Le relazioni pericolose: RAI e Olimpiadi

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Le relazioni pericolose: RAI e Olimpiadi

La RAI sta producendo un encomiabile sforzo per provare ad offrire un servizio all’altezza dell’Olimpiade. Un grande dispiegamento di forze, molte miglioramenti e qualche imperfezione…

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Nella memoria di tutti, o quanto meno di molti, ci sono ancora le Olimpiadi su Sky. Vale a dire interattività, canali dedicati e copertura pressoché totale dell’evento. Quest’anno invece ci si deve affidare alla cara e vecchia RAI che torna a coprire un evento così importante praticamente in esclusiva per l’Italia. Il tutto è avvenuto con qualche polemica, visto che gli inviati pare siano di più degli atleti, ma alla fine si è partiti.

Consapevole dei tempi, e soprattutto di ciò che quattro anni fa ha fatto la concorrenza la TV di stato ha cercato di mettersi al passo coi tempi: tre canali interamente dedicati alle dirette, RAI 2, RAISPORT 1 e RAISPORT 2; un  servizio streaming facilmente raggiungibile sul nuovo sito creato ad hoc per l’evento; i canali visibili in TV sono finalmente diventati in HD, sforzo minimo se si vuol garantire una qualità accettabile. Evoluzione non scontata vista che i canali RAISPORT aspettavo questo passaggio da molto tempo. In TV però c’è sempre poco spazio per il tennis, forse meglio dire nessuno, quindi gli appassionati sono  costretti a rivolgersi allo streaming o alle APP dedicate. E qui iniziano i tasti dolenti per l’emittente.

I commenti che giungono dai social network sono vari, non tutti positivi purtroppo. Il servizio streaming da PC spesso e volentieri zoppica con le dirette che non partono lasciando l’utente a fissare lo schermo nero o un fermo immagine del match in corso. Questo accade soprattutto di giorno mentre la notte invece sembra più facile riuscire a seguire le partite senza interruzioni o particolari patemi. Ad ogni modo non vi sono solo note negative, ad esempio l’APP dedicata al servizio streaming sta riscontrando pareri decisamente positivi coi fruitori che riescono facilmente a godersi lo spettacolo olimpico. Certo, il tennis risulta un po’ sacrificato, ma alle Olimpiadi in fondo rimane uno sport di secondo piano, per 15 giorno ogni 4 anni non è il caso di farne un dramma. Questo non toglie che si potrebbe ugualmente evitare qualche strafalcione, come magari mandare la replica del match di Lorenzi mentre stanno giocando le Cichis in doppio, o trasmettere in due canali su tre lo stesso evento ma insomma sono dettagli.

Il vero punto critico piuttosto sono gli spaesati commentatori al microfono. Travolti dall’incredibile numero di eventi da commentare la Rai ha un po’ raccattato qui e lì tra i disponibili alle brutte figure e i risultati sono stati a metà tra il comico e lo sconfortante. Pur senza (ancora) arrivare alle vette di “Djokovic ha battuto Murray per sessantasette a ventisei”, i telecronisti e i vari inviati sono stati sicuramente competitivi, come spirito olimpico vuole. E così abbiamo scoperto che Sara Errani ha battuto l’ucraino Ilya Marchenko (d’altra parte il nome finisce per “a”…) e Seppi è uscito vincitore da un durissimo match contro Kiki Bertens. O abbiamo ascoltato notizie esclusive come quella che ci ha raccontato l’esordio dello stesso Seppi contro Nadal o l’attesa per Nestor e Pospisil del vincitore tra Nadal e Lopez (probabilmente Feliciano).

Certo, non sono ancora arrivati a dire che il colpo migliore di Nishikori è il dritto, come ci è capitato di leggere da autorevolissimi commentatori espertissimi di tennis ma chissà, come detto siamo appena agli ottavi…

 

(Enrico Serrapede, erresse)

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