Le confessioni di Ivo Karlovic: “Non gioco un rovescio in top dalla fine degli anni Novanta”

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Le confessioni di Ivo Karlovic: “Non gioco un rovescio in top dalla fine degli anni Novanta”

Reduce da un ottimo periodo in termini di risultati, il tennista croato Ivo Karlovic si è “concesso” ai fan e ha risposto, con il suo solito humor, alle loro domande su Twitter

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Ivo Karlovic è stato indubbiamente uno dei grandi protagonisti del circuito ATP del mese appena trascorso. Dopo una prima parte di stagione un po’ tribolata a causa di un problema al ginocchio destro che lo ha costretto a stare fermo un paio di mesi, il 37enne tennista croato aveva già dato di segnali di risveglio con la semifinale di ‘s-Hertogenbosch a inizio giugno. Ma in luglio ha fatto nuovamente parlare di sé alla grande: ha vinto il torneo di Newport, è arrivato in finale a Washington, dove contro Monfils ha servito per il match, si è spinto fino al terzo turno al Masters 1000 di Toronto, dove si era tolto lo sfizio di battere il connazionale Marin Cilic nel turno precedente.

Proprio dopo la sconfitta in Canada con Dimitrov, come fa ogni tanto, “Dr. Ivo” ha risposto alle domande dei suoi followers su Twitter. Ecco la traduzione delle risposte più simpatiche del gigante di Zagabria (2,08m di altezza).

Con chi non ti piace giocare?
Il mio coach Petar Popovic. È costantemente agitato.

Hai qualche consiglio a chi inizia a giocare a tennis?
Sì, colpisci la palla in modo che vada oltre la rete e prega che rimanga dentro le linee.

Pensi che il tuo stile di gioco sia noioso?
Solo per chi non sa giocare.

Cosa ne pensi di Stan Wawrinka?
In questo momento o in generale?

Ne hai abbastanza di giocare i tie-break?
Mai.

Chi potrà essere il nuovo Ivo Karlovic? Sulla base dello stile di gioco e per numero di ace…?
Può essercene solo uno come me.

Adesso che il torneo di Toronto è finito, in un scala da 1 a 10, quanto sei stanco?
11.

Quando è stata l’ultima volta che hai colpito un rovescio in topspin?
Verso la fine degli anni 90.

Cos’hai fatto per gestire così bene la transizione dall’erba di Newport al cemento nelle ultime settimane?
A Newport dovevo servire ace sull’erba e a Washington ho iniziato a fare ace sul cemento.

Descrivi Roger Federer con una parola.
Svizzero.

Nell’ultimo match hai perso contro Dimitrov. Come ti senti ad aver perso con un giocatore che era stato battuto da poco dal n. 80 del mondo Evans e che arriva da una brutta stagione?
Se la metti giù così, non troppo bene.

Ti vedremo alle ATP Finals di Londra questo inverno?
Probabilmente no.

Cosa ne pensi della decisione di Federer di non giocare fino alla fine della stagione?
Male per lui, bene per me.

Come fai ad essere così alto?
Ogni mattina metto i piedi in un secchio pieno d’acqua.

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