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Reading: Wimbledon interviste, Wawrinka: “Ho pensato troppo a cosa fare”
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Interviste

Wimbledon interviste, Wawrinka: “Ho pensato troppo a cosa fare”

Wimbledon interviste secondo turno: J. del Potro b. S. Wawrinka 3-6 6-3 7-6 (2) 6-3. L'intervista del dopo partita a Stan Wawrinka

Ultimo aggiornamento: 02/07/2016 13:35
Di Paolo Di Lorito Pubblicato il 01/07/2016
4 min di lettura 💬 Vai ai commenti

Quando hai iniziato a sentire che la partita ti stava scivolando via?

Nel secondo set quando sono stato brekkato, in pratica gli ho regalato il mio servizio sbagliando dei colpi facili e con un doppio fallo. Era in vantaggio e stava servendo bene, ha sempre servito bene. Poi io ho iniziato a non giocare completamente libero e non ero abbastanza aggressivo, non ho trovato una via per rientrare.
Cosa ne pensi del ritorno di del Potro e come vedi il suo gioco?

Come abbiamo detto tutti, per il tennis è fantastico riaverlo, è un ragazzo fantastico e un grandissimo giocatore, un campione. Lo puoi già vedere dai pochi match giocati quest’anno dove ha battuto dei buoni giocatori. Oggi ha servito bene e il dritto c’è, col rovescio fa ancora un po’ di difficoltà perché non può giocare completamente senza pensieri come vorrebbe e usa molti slice.
Quali erano le tue domande riguardo il suo gioco prima del match e quali sono state le risposte?

Credo che io fossi più concentrato sul mio gioco, io sapevo cosa dovevo fare e ci ho provato. Ho iniziato bene con aggressività, servendo bene e restando vicino a lui. Poi come ho detto ho iniziato a giocare a metà strada e quando volevo aggredire ero esitante e lento nel venire a rete. Gli davo troppo tempo per fare quello che voleva. Ho iniziato a fare degli errori e ha pensare troppo al mio gioco e cosa avrei dovuto fare, questo ha fatto tutta la differenza. Quando sull’erba inizi a pensare troppo, del tipo: forse questo è il colpo giusto, forse quello sbagliato, inizi a fare errori e a non giocare bene.
Oggi hai avuto la possibilità di giocare sul centrale avendo una testa di serie numero 4, mentre Kerber gioca sul campo 12, stessa cosa per Lisicki sul 16. Credi che ci sia un po’ di sessismo nell’organizzare la cosa?

È una domanda piuttosto strana. Se guardi alla programmazione di due giorni fa credo che sul centrale ci fossero quattro match femminile e uno o due maschili. Io penso che loro stiano solo cercando di fare quello che possono con il calendario. Non possono mettere 5 o 6 match sul centrale. Penso tu debba guardare ogni giorno, non penso ci sia nulla di strano.
Quant’è dura giocare con del Potro e quanto lontano pensi possa arrivare qui?

Oggi è stata sicuramente dura giocare con lui perché ha giocato bene. Io ho avuto delle opportunità e avrei potuto vincere l’incontro ma lui mi ha messo molta pressione. Ora che è tornato non come si sentirà dopo aver giocato quasi tre ore ad un alto livello sul centrale, stancante fisicamente e anche mentalmente. Bisogna vedere come recupererà, penso dovrà giocare di nuovo domani. Quando non giochi questi tipi di match per anni è difficile farlo uno dopo l’altro quini spero possa essere pronto per il prossimo. Io avrei dovuto giocare meglio sul suo rovescio e sfruttare la situazione e col mio servizio ho avuto degli alti e bassi, ma comunque il match è finito e ora ne dovrò parlare col mio coach e vedere cosa posso apprendere da questa sconfitta.


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TAGGED:Wimbledon 2016 interviste
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