Quanto è dura?
Lo è sempre, sopratutto adesso dopo la vittoria alle Olimpiadi. Molta pressione, molte aspettative, ma continuo ad imparare. A lei va tutto il merito comunque, ha giocato bene.

Credi servirà del tempo per smaltire questo tuo enorme successo?
Certo. Non sono mai stata in questa posizione prima d’ora, è un territorio nuovo per me. Devo abituarmi, sarò a mio agio se e quando sarà un’abitudine. Ho avuto bisogno di tempo per abituarmi alla top 50, poi alla top 30.

A New York c’è una grandissima comunità portoricana. Cosa pensi dei tuoi tifosi qui?
Direi che è stato fantastico. Tifavano tutti per me e non hanno mollato un attimo. Anche quando ho toccato il fondo, erano lì a fare il tifo, lo apprezzo molto. So che qui avrò sempre una famiglia.

Credi che dopo le Olimpiadi ti avrebbe fatto bene una settimana extra di riposo, prima di un evento così importante?
Mi sarebbe piaciuto, a tutti credo. Anche per smaltire il successo insomma. Il calendario alla fine non ti permette compromessi, devi fare come chiunque altro e adattarti. Kerber ha fatto finale a Cincinnati dopo le Olimpiadi, anche se credo lei sia più abituata di me. Io non avevo esperienza in questo genere di cose. In ogni caso, nn sarà l’ultima volta per me, so che continuerò a lavorare e otterrò i mi ei risultati, così come le Olimpiadi sono state frutto dei miei sacrifici.