G. Dimitrov b. [16] G. Simon 6-3 7-6(1) 4-6 6-4 (Aris Alpi)
Ricomincia il match sospeso ieri poco dopo il suo avvio e che vede contrapporsi per la settima volta in carriera Gilles Simon e Grigor Dimitrov; i precedenti dicono 5-1 in favore del transalpino ma i primi quattro molto datati. Una vittoria ciascuno in questo 2016 che vede il bulgaro alla ricerca di nuove conferme e buone sensazioni che mancano ormai da un paio di anni. Comincia infatti col piede giusto Dimitrov,che sorprende Simon portando a casa il primo parziale e trasformando l’unica palla break a sua disposizione , giocando ottimi turni al servizio che gli hanno reso il 90% di punti con la prima palla. Secondo parziale combattuto tanto quanto il primo: i due finiscono 5-5 dopo essersi brekkati una volta ciascuno. Il 25enne di Haskovo salva anche due set point, rimanendo aggrappato con le unghie e grazie anche a qualche giocata di classe si aggiudica anche il secondo,dopo un ottimo tie-break dove lascia solo un punto al n. 20 del mondo francese. Terzo set che vede un Gilles Simon più testardo e proiettato alla rimonta dopo la doccia fredda dei primi due: ottiene due break con un Dimitrov in calo di ossigeno,che però riesce a rimontarne uno accorciando le distanze. Si va al quarto e come da previsione Simon si riconferma diesel a scoppio ritardato. Ora è più fresco del collega classe ’91, disegnandosi il campo e aprendosi con colpi di varietà del suo repertorio da fondista: l’ex bimbo prodigio accusa forse psicologicamente e subisce un break che però non significa ancora quinto set. Il bulgaro mostra i muscoli e si va a riprendere il servizio perso,dopo la paura del quinto set prosegue tornando a mostrare in questa fase decisiva colpi da top 10. Simon si scioglie sul più bello, soprattutto per merito di Dimitrov che,chiamato alla stretta finale firma il break che significa game, set and match. Al prossimo turno affronterà Johnson, che ha vinto in tre contro Chardy.
[9] M. Cilic b. S. Stakhovsky 6-2 6-7(6) 6-4 6-4 (Emmanuel Marian)
La sfida tra Cilic e Stakhovsky è anche un confronto tra due modi opposti d’interpretare il gioco del tennis: pesante e solenne il croato, leggero e verticale l’ucraino. Vince il primo perché la differenza di cilindrata è evidente ma anche perché Sergiy, benché abbia studiato nel dettaglio lo spartito da mettere in atto, raramente riesce a produrne le sinfonie, in particolare a inizio match. Inchiodato allo scambio dalla linea di fondo Stakhovsky non ha speranza alcuna, e infatti la nona testa di serie lo strapazza infliggendogli un traumatico parziale di dodici punti a uno che decide il primo set. Il polemico volleatore di Kiev, noto anche allo spettatore occasionale per aver estromesso Roger Federer al secondo turno dei Championships nel 2013, rimette in piedi il match nella seconda frazione attaccando a testa bassa pure quando la situazione lo sconsiglierebbe, e tanto basta per scompigliare i piani del metodico bombardiere di Medjugorje. Sebbene sprechi un set point nel decimo game prima di subire il contro break, Stakhovsky gioca un tie break perfetto adornato da sei prime su sette turni in battuta, e pareggia il conto dei parziali quando Cilic affossa in rete due consecutivi rovesci in manovra. A dire il vero Sergiy la sensazione di poter fare partita non la dà mai, e nei due restanti set quello che offre è una dignitosa ancorché disperata resistenza alle bordate di Marin, sempre più dominante mentre lavora in furia di rovescio. Stakhovsky lascia il torneo avendo comunque offerto un primo pomeriggio divertente agli spettatori del court 3. Cilic avanza e troverà Lukas Lacko, uno che difficilmente riuscirà a scalfire l’impassibile espressione del suo volto.
[18] J. Isner b. M. Baghdatis 7-6(2) 7-6(5) 6-3 (Gabriele Ferrara)
John Isner supera in tre set Marcos Baghdatis e si qualifica per il secondo turno, dove troverà Matthew Barton, il quale ha superato 14-12 al quinto set Albano Olivetti. La partita, almeno per quanto riguarda i primi due set, è stata molto equilibrata, con il cipriota reo di scelte tattiche piuttosto discutibili (come dimostra ad esempio l’uso frequente e talvolta sconsiderato del dropshot). Nel primo parziale, dopo aver concesso il controbreak sul 5-3 (con almeno un paio di errori evitabili), Isner ha giocato un gran tiebreak, trovando due ace ed altrettanti dritti vincenti. Nella seconda frazione di gioco, invece, è stato il numero 40 del mondo a portarsi in vantaggio, perdendo però la battuta nel settimo game dopo aver commesso un doppio fallo ed un paio di errori da fondocampo. Si arriva nuovamente al “jeu decisif”, dove Baghdatis viene nuovamente tradito dal suo colpo migliore – il rovescio – cedendo così per 7 punti a 5. Nel terzo set il tennista di Limassol, che da quest’anno ha come sponsor tecnico Mizuno – azienda giapponese nota per aver vestito Ivan Lendl negli anni 80 – perde il servizio sul 3-2, commettendo doppio fallo e tre errori forzati – di cui due con il dritto, fondamentale che spesso esegue girando poco le spalle – che, di fatto, gli costano il match, con lo statunitense che archivia l’incontro in due ore e sedici minuti.
D. Evans b. [30] A. Dolgopolov 7-6(6) 6-4 6-1 (Paolo Di Giovanni)
Alexandr Dolgopolov viene eliminato al secondo turno da Daniel Evans. La testa di serie numero 30 conferma la poca confidenza con questa superficie che mai gli ha permesso di brillare sui prestigiosi campi londinesi. L’incontro, diviso in due giornate a causa della pioggia, è equilibrato mercoledì, a senso unico giovedì. Lo spettacolo è tecnicamente piacevole, l’ucraino gioca un discreto primo set fino all’interruzione, sul 6-6, che però risulterà fatale. Oggi Dolgopolov è spento, nel tie-break commette due sanguinosi doppi falli e non riesce ad essere particolarmente pericoloso. Il tentativo di riemergere lo manifesta ad inizio secondo set giocando con maggiore aggressività, ma subito dopo ha un black-out lungo quattro game che rende vano l’accenno di recupero sul finire del parziale. Il folle Dolgopolov si spegne completamente nella terza partita subendo l’avversario e soccombendo. D’altra parte il britannico gioca un match eccellente, fatto di variazioni a tutto campo, efficacia al servizio e ottime accelerazioni, specialmente con il dritto. Tornato in campo estremamente concentrato e ispirato, ottiene meritatamente la vittoria e centra la prima qualificazione al terzo turno a Wimbledon, regalandosi la prestigiosa sfida contro Roger Federer.
Risultati:
Primo turno
M. Youzhny b. H. Zeballos 6-4 6-4 3-6 6-1
[Q] M. Barton b. [Q] A. Olivetti 6-7(7) 7-6(5) 6-3 6-7(5) 14-12
D. Young b. L. Mayer 6-4 7-5 3-6 6-3
[32] L. Pouille b. [Q] M. Copil 6-4 4-6 6-4 6-1
[18] J. Isner b. M. Baghdatis 7-6(2) 7-6(5) 6-3
F. Fognini b. F. Delbonis 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3
Secondo turno
[2] A. Murray b. Y.H. Lu 6-3 6-2 6-1
J. Vesely b. [8] D. Thiem 7-6(4) 7-6(5) 7-6(3)
[19] B. Tomic b. [Q] R. Albot 7-6(3) 6-3 6-7(6) 6-3
[7] R. Gasquet b. M. Granollers 4-6 7-5 6-3 6-1
[31] J. Sousa b. [Q] D. Novikov 6-4 6-4 6-3 6-4
[14] R. Bautista Agut b. M. Kukushkin W/O
A. Kuznetsov b. G. Muller 6-3 6-4 6-4
A. Ramos-Vinolas b. [25] V. Troicki 3-66-3 6-3 2-6 6-3
G. Dimitrov b. [16] G. Simon 6-3 7-6(1) 4-6 6-4
[6] M. Raonic b. A. Seppi 7-6(5) 6-4 6-2
D. Evans b. [30] A. Dolgopolov 7-6(6) 6-4 6-1
[9] M. Cilic b. S. Stakhovsky 6-2 6-7(6) 6-4 6-4
[5] K. Nishikori b. J. Benneteau 4-6 6-4 6-4 6-2
[11] D. Goffin b. [Q] E. Roger-Vasselin 6-4 6-0 6-4
P.H. Herbert b. D. Dzumhur 3-6 7-6(1) 7-6(0) 6-2
[28] S. Querrey b. T. Bellucci 6-4 6-3 6-2
S. Johnson b. J. Chardy 6-1 7-6(6) 6-3
[27] J. Sock b. R. Haase 6-1 6-3 6-7(3) 6-4
N. Mahut b. [13] D. Ferrer 6-1 6-4 6-3
[Q] L. Lacko b. [23] I. Karlovic 6-3 3-6 7-6(5) 6-4
D. Istomin b. N. Almagro 6-4 7-6(5) 6-2
J. Millman b. [26] B. Paire 7-6(5) 6-3 4-6 6-2