US Open interviste, Kyrgios: "Avere il pubblico vicino mi fa giocare meglio"

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US Open interviste, Kyrgios: “Avere il pubblico vicino mi fa giocare meglio”

US Open interviste, primo turno: [14] N. Kyrgios b. A. Bedene 6-4 6-4 6-4. L’intervista del dopo partita a Nick Kyrgios

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Come ti senti nel complesso?
Sono molto soddisfatto, lui è un gran lottatore che rimanda un sacco di palle. Non ti regala niente. Io stavo soffrendo un po’ per un infortunio ma mi sono ripreso molto bene. Ho giocato in maniera solida, ho risposto bene, servito bene, colpito bene. Una prestazione buona a tutto tondo.

Qual è la natura dell’infortunio?
All’anca, per il momento nessun problema, il che è fantastico.

Hai iniziato a sentirlo dopo Cincinnati?
È comparsa durante il mio allenamento. Sono andato a Miami e mi sono allenato molto. Ovviamente per gli US Open volevo trovare la mia forma ideale e non so come, forse solo un po’ troppo carico di lavoro ma per ora è ok. Niente di cui preoccuparsi.

Ti piace avere il pubblico così vicino al campo?
Sì, penso che i campi siano molto buoni. Ho vinto il mio primo titolo a Marsiglia e i campi erano più o meno così, anche ad Atlanta hanno la stessa impostazione. Penso che questi campi favoriscano i grandi servitori e chi colpisce forte perché per qualche motivo le superfici sembrano lente. Io ho molta fiducia a giocare con il mio gioco.

Prossimo avversario Zeballos. Hai avuto il tempo di controllare i tuoi record contro di lui?
Ancora no. Lui ha battuto Florian Mayer e non è un giocatore facile da battere perché è nel circuito da parecchio tempo, sfortunatamente ha avuto qualche infortunio o una malattia, non sono sicuro. È stato lontano per un anno o una cosa del genere. Prima era un tipo pericoloso e quest’anno ha vinto un titolo. Suppongo sia stato un match infernale per loro due. Io non farò nulla di diverso.

Prima hai parlato di quando hai affrontato Murray nello Ashe Stadium. Pensi che con la tua testa di serie potrei andare più lontano quest’anno?
La mia concentrazione lo scorso anno non era delle migliori, stavo passando attraverso un sacco di cose, la faccenda di Montreal. Ora sono testa di serie numero 14 e non incontrerò Murray finché non sarò davvero in fondo al tabellone. In generale io mi sento a mio agio sul campo da tennis contro chiunque giochi. Ho già battuto giocatori di qualità e non ho paura di questi ragazzi, ma sono consapevole del fatto che loro possano giocare del tennis di qualità.

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