Tennis Winner Game: gioca al ritmo del tuo tennis interiore

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Tennis Winner Game: gioca al ritmo del tuo tennis interiore

Alla scoperta del sistema di allenamento Tennis Winner Game® ideato dal maestro FIT e coach internazionale GPTCA Tiziano De Tommaso, per migliorare tempi di reazione, concentrazione e ritmo di gioco. Con l’ausilio del suono di un antichissimo strumento a percussione africano ad una frequenza particolare

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Milano Marittima. In fondo ad una delle traverse, come si chiamano le vie che attraversano la località turistica romagnola e che da una lato portano al lungomare, proprio prima di accedere alla spiaggia c’è una grazioso centro tennistico, dotato di 4 campi in terra rossa.

È qui che Tiziano De Tommaso, maestro FIT e coach GPTCA, allena con passione giocatori di ogni livello e di ogni età con un proprio metodo di allenamento, elaborato e testato sul campo da più di 5 anni.
Metodo che ha già prodotto risultati a livello agonistico giovanile. Lo scorso anno il suo allievo Marcello Serafini ha infatti ottenuto la vittoria dei Campionati Regionali Under 14 dell’Emilia Romagna (e raggiunto poi gli ottavi di finale al Campionati Nazionali Under 13), bissando poi la vittoria con la conquista dei Campionati Regionali a squadre Under 14 insieme a Nicolas Spimi.
Nel giugno scorso Daniel Bagnolini, che il maestro originario di Fano allena a tempo pieno da poco più di 2 mesi al centro tennistico di Milano Marittima, ha vinto ad Imola i Campionati Regionali Under 13 dell’Emilia Romagna e ad inizio agosto a Padova ha raggiunto i quarti di finale ai Campionati Italiani della stessa categoria.

Ma cosa ha portato un giovane maestro di tennis (Tiziano ha appena compiuto 28 anni) a ideare un proprio metodo di allenamento? Questa ed altre domande sul sistema di allenamento Tennis Winner Game® le abbiamo poste direttamente a Tiziano.

Come nasce l’idea di creare un nuova metodologia di allenamento?
Il sistema di allenamento Tennis Winner Game®, da me ideato integrando i diversi metodi di insegnamento del tennis dei migliori coach internazionali (per citare due dei nomi più noti, l’Accademia Sanchez-Casal di Barcellona e la scuola di Alberto Castellani a Perugia, ndr) appresi in 15 anni, da giocatore prima e da maestro poi, le mie competenze, i miei studi, la mia esperienza diretta sul campo e soprattutto la mia passione per il tennis. Sì, Tennis Winner Game® nasce soprattutto da una profonda passione per il mio lavoro, grazie alla quale ha preso forma un’intuizione, la base del mio metodo: il ritmo di gioco, l’essenza del tennis moderno.

Cioè?
Avrai sicuramente osservato che i giocatori professionisti colpiscono la pallina tecnicamente sempre in modo diverso ma allo stesso ritmo di gioco dal primo all’ultimo punto del match. Questo cosa significa? Significa che questi giocatori – sia in partita che in allenamento – hanno sviluppato un vero e proprio “ritmo interiore”. Per i giocatori di tennis è il ritmo che fa veramente la differenza, tra il recuperare una smorzata o non arrivarci, tra l’eseguire una difesa aggressiva o un semplice pallonetto, tra il giocare un passante in corsa vincente o metterlo in rete. In uno sport come il tennis, il ritmo favorisce la capacità di trovare la soluzione più efficace per eseguire al meglio un’azione o un gesto tecnico e più le fasi di gioco sono veloci, più è importante saper esprimere l’azione sotto forma di ritmo.

Ma come?
Per allenare il ritmo ho appositamente scelto uno strumento musicale, una raffinata evoluzione di un antichissimo strumento a percussione africano, accordato a 432 Hz che scandisce il ritmo di gioco. La frequenza è stata scelta per un motivo ben preciso. Stimola l’equilibrio tra i 2 emisferi cerebrali, migliorando la concentrazione e la capacità di gestire gli stati tensionali, oltre che regolare il battito cardiaco, la sudorazione, la respirazione e la risposta neuro-endocrina. Ho creato in sala di registrazione 61 basi ritmiche in formato mp3, che utilizzo per allenare i giocatori, raggruppate per beat e mixate con un apposito software musicale. Inizialmente giocare con un suono in sottofondo potrebbe sembrare strano e si potrebbe pensare che sia una distrazione anziché un valido aiuto. Sono solo sensazioni iniziali: dopo soli 10 minuti di palleggio inizierai ad entrare nel ritmo dello scambio e non vorrai più tornare indietro!  E allenandoti in maniera continuativa con questo metodo ti diventerà naturale giocare a quel ritmo, anche quando il suono non ci sarà.

Questo, come dicevi, ha dunque anche un impatto a livello di gioco.
Sì, questo è un aspetto importante. Il ritmo, infatti, permette di allenare con più efficacia abilità come la rapidità di esecuzione, la velocità e la precisione sia della palla che del gesto tecnico, oltre che migliorare la concentrazione del giocatore. Ho potuto infatti verificare che quando l’atleta è pienamente immerso nel suo ritmo di gioco è talmente concentrato nel “qui ed ora” che percepisce ogni singolo movimento del gesto tecnico. E prolungati stati di concentrazione permettono di entrare in quel particolare stato mentale che è conosciuto come “stato di flow”.

Tiziano ci ha poi raccontato una curiosità, emersa da una delle sue tante analisi del ritmo di gioco dei professionisti. Nella finale degli Australian Open di quest’anno Novak Djokovic e Andy Murray hanno giocato ad un ritmo di 152 bpm (battiti al minuto), mentre la finale Borg- Mc Enroe di Wimbledon 1980 si giocò a 125 bpm.
Per capirci, in un palleggio a 120 bpm significa che il singolo giocatore colpisce la palla ad ogni terzo battito, quindi 40 volte al minuto, cioè ogni secondo e mezzo.
Ebbene, quei 30 bpm di differenza, espressi in secondi equivalgono a dire che nel 1980 Borg colpiva la palla in media ogni 1”44 circa, mentre nella finale Australian Open di quest’anno Djokovic ogni 1”06. Quasi quaranta centesimi di secondo in meno, ma soprattutto, in termini percentuali, un intervallo di tempo del 36% inferiore.
Praticamente, in 36 anni il ritmo di gioco è diventato più veloce del 36%.

Chi vi scrive ha poi voluto sperimentare di persona il metodo, palleggiando per una mezz’oretta circa con Tiziano De Tommaso al ritmo di un “tic” a 432 Hz. Come detto, il giocatore che si allena colpisce ad ogni terzo battito, che nelle basi musicali predisposte da Tiziano, ha un tono diverso, più alto, per distinguerlo dagli altri due.
È stato effettivamente sorprendente notare come, una volta individuato il proprio ritmo ideale nel palleggio, quest’ultimo sia diventato più regolare, portando a ridurre in maniera sensibile il numero degli errori.  La cosa più interessante è che con questo sistema di  un allenamento diventa più facile – seguendo il ritmo, anche se forse è più corretto dire “entrando” nel ritmo – eseguire il colpo con fluidità. Soprattutto la chiusura del colpo – parlando dei fondamentali da fondo – acquisisce maggior naturalezza e scioltezza, con conseguenti benefici nella accelerazione della testa della racchetta e quindi della palla.

Insomma, per chi in campo cerca sempre di migliorarsi, ma anche per chi è semplicemente un appassionato curioso di provare qualcosa di nuovo, ecco che può essere veramente interessante e stimolante andare a cercare il  proprio ritmo sul campo da gioco. Per scoprire così come si gioca al ritmo del proprio tennis interiore.

Tiziano de Tommaso

Tiziano De Tommaso

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