Fondato nel 1948, lo SkiStar Swedish Open si gioca fin dalle sue origini nella cittadina costiera di Bastad. Con i suoi campi in terra battuta è stato per decenni il tempio del tennis svedese, presso il quale sono passati grandi campioni come Bjorn Borg, Mats Wilander, Magnus Norman e Robin Soderling che fu l’ultimo tennista svedese a vincere qui nel 2011; simboli viventi di una scuola che oggi brancola nel buio. Grande assente è il detentore del titolo Benoit Paire, che nella scorsa edizione vinse in finale su Tommy Robredo.
Il programma della prima giornata dell’edizione del 2016 prevede solamente tre incontri di singolare, tra cui spicca il derby russo tra l’ottava testa di serie Evgeny Donskoy ed il giovane talento Karen Khachanov, classe 1996, che quest’anno per la prima volta ha fatto il suo ingresso tra i Top-100, centrando la prima vittoria nel circuito Challenger. Fra i due nativi di Mosca c’è un solo precedente, nel 2015 proprio nella capitale russa si impose Donskoy in due set, ma oggi appare chiaro fin da subito che non sarà una partita facile per i due protagonisti, nonostante sia evidente che gli equilibri pendino nettamente a favore del più giovane Khachanov. Questo è quello che racconta il primo set, con Donskoy che fatica a trovare un equilibrio, molto discontinuo e poco concentrato; mentre il suo avversario crea gioco esibendo anche colpi d’alta scuola che gli consegnano la prima frazione. Il secondo set continua sull’onda del primo, anche se Donskoy appare ora più in partita tenendo botta ad un Khachanov ‘on fire’ che vede annullarsi due match-point sul 6-5 perdendo poi il set al tie-break. Il terzo set termina nella maniera più facilmente immaginabile, Khachanov sente di aver perso un’importante occasione essendo anche avanti di un break nel secondo parziale, e ciò incide pesantemente sul suo gioco in cui ora si vedono aumentare gli errori gratuiti; Donskoy ringrazia e chiude dopo due ore e mezza di lotta. Al prossimo turno sfiderà il vincente dell’incontro che si giocherà domani fra il nostro Andrea Arnaboldi e l’argentino Marco Trungelliti (numero 127 del mondo).
Il secondo match previsto sul campo centrale vede opposti la wild-card Isak Arvidsson e la sesta testa di serie Aljaz Bedene. Sebbene i favori del pronostico siano tutti a favore del britannico, gli spettatori si sono potuti godere un buon match, in cui il beniamino di casa ha messo in gioco tutto il suo carattere per sovvertire i pronostici. Guardando al match nello specifico si può dire che entrambi hanno giocato un primo set lineare, con poche sbavature e mettendo in pratica la strategia più facilmente ipotizzabile, con Arvidsson alla ricerca di un tennis aggressivo e penetrante per non lasciarsi irretire nello scambio dal suo più quotato avversario. Molto più altalenante la seconda frazione, in cui si passa da un netto parziale di due giochi a cinque in favore di Bedene ad un secco quattro a zero per Arvidsson; in pieno controllo del match Bedene perde completamente il suo gioco, cercando accelerazioni improbabili e commettendo troppi gratuiti che quasi fanno rientrare nel match il suo avversario, che però poi soccombe al momento decisivo del set, il tie-break.
Jurgen Zopp e Facundo Bagnis chiudono il programma odierno, con la sera che scende sui campi di Bastad si assiste ad un match ancora una volta caratterizzato da vertiginosi saliscendi; Jurgen Zopp mette in mostra un tennis a dir poco ‘ballerino’, non trovando mai la giusta misura nel primo set che Bagnis chiude in scioltezza con solo qualche dubbio nell’ultimo game in cui annulla diverse palle break. Il discorso cambia nel secondo parziale, in cui l’estone addomestica la palla con più facilità facendo partita pari col mancino argentino, che ha l’aggravante di sciupare un vantaggio di 5-3 nel tie-break. Il terzo set non rimette tuttavia in corsa Zopp, che torna ad essere falloso come nella prima frazione, consegnando il match a Bagnis.
Oggi si concludevano anche gli ultimi match di qualificazione. Entrano quindi in tabellone anche il francese Hemery che ha sconfitto il serbo Cacic, lo svizzero Laaksonen vincitore sull’olandese Griekspoor, lo svedese Lindell che batte il bielorusso Dubarenco ed infine un altro francese, Lamasine, che ha la meglio del brasiliano Ghem.
Risultati:
[8] E. Donskoy b. K. Khachanov 3-6 7-6(4) 6-3
[6] A. Bedene b. [WC] I. Arvidsson 6-4 7-6(4)
F. Bagnis b. J. Zopp 6-1 6-7(5) 6-1
Riccardo Sozzi