, disegnandosi il campo e aprendosi con colpi di varietà del suo repertorio da fondista: l’ex bimbo prodigio accusa forse psicologicamente e subisce un break che però non significa ancora quinto set. Il bulgaro mostra i muscoli e si va a riprendere il servizio perso,dopo la paura del quinto set prosegue tornando a mostrare in questa fase decisiva colpi da top 10. Simon si scioglie sul più bello, soprattutto per merito di Dimitrov che,chiamato alla stretta finale firma il break che significa game, set and match. Al prossimo turno affronterà Johnson, che ha vinto in tre contro Chardy.

[9] M. Cilic b. S. Stakhovsky 6-2 6-7(6) 6-4 6-4 (Emmanuel Marian)

 

La sfida tra Cilic e Stakhovsky è anche un confronto tra due modi opposti d’interpretare il gioco del tennis: pesante e solenne il croato, leggero e verticale l’ucraino. Vince il primo perché la differenza di cilindrata è evidente ma anche perché Sergiy, benché abbia studiato nel dettaglio lo spartito da mettere in atto, raramente riesce a produrne le sinfonie, in particolare a inizio match. Inchiodato allo scambio dalla linea di fondo Stakhovsky non ha speranza alcuna, e infatti la nona testa di serie lo strapazza infliggendogli un traumatico parziale di dodici punti a uno che decide il primo set. Il polemico volleatore di Kiev, noto anche allo spettatore occasionale per aver estromesso Roger Federer al secondo turno dei Championships nel 2013, rimette in piedi il match nella seconda frazione attaccando a testa bassa pure quando la situazione lo sconsiglierebbe, e tanto basta per scompigliare i piani del metodico bombardiere di Medjugorje. Sebbene sprechi un set point nel decimo game prima di subire il contro break, Stakhovsky gioca un tie break perfetto adornato da sei prime su sette turni in battuta, e pareggia il conto dei parziali quando Cilic affossa in rete due consecutivi rovesci in manovra. A dire il vero Sergiy la sensazione di poter fare partita non la dà mai, e nei due restanti set quello che offre è una dignitosa ancorché disperata resistenza alle bordate di Marin, sempre più dominante mentre lavora in furia di rovescio. Stakhovsky lascia il torneo avendo comunque offerto un primo pomeriggio divertente agli spettatori del court 3. Cilic avanza e troverà Lukas Lacko, uno che difficilmente riuscirà a scalfire l’impassibile espressione del suo volto.

[18] J. Isner b. M. Baghdatis 7-6(2) 7-6(5) 6-3 (Gabriele Ferrara)

John Isner supera in tre set Marcos Baghdatis e si qualifica per il secondo turno, dove troverà Matthew Barton, il quale ha superato 14-12 al quinto set Albano Olivetti. La partita, almeno per quanto riguarda i primi due set, è stata molto equilibrata, con il cipriota reo di scelte tattiche piuttosto discutibili (come dimostra ad esempio l’uso frequente e talvolta sconsiderato del dropshot). Nel primo parziale, dopo aver concesso il controbreak sul 5-3 (con almeno un paio di errori evitabili), Isner ha giocato un gran tiebreak, trovando due ace ed altrettanti dritti vincenti. Nella seconda frazione di gioco, invece, è stato il numero 40 del mondo a portarsi in vantaggio, perdendo però la battuta nel settimo game dopo aver commesso un doppio fallo ed un paio di errori da fondocampo. Si arriva nuovamente al “jeu decisif”, dove Baghdatis viene nuovamente tradito dal suo colpo migliore – il rovescio – cedendo così per 7 punti a 5. Nel terzo set il tennista di Limassol, che da quest’anno ha come sponsor tecnico Mizuno – azienda giapponese nota per aver vestito Ivan Lendl negli anni 80 – perde il servizio sul 3-2, commettendo doppio fallo e tre errori forzati – di cui due con il dritto, fondamentale che spesso esegue girando poco le spalle – che, di fatto, gli costano il match, con lo statunitense che archivia l’incontro in due ore e sedici minuti.

D. Evans b. [30] A. Dolgopolov 7-6(6) 6-4 6-1 (Paolo Di Giovanni)

Alexandr Dolgopolov viene eliminato al secondo turno da Daniel Evans. La testa di serie numero 30 conferma la poca confidenza con questa superficie che mai gli ha permesso di brillare sui prestigiosi campi londinesi. L’incontro, diviso in due giornate a causa della pioggia, è equilibrato mercoledì, a senso unico giovedì. Lo spettacolo è tecnicamente piacevole, l’ucraino gioca un discreto primo set fino all’interruzione, sul 6-6, che però risulterà fatale. Oggi Dolgopolov è spento, nel tie-break commette due sanguinosi doppi falli e non riesce ad essere particolarmente pericoloso. Il tentativo di riemergere lo manifesta ad inizio secondo set giocando con maggiore aggressività, ma subito dopo ha un black-out lungo quattro game che rende vano l’accenno di recupero sul finire del parziale. Il folle Dolgopolov si spegne completamente nella terza partita subendo l’avversario e soccombendo. D’altra parte il britannico gioca un match eccellente, fatto di variazioni a tutto campo, efficacia al servizio e ottime accelerazioni, specialmente con il dritto. Tornato in campo estremamente concentrato e ispirato, ottiene meritatamente la vittoria e centra la prima qualificazione al terzo turno a Wimbledon, regalandosi la prestigiosa sfida contro Roger Federer.

Risultati:

Primo turno

M. Youzhny b. H. Zeballos 6-4 6-4 3-6 6-1
[Q] M. Barton b. [Q] A. Olivetti 6-7(7) 7-6(5) 6-3 6-7(5) 14-12
D. Young b. L. Mayer 6-4 7-5 3-6 6-3
[32] L. Pouille b. [Q] M. Copil 6-4 4-6 6-4 6-1
[18] J. Isner b. M. Baghdatis 7-6(2) 7-6(5) 6-3
F. Fognini b. F. Delbonis 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3

Secondo turno

[2] A. Murray b. Y.H. Lu 6-3 6-2 6-1
J. Vesely b. [8] D. Thiem 7-6(4) 7-6(5) 7-6(3)
[19] B. Tomic b. [Q] R. Albot 7-6(3) 6-3 6-7(6) 6-3
[7] R. Gasquet b. M. Granollers 4-6 7-5 6-3 6-1
[31] J. Sousa b. [Q] D. Novikov 6-4 6-4 6-3 6-4
[14] R. Bautista Agut b. M. Kukushkin W/O
A. Kuznetsov b. G. Muller 6-3 6-4 6-4
A. Ramos-Vinolas b. [25] V. Troicki 3-66-3 6-3 2-6 6-3
G. Dimitrov b. [16] G. Simon 6-3 7-6(1) 4-6 6-4
[6] M. Raonic b. A. Seppi 7-6(5) 6-4 6-2
D. Evans b. [30] A. Dolgopolov 7-6(6) 6-4 6-1
[9] M. Cilic b. S. Stakhovsky 6-2 6-7(6) 6-4 6-4
[5] K. Nishikori b. J. Benneteau 4-6 6-4 6-4 6-2
[11] D. Goffin b. [Q] E. Roger-Vasselin 6-4 6-0 6-4
P.H. Herbert b. D. Dzumhur 3-6 7-6(1) 7-6(0) 6-2
[28] S. Querrey b. T. Bellucci 6-4 6-3 6-2
S. Johnson b. J. Chardy 6-1 7-6(6) 6-3
[27] J. Sock b. R. Haase 6-1 6-3 6-7(3) 6-4
N. Mahut b. [13] D. Ferrer 6-1 6-4 6-3
[Q] L. Lacko b. [23] I. Karlovic 6-3 3-6 7-6(5) 6-4
D. Istomin b. N. Almagro 6-4 7-6(5) 6-2
J. Millman b. [26] B. Paire 7-6(5) 6-3 4-6 6-2

 

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Roland Garros: strepitosa Svitolina, batte Kasatkina e accede ai quarti di finale!

Svitolina torna nei quarti Slam da US Open 2021. L’atleta ucraina si batte al limite delle forze e supera una russa troppo timida

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Elina Svitolina - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

E. Svitolina b. [9] D. Kasatkina 6-4 7-6(5)

Incredibile vittoria per Elina Svitolina che sconfigge in due set Daria Kasatkina, tornando per l’occasione a battere una top ten da aprile 2021, quando in tre set superò Kvitova ai quarti di finale sull’erba di Stoccarda. Elina ha vinto con le gambe, con un coraggio indimenticabile ma anche grazie agli errori della contendente, mai come oggi priva di killer-instinct e di lucidità nei momenti topici.

La lucidità di Svitolina è derivata dalla consapevolezza di essere decisamente sfavorita in un possibile match alla distanza. Ha moltiplicato gli sforzi e ha saputo intimidire la rivale con la propria presenza di spirito, fino a costringerla a 46 errori non forzati, di cui gli ultimi tre nei punti finali dello jeu decisif.

 

L’ex numero 3 del mondo torna a disputare i quarti di finale a livello Slam per la prima volta dallo US Open 2021, dove perse al tiebreak del terzo da Fernandez, mentre sulla terra di Parigi non raggiungeva questo traguardo dal 2020, quando perse nettamente dalla qualificata Podoroska. Per lei ora nei quarti Stephens oppure Sabalenka. E anche una posizione nel ranking intorno alla sedia numero 70.

Primo set: subito Elina, Daria rientra ma non basta

Svitolina comincia da subito in spinta per evitare di rimanere intrappolata nel palleggio lento e sapiente della russa. Appare calda sin dai primi scambi l’ucraina mentre Kasatkina è imprecisa e fallosa con la prima di servizio; la seconda è inconsistente e per una ribattitrice come mamma Elina è troppo facile contrattaccare. Con due break consecutivi Svitolina sale 4-1 imponendo il suo maggiore punch.

Dopo venti minuti nelle mani dell’atleta di Odessa, il match vira dalle parti di Togliatti: Kasatkina migliora la percentuale di prime palle e prende a disegnare il campo come sa fare, togliendo pazienza e sicurezza alla rivale. Aumentano gli errori della numero 192 del ranking che spesso non ha gli appoggi a posto mentre cerca di anestetizzare il palleggio vicino alle righe della russa.

Il match è ora equilibrato e si apprezzano le trame delle due tenniste, con Kasatkina che allunga lo scambio e sposta l’avversaria e Svitolina che rintuzza e aspetta il momento giusto per piazzare l’attacco.

Daria recupera un break con una risposta incrociata di rovescio vincente ma non si avvicina più sui game di battuta di Elina, cedendo 6-4 la frazione. Quarantasei minuti di tennis piacevole e intelligente, anche se con qualche errore di troppo.

Secondo set: Svitolina stanca ma indomita vince su Kasatkina sprecona e impaurita

Nonostante la sconfitta nel parziale, Kasatkina finisce meglio il set e riprende con decisione la via intrapresa. Inoltre, Svitolina appare provata dal ritmo imposto dalla russa; non dimentichiamo che questo è il settimo match per lei a Parigi e che la settimana precedente ha giocato e vinto a Strasburgo.

Così Daria sale 2-0 imponendo i suoi colpi lenti e liftati che schiacciano Elina oltre la linea di fondo. L’ucraina prova a far ripartire il gioco da posizioni poco agevoli ma non sembra avere energia per dar seguito alle sue intenzioni. In questo quadro generale accade l’improbabile: l’atleta ucraina vince tre game consecutivi e sopravanza di un break la russa.

Kasatkina gioca con intelligenza ma è fallosa al momento di chiudere e sembra subire la personalita della dirimpettaia. Svitolina è ammirevole per come tiene lo scambio e aspetta l’errore dell’avversaria, che conferma di non essere propriamente un cuor di leone. La russa ottiene la parità a 3-3 ma di nuovo la lepre di Odessa scappa a 5-3, mentre il pubblico ne prende le parti, riconoscendo chi sta facendo la partita.

Svitolina serve per il match sul 5-4 e spreca una occasione per vincere. Ma sul 5-5 Kasatkina ne combina di tutti i colori: un doppio fallo, un dritto steccato e due palle oltre la linea di fondo. È prigioniera della paura e di nuovo manda la rivale a servire per i quarti di finale. Ma di nuovo tutto inutile perché Svitolina non ha le gambe per spingere per due game consecutivi. Si va al tie-break che è forse decisivo perché è difficile immaginare Svitolina competitiva in un eventuale terza frazione. Il tredicesimo gioco è il sunto ideale del set: cuore-Svitolina e braccino-Kasatkina. Quattro errori della russa che sale 5-4 per poi commettere tre errori in lunghezza e consegnare la vittoria all’ucraina.

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WTA Birmingham: wild card per Venus Williams e Svitolina

Si comincia il 19 giugno. La campionessa americana sarà anche al via una settimana prima a ‘s-Hertogenbosh

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Elina Svitolina - Strasburgo 2023 (foto Twitter @WTA_Strasbourg/Christoph de Barry / C’est qui Maurice ?)

Il sito ufficiale del circuito femminile professionistico riporta nella giornata di venerdì 2 giugno la notizia che gli organizzatori del Rothesay Classic Birmingham, un evento sull’erba di livello 250 che comincerà lunedì 19 giugno, hanno concesso una wild card a Venus Williams e a Elina Svitolina.

La tennista americana, che solo due giorni prima compirà 43 anni, ha già partecipato quattro anni fa al torneo raggiungendo i quarti di finali e cedendo solo ad Ashleigh Barty. La cinque volte campionessa di Wimbledon tornerà così a calcare i campi del lawn tennis dall’edizione 2021 dei Championships, quando uscì al secondo turno per mano di Ons Jabeur.

Quest’anno Venus ha giocato solo due incontri ufficiali, in gennaio ad Auckland, cedendo alla cinese Zhu al secondo turno. La ex numero uno del mondo parteciperà anche a ‘s-Hertogenbosh nella settimana precedente l’evento inglese.

 

Situazione diversa per Elina Svitolina. La ventinovenne ucraina come è noto è rientrata lo scorso aprile dopo un anno di assenza per maternità e si sta ricostruendo una classifica interessante grazie a piazzamenti nei tornei minori e alla vittoria a Strasburgo una settimana fa. Gli ottavi di finali sinora raggiunti a Parigi la proiettano nel ranking a ridosso della posizione numero 110: ad aprile era oltre la 1300°!

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Roland Garros: squalifica nel doppio femminile per una pallata su una ballgirl [VIDEO]

Episodio sfortunato sul campo 14 dove la coppia Kato/Sutjiadi ha perso a tavolino dopo che la prima ha colpito involontariamente una raccattapalle

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Ieri Mirra Andreeva aveva rischiato di diventare la prima giocatrice a essere squalificata a match in corso in questo Roland Garros: una palla scaraventata con rabbia dopo un punto perso non aveva colpito, per sua fortuna, nessuno. Oggi la sorte è girata in senso completamente opposto alla giapponese Miyu Kato e di conseguenza anche all’indonesiana Aldila Sutjiadi, che insieme formavano la coppia accreditata della 16esima testa di serie nel tabellone di doppio femminile. In campo nel loro match di ottavi di finale contro Sorribes-Tormo/Bouzkova, le due asiatiche avevano perso il primo set al tie-break ma erano avanti 3-1 nel secondo set prima di ricevere una squalifica a tavolino. Finito il quarto gioco, Kato ha infatti involontariamente colpito una ballgirl – non accortasi della pallina in arrivo – alla testa, quando voleva semplicemente mandare la pallina dall’altra parte del campo per il turno di servizio delle avversarie.

Come si nota nel video dell’episodio, non c’era alcuna rabbia nel gesto della giapponese (anche perché lei e la sua compagna avevano appena tenuto la battuta confermando il break di vantaggio) che probabilmente ha solo calibrato male la forza o non colpito bene la palla. Proprio per questo motivo inizialmente il giudice di sedia aveva optato per un ordinario warning spiegando a Sorribes-Tormo e Bouzkova che la raccattapalle colpita non si era fatta male. La spagnola e la ceca, però, hanno fatto notare all’arbitro che la ragazza era in lacrime insistendo per la squalifica delle avversarie. Il giudice di sedia si è allora confrontato con il supervisor e ha poi decretato la fine del match per default. Kato, che prima si era avvicinata alla ballgirl per scusarsi e sincerarsi delle sue condizioni, è così scoppiata in lacrime.

Il regolamento prevede che “i giocatori non devono colpire, calciare o lanciare una pallina da tennis in modo violento, pericoloso o con rabbia”. In questo caso è chiaro non vi fosse violenza né rabbia. Quanto alla pericolosità, giudice di sedia e supervisor l’hanno valutata e considerata integrata sulla base della reazione della raccattapalle. Di sicuro non è stata una decisione facile e si può discutere sia stata corretta o meno. Una soluzione, in futuro, potrebbe essere quella di prevedere nel regolamento una sanzione intermedia tra il semplice warning e la squalifica in questi casi-limite in cui, oltre a non esserci volontarietà, non si riscontra nemmeno eccessiva pericolosità nel gesto compiuto.

 

Intanto Sorribes-Tormo, che ieri aveva vinto a tavolino anche in singolare per il forfait di Rybakina, e Bouzkova sono le prime due giocatrici qualificate per i quarti di finale del tabellone di doppio femminile.

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