Rio 2016, italiani: Sara Errani non delude, battuta Strycova. Lorenzi dura un set contro Bautista Agut

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Rio 2016, italiani: Sara Errani non delude, battuta Strycova. Lorenzi dura un set contro Bautista Agut

Nella terza giornata dei Giochi a Rio si chiude l’avventura di Paolo Lorenzi in singolare, battuto come da pronostico da Roberto Bautista Agut. Ottima prova di Sara Errani che supera Barbora Strycova con un doppio 6-2. Audio esclusivo Lorenzi ed Errani

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S. Errani b. [16] B. Strycova 6-2 6-2 (da Rio de Janeiro, Ubaldo Scanagatta)

Stat Errani Strycova

La storia del tennis è piena di match che rivelano certe incompatibilità. Vilas non poteva mai (o quasi) battere Borg, perché giocava uguale ma peggio, figurarsi Barazzutti con Borg (al Roland Garros dovette ringraziarlo per avergli lasciato un game!), ma senza dimenticare la famosa frase di Vitas Gerulaitis quando battè per la prima volta Jimmy Connors (“Nessuno batte Vitas Gerulaitis 17 volte di fila!”) o Arthur Ashe che non batteva mai Rod Laver (“Se non ci fossi tu Rino – disse il grande Arthur a Tommasi – non avrei mai saputo ricordare quante volte ho perso da Rod Laver!”).

La cosa si registra naturalmente anche a livelli più bassi, fra campioni e campionesse meno titolate, e anche nelle sfide sociali, di club.

Non c’è dubbio che Barbora Strycova, che pure oggi come oggi è meglio classificata (testa di serie n.16 e n.21) di Sara Errani (n.25, pur con il suo passato di n.5) soffra di un vero complesso, non solo tecnico, nei confronti di Sara che fa tutto meglio… anche se dice: “Giochiamo un tennis simile”.

Da come era nervosa, fin dal primo errore, si capiva subito però sul campo sette che la tennista ceca – che in doppio potrebbe ritrovare la Errani, visto che lei fa il doppio con la Safarova, “abbandonata” all’ultimo momento dal ritiro della Pliskova – non era riuscita a dimenticare di avere perso 6 volte su 7 dall’azzurra, e in modo anche pesantissimo come nella finale di Dubai, il torneo Premier vinto quest’anno da Sara.

Però questo non significa che abbia mollato. Ci sono stati anche scambi durissimi e game molto lottati, a cominciare dal terzo game in cui Sara le ha strappato la battuta dopo 12 punti e risalendo dal 40 a 15 per la ceca. 3-1 e 4-1, con Sara che subiva uno dei soli due break patiti – quasi un record per lei – consentendole il 2-4, ma la Strycova non riusciva a sua volta a tenere per la terza volta consecutiva la battuta nonostante la palla game per il 3-4, e così per Sara era 6-2 in 48 minuti.

Ecco, come giustamente farà osservare Sara nell’intervista a Ubitennis (esclusiva come tutte queste agli italiani in questo torneo… abbandonato fin qui dai giornalisti italiani che si faranno vivi solo se ci sarà odor di medaglia, come è del resto inevitabile che sia), per un doppio 6-2 il dato più significativo è che la partita è comunque durata un’ora e 31 minuti. Insomma c’è stata battaglia. Anche piacevole a vedersi, perché nei suoi limiti di tenuta psicologica, la Strycova ha talento, varietà di colpi, rovesci bimani profondi ma anche slice ad una mano, tocco di palla per improvvisare palle corte non banali, dritti di un certa consistenza. Il servizio, certo, non fa male. E perdere sei degli ultimi sette games di battuta è tanta roba.

Tuttavia ho temuto che il match si incarognisse quando Sara – abbandonata da Binaghi, Barazzutti, Verdina, Parra per via del doppio Fognini/Seppi vs Bellucci e Sa… ma non Piccari, il coach di Karin Knapp che qui fa il vice “provvisorio” di Barazzutti e che ho brevemente intervistato – è stata sotto 2-0 nel secondo set, con un secondo game di 12 punti che le è sfuggito di mano dal 40-15. Ma si è subito ripresa, giocando con la sua operosa pazienza da formichina, cambiando ogni tanto ritmo per mandare in confusione la Strycova che aveva una dozzina di cechi, fra dirigenti e atleti, ad incoraggiarla, incluso il tecnico nazionale Peter Pala, figlio d’arte e di qqel Frantisek che conobbi quando dirigevo il torneo di Firenze e anche capace di giocare una finale di Coppa Davis in Svezia nel ’75, quando Bjorn Borg vinse praticamente da solo (il n.2 svedese era il gigante Ove Bengtson, 2 metri di altezza e un braccio lungo quanto poco sensibile).

Adesso Sara, approdata al terzo turno, troverà la diciannovenne russa Daria Kasatkina, “una delle giovani che mi piace di più” come mi ha detto in intervista Sara a fine partita. Laddove mi sono improvvisato anche come fotografo… abbiate comprensione sulla qualità della/e foto.

La Kasatkina che aveva rischiato grosso con la rotonda tunisina Jabeur, ex allieva di Luca Appino (ex uomo Babolat), ha avuto meno problemi con la cinese Saisai Zheng (guai a confonderla con la Shuai Zhang eh, mi raccomando!). Non sarà facile batterla, ma se Sara dovesse riuscirci a centrare i quarti, avrebbe poi la vincente di Madison Keys e la Suarez Navarro, e allora le cose si farebbero ancora più complicate. Ma sarebbe comunque un altro match giocabile. Come quelli del doppio, contro la stessa Zheng (Saisai eh…voi lo sapete, anzi tu lettore lo sai… sai?) e la Xu (Yifan).

Intanto Fognini e Seppi hanno vinto il doppio in questo secondo e vado a sentirli in zona mista.

[10] R. Bautista Agut b. P. Lorenzi  7-6(2) 6-2 (da Rio de Janeiro, Vanni Gibertini)

Lorenzi-Bautista

La campagna da n.1 d’Italia di Paolo Lorenzi alle Olimpiadi di Rio si ferma al secondo turno contro un muro rosso di nome Bautista-Agut. Nonostante una bella partita giocata a dispetto della precaria condizione fisica contro un giocatore di grande solidità, Lorenzi ha dovuto arrendersi in due set ad un avversario certamente più abituato di lui a giocare a questi livelli, e ma che ha comunque avuto il suo bel da fare per scollarsi di dosso la resistenza del tennista senese.

L’inizio è molto equilibrato con entrambi piuttosto guardinghi, specialmente Bautista-Agut, accampato nei pressi della scritta “Rio 2016”. Con il diritto lo spagnolo però fa male e già nel primo turno di battuta attivano due palle break, prontamente annullate da Lorenzi, che però deve subire due game più tardi la perdita del servizio. Il miglior giocatore d’Italia (seppur se ancora per pochi giorni), comunque, si esibisce in un paio di belle transizioni da difesa ad attacco, chiudendo a rete con belle volée ed impattando immediatamente la situazione. Se gli scambi diventano monotoni su una sola direzione, è di solito Bautista-Agut ad uscire vincitore, quindi Lorenzi prova ad aprire il campo appena può, ricordandosi di usare ogni tanto la palla corta, che però anche il suo avversario adopera con buona maestria.

Non ci sono più palle break fino alla fine del set, anche se è Bautista-Agut a doversi svicolare da un 15-30 sul 5-5, e lo fa grazie a qualche buon servizio ed alla sua solita solidità da fondo con il rovescio.

Nel tie-break due diritti fuori di Lorenzi danno il 2-0 allo spagnolo, che svanisce poco dopo grazie ad una palla corta che finisce in corridoio. A quel punto Bautista-Agut diventa intoccabile sul suo servizio, e Lorenzi sbaglia due colpi di poco, soprattutto un diritto sul 2-3 che sarebbe stato vincente, ed il set scivola rapidamente in territorio spagnolo.

Nel secondo parziale, dopo che il fastidioso rumore dell’elicottero che ha sorvolato il campo per oltre 40 minuti inizia a perdersi all’orizzonte, gli scambi si accorciano, i servizi diventano più dominanti ed il gioco diventa più simile a quello che si vede di solito su campi in cemento. Bautista-Agut è il primo ad entrare in zona d’allerta quando un doppio fallo sull’1-2 lo porta 30-30, ma da quel momento infila una striscia di 15 punti a 1 che di fatto chiude la partita.

Peccato perché credo di aver giocato bene nel primo set. Quel diritto sul 3-2 è andato male, e lì il set è girato. Nel secondo invece sono calato per 5 minuti, ed il set se n’è andato” ha laconicamente commentato Lorenzi dopo il match.

L’infortunio alla caviglia che lo aveva limitato nei giorni scorsi sembra sotto controllo, anche se ha giocato sotto farmaci e con una fasciatura molto stretta. Ora Lorenzi ha deciso di rinunciare a Cincinnati per riprendersi meglio da questo problema fisico, e poi giocherà Winston-Salem e gli US Open, prima di una sosta di due settimane e della trasferta asiatica che Lorenzi proverà per la prima volta in virtù della sua migliorata classifica.

Risultati:

[10] R. Bautista Agut b. P. Lorenzi 7-6(2) 6-2
S. Errani b. [16] B. Strycova 6-2 6-2

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