Coppa Davis: non basta il cuore di Fognini e Lorenzi, il doppio porta in vantaggio l'Argentina

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Coppa Davis: non basta il cuore di Fognini e Lorenzi, il doppio porta in vantaggio l’Argentina

Non basta la grande grinta di Fabio Fognini e Paolo Lorenzi: gli azzurri si arrendono al quinto set, dopo un’emozionante rimonta da 0-2 e quasi quattro ore di gioco, contro Juan Martin del Potro e Guido Pella. Domani i singolari decisivi, Seppi in dubbio

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J.M del Potro/G. Pella b. F. Fognini/P. Lorenzi 6-1 7-6(4) 3-6 3-6 6-4 (da Pesaro, il nostro inviato Riccardo Sozzi)

Stats doppio Italia-Argentina

Spesso decisivo, spesso fondamentale, da non sbagliare mai. Nella storia azzurra in Coppa Davis il doppio è sempre stata un’arma in più, capace di risollevarci in caso di bisogno così come di permetterci di chiudere in tranquillità in situazioni di vantaggio. Questo è quello che ci racconta la storia, ma quest’ultima, si sa, ha un valore relativo, e può cambiare il suo corso nello spazio di pochi punti. La bella vittoria in tre rapidi set di questa mattina di Fabio Fognini su ‘Pico’ Monaco ha senza dubbio restituito fiducia e tenacia alla squadra italiana, che vincendo il doppio avrebbe l’imperdibile opportunità di portare a casa la sfida già col primo incontro di domenica. La storia terrà fede alle vecchie tradizioni o muterà il suo imprevedibile percorso?

A scendere in campo per i colori azzurri sono Fabio Fognini e Paolo Lorenzi, che va a sostituire Seppi probabilmente affaticato dopo il match di ieri in cui ha dovuto avvalersi di un ‘Medical TimeOut’. Fino ad oggi i due hanno giocato poco assieme, quest’anno in particolare hanno giocato un solo match, al Monte-Carlo Rolex Masters, perdendo all’esordio dalla coppia Huey-Mirnyi. Quella di oggi potrebbe essere la volta buona, Fabio sarà carico per la vittoria in singolare e potrebbe risultare un vantaggio importante, specie se combinato con l’esperienza di Lorenzi che a rete non sfigura di certo. Gli ospiti si avvalgono invece del braccio di Juan Martin del Potro, in coppia col mancino Guido Pella, per risollevare un pronostico che al momento vede gli azzurri in vantaggio; i due non hanno mai giocato assieme, e se a questo si aggiunge anche il fatto che Pella ha poca esperienza in Davis, con una sola partita, giocata (e vinta) contro la Polonia al primo turno, all’attivo, gli argentini dovranno dar prova di notevole solidità per portare un ulteriore punto alla propria nazionale.

Questa solidità oggi è stato il marchio di fabbrica dei due tennisti albicelesti, che fin dal primo gioco del match si dimostrano nettamente più in partita rispetto ai nostri Fognini-Lorenzi. Forse anche il fatto che del Potro inizi il match rispondendo da sinistra sul suo rovescio disorienta Paolo Lorenzi che nel primo gioco va subito in svantaggio sul suo servizio, colpa anche di Fognini che un paio di volte sbaglia la posizione a rete regalando il punto agli argentini. È un primo set di fatto molto, forse troppo, opaco da parte dei nostri, soprattutto Lorenzi si dimostra tutt’altro che centrato commettendo troppi errori. Da segnalare il fatto che Del Potro per tutti i trentacinque minuti della prima frazione gioca il rovescio solo in top-spin. La storia cambia un po’ nel secondo parziale, quando cala l’intensità degli ospiti in corrispondenza di una crescita esponenziale da parte di Fabio; Lorenzi è ancora troppo falloso, cosa che ora viene sottolineata con un po’ di amarezza da parte del pubblico, ma se non altro ora gli azzurri riescono a restare in scia agli argentini. Sul 3-4 l’arbitro portoghese Carlos Ramos sospende il gioco dopo una segnalazione di del Potro, poiché ad una raccattapalle era sfuggita una pallina; per quanto giusta la segnalazione dell’argentino, questo suscita la reazione del pubblico italiano che da qui in avanti non perderà occasione per pizzicare la ‘Torre di Tandil’. Si arriva così senza affanni al tie-break, non certo entusiasmante per i puristi, ma ancora una volta gli argentini danno prova di grande solidità concedendo poco o nulla alla risposta, chiudendo facilmente per 7-4. Sul Centrale del TC Baratoff ora il caldo si fa sentire e non poco, dopo un’ora e venti minuti di gioco i giocatori approfittano della pausa tra i set per cercare di rinfrescarsi e riorganizzarsi per il terzo set.

Per gli azzurri questa pausa è letteralmente una manna dal cielo, al rientro in campo Fabio e Paolo si cambiano di posizione per provare a fare di più in risposta, dopo che nei primi due set avevano raccolto la miseria di sette punti in risposta. È una soluzione vincente, al quarto game del Potro torna al servizio ma questa volta Fognini si fa trovare pronto strappando addirittura a zero la battuta; il conseguente allungo di dieci punti consecutivi porta gli azzurri a tenere senza paura i restanti turni di servizio, e dopo due ore e 18 minuti conquistano il terzo set. Il pubblico, che si era un po’ ammutolito dopo lo svantaggio di due set a zero, ora torna a farsi sentire spingendo i nostri portacolori a ogni punto, ma i tifosi argentini non sono certo da meno e nel quarto set ha luogo la prima vera schermaglia tra le due tifoserie a suon di cori ed incitamenti. A trarre più forza dal tifo proveniente dagli spalti sono gli italiani che strappano subito la battuta, ancora una volta a zero, sul servizio di Pella; e ora si assiste ad una crescita progressiva di Paolo Lorenzi che, forse deresponsabilizzato in risposta gioca senza dubbio più sciolto, esibendo non solo bei colpi da punto di vista tecnico, ma anche un più che buono linguaggio del corpo. Col calar del sole di colpo calano anche gli argentini, sopratutto Pella, su cui sia Fognini che Lorenzi spingono non appena è possibile; un secondo break ne è la naturale conseguenza, ora che anche Del Potro fa fatica dando prova di una certa insofferenza, il quinto set è a portata di mano. Ma, ancora una volta, Lorenzi pasticcia al servizio commettendo anche un doppio fallo, e cede la battuta alla terza occasione; è un fuoco di paglia, al game successivo proprio il senese ritrova solidità, caricandosi vistosamente, e al primo set point utile una perfetta volée di Fognini capitalizza l’auspicata rimonta. A decidere la sfida sarà il quinto set.

Nonostante il pubblico italiano, ora numerosissimo, sia chiaramente in visibilio gli azzurri cominciano male questo parziale rischiando di andare subito sotto di un break, visto che Fognini sbaglia una facile volée dopo la quale getta la racchetta a terra; salvata la pericolosissima palla break ora il peggio sembra essere passato, tant’è vero che sul 3-2 i ragazzi di Barazzutti hanno ben tre opportunità di andare avanti di un un break, ma non sfruttano le occasioni, rimanendo sempre troppo passivi cercando più l’errore degli avversari che un vincente da parte loro. È il game che di fatto segna la partita, da lì in avanti i tennisti albicelesti infilano un parziale di ben dodici punti consecutivi, portandosi a due punti dal match. Con un ultimo moto di orgoglio Fognini riesce ad annullare un match point e a mandare Pella a servire per il match, che chiude con fredda autorità. Non bene gli italiani, che iniziano molto male commettendo troppi errori senza trovare incisività in risposta. Straordinariamente bene al contrario del Potro e Pella, che giocano un match concentrato e solido, in cui non hanno perso lucidità.

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