WTA Stanford: una straordinaria Konta sconfigge Venus. Primo titolo in carriera

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WTA Stanford: una straordinaria Konta sconfigge Venus. Primo titolo in carriera

In una partita bellissima e piena di colpi di scena Jo Konta batte Venus Williams a Stanford e conquista il primo titolo in carriera, avvicinandosi alla top 10. Sfuma il cinquantesimo titolo per Venus

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[3] J. Konta b. [1] V. Williams 7-5 5-7 6-2

Il tennis è uno sport straordinario perché mai come nel tennis l’animo di un’atleta si riflette sulla sua prestazione. Quando si affrontano dunque in una finale una ragazza di 25 anni alla sua prima chance di vincere un titolo nel circuito WTA ed una ragazzina di 36 anni, ex numero 1 al mondo, all’ottantesima finale e alla caccia del suo cinquantesimo titolo, l’animo delle due tenniste sarà per forza di cose attraversato da emozioni diverse. Mettiamoci poi che la ragazzina di 36 anni in questo torneo è alla sua ottava finale ed avremo di fronte due estremi dello stesso circuito.
È il caso della finale di Stanford tra Johanna Kont e Venus Williams, che la settimana prossima sarà al numero 6 del mondo.
Jo Konta ieri è stata inavvicinabile da Cibulkova. Un servizio efficace come quello di Serena nei giorni di grazia, due fondamentali con una potenza da far invidia al 95% del circuito. Inattaccabile, semplicemente. E dire che Cibulkova, di nuovo nella top 10 da lunedì, non aveva neanche giocato male, tutt’altro.
Venus ha invece faticato più di quanto non dovesse nel secondo set della semifinale contro Riske, evitando per un pelo di andare al terzo set. Venus però non ha bisogno di presentazioni. Il suo servizio lo si conosce, la sua voglia di vittoria ed il suo enorme talento anche. Venus non è una giocatrice da scoprire, ed il suo tennis ha le potenzialità d’essere inattaccabile, anche più di quello di Konta. Negli ultimi anni lo è stato però a giorni alterni. Sarà stata la malattia o l’età, ma la consistenza è andata via via scemando nel gioco di Williams.

Konta decide di iniziare in risposta, scelta curiosa vista la forza della sua battuta. Venus non si lascia cogliere impreparata. Due vincenti, buoni servizi ed il primo gioco lo conquista a zero. Konta però, che potrebbe subire la differente esperienza evidenziata ad inizio articolo, non pare essere debole di cuore. Mette subito giù un ace e vince agevolmente il suo turno di servizio, finendo anche per portarsi avanti dopo in risposta grazie ad un magnifico vincente di dritto sul 15-30. Un altro vincente ed ecco subito il primo break della partita. Non poteva esserci modo migliore per scrollarsi di dosso la tensione. Konta ci ha già fatto vedere ieri che quando in vantaggio è un treno senza fermate. Venus però riesce ad arrivare perlomeno a 30 nei successivi turni di servizio dell’inglese, così per far capire che non si arrenderà facilmente. Vince anche i suoi giochi alla battuta agevolmente, con gran servizi e poi dritti a chiudere.

È una partita piacevole, il gioco scorre via fluido, spesso condito da fantastici colpi vincenti.  Il set prosegue quindi su binari piuttosto tranquilli, fatta eccezione per qualche disattenzione di troppo di Venus con il dritto in risposta, fino al decimo gioco, quando Jo Konta è chiamata a servire per portarsi avanti di un set. Arrivano i suoi primi errori, uno di dritto e uno di rovescio, e in meno di un minuto con gli errori arrivano anche le prime palle break per Venus: tre, di fila. Le prime due sono annullate magnificamente dall’inglese con un dritto vincente ed un ace. Sulla terza, Venus fa vedere che anche lei sa come si fa a tirare vincenti di dritto, e riporta il set in parità: cinque pari.
La parità dura giusto quel game perché Venus si concede a due gratuiti venuti nel momento sbagliato, ed un rovescio imprendibile di Konta fa il resto, riportando l’inglese nella posizione di servire per il set.
Questa volta ci è già passata e, per mettere subito in chiaro che il set lo vuole vincere, l’inglese piazza tre gran servizi. Un rovescio largo di Venus decreta il 7-5 per Konta.

Si ripete lo stesso copione anche nel secondo set. Konta va avanti di un break nel terzo gioco, sfruttando qualche seconda di Venus e la potenza e fluidità dei suoi colpi. Il break lo mantiene facilmente con dei servizi vincenti e al quarto gioco ha ancora tre palle per il doppio break. Basta la prima, vinta con una risposta di dritto tanto profonda ed angolata da costringere Venus ad un recupero disperato che serve però solo a far battezzare il colpo di grazia a Konta. 7-5 4-1 quindi, e l’inglese sembra diretta spedita verso il suo primo titolo.
Si diceva però all’inizio che il tennis è uno sport straordinario perché riflette gli stati d’animo ed è dunque imprevedibile. Basta un errore inaspettato e le certezze possono vacillare fino a farti crollare. Soprattutto quando la linea d’arrivo è lì, a due passi. Konta sbaglia qualcosa in più e Venus alza sia il tono di voce che quello di gioco. Il pubblico è dalla sua, vogliono più partita e del resto lei la prima finale qui l’ha giocata nel 2000. Venti minuti e Venus e si porta in vantaggio: 5-4, tanti vincenti suoi e qualche errore, neanche troppi di Konta. L’inglese chiama l’allenatore, ha bisogno di una guida.
La guida però non basta. Le cose su un campo da tennis si fanno in due e se è vero che Konta è calata, è pure vero che Venus pare indemoniata. Si butta su ogni palla, i vincenti fioccano. Konta subisce sempre di più la pressione, forse pensa all’occasione sfuggita. Un doppio fallo la costringe a salvare un set point. L’atmosfera è elettrica ed elettrizzante. Salva il primo, ma un miracolo in recupero di Venus gliene da un secondo. Via anche il secondo, il dritto è fuori di un soffio. Konta interrompe l’emorragia di game: cinque pari.
Gli scambi ora sono straordinari. Lob, recuperi, smash, passanti e pathos, c’è tutto quello che vuole il pubblico. Venus si porta avanti 6-5 ed ha un altro set point. Questa volta fa Konta, con un dritto largo di poco. Dopo un’ora e mezza siamo quindi un set pari, un 7-5 a testa, e due stati d’animo diametralmente opposti.

Indovinate come inizia il terzo set. Sì, con un break di Konta nel terzo gioco, confermato subito dopo. Venus si trova, ancora una volta, a rincorrere. Questa volta il secondo break non arriva sul 3-1 ma sul 4-2. Konta ha quindi due occasioni per servire per la partita. Venus sembra più stanca della sua avversaria e gli errori finiscono per dominare il suo gioco. L’ottavo gioco è al cardiopalma. Venus ha due chances per recuperare il break, Konta due per confermarlo e quindi vincere il match. Errori e vincenti si alternano, quasi schizofrenici. Il secondo match point va via con una volée sbagliata a campo aperto. Il terzo però è quello buono: la risposta di Venus si ferma sotto il nastro. I numeri di fine partita mostrano 42 vincenti per Konta e 20 per Venus, e 39 errori per l’inglese e 40 per l’americana, la gran parte arrivati nel terzo set.

Primo titolo in carriera per Jo Konta, che da lunedì sarà al numero 14, distante duecento punti dal numero 10. Il gioco c’è, il blocco del primo titolo è passato. La top ten è avvisata, bisognerà fare i conti con l’inglese.
Per Venus sfuma il cinquantesimo titolo in carriera e l’ultima partita di Stanford si conferma un ostacolo difficile: ora ne ha vinte solo due su otto. Sarà comunque numero 6 da domani e ha già dato appuntamento al prossimo anno. Per Venus, l’amore per il gioco vince sull’età.

Lorenzo Dicandia

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