US Open interviste, Murray: "Lendl con me non va per il sottile ma va bene così"

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US Open interviste, Murray: “Lendl con me non va per il sottile ma va bene così”

US Open interviste, primo turno: [2] A. Murray b. L. Rosol 6-3 6-2 6-2. L’intervista del dopo partita a Andy Murray

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È sembrato tutto piuttosto semplice per te questa sera.
All’inizio del match lui ha avuto delle opportunità durante i miei due primi turni di servizio. Ce l’ha messa tutta. Ho dovuto sistemare un po’ di cose all’inizio, lui colpiva davvero bene la palla ed è stato un momento difficile per me. Il pubblico qui è molto più rumoroso che altrove e fai fatica a sentire la palla. Il suono è leggermente diverso qui. Una volta superato questo ostacolo e tornato tranquillo, ho giocato davvero bene, credo. I rumori erano simili lo scorso anno, c’è sempre stato un po’ di rumore qui. Ma credo che la copertura abbia leggermente cambiato la percezione del suono.

Hai notato differenze in merito alla traiettorie in aria della palla o cose del genere?
Di sera succede. Era molto umido questa sera. Nulla a che vedere secondo me con la copertura. Di sera è sempre così, ovvero un po’ più semplice controllare la palla. Il terreno è più freddo ovviamente. La palla rimbalza meno. Resta più bassa. Di giorno ovviamente è diverso. La palla rimbalza molto più alta, tende ad essere più difficile da controllare. Questo è dovuto alla copertura ora; non c’è assolutamente vento. Sembra di giocare indoor a causa dell’assenza di vento. Sono condizioni di gioco ideali.

Sei al terzo posto della classifica dei punti vinti sulla seconda di servizio. Deve essere un bel motivo di soddisfazione per te.
Ho servito molto bene questa sera. Ho usato delle ottime varianti sul secondo servizio. Insomma, prima e seconda sono andate molto bene questa sera. Ci ho lavorato sopra molto. Mi è servito a Wimbledon sull’erba. È stato molto importante per me. Sia nella finale che nella semifinale ho davvero concesso poco. Così pure la scorsa settimana e a Cincinnati. Quando batto bene il resto viene da sé!

Sul campo hai detto che Ivan (Lendl ndt) è un po’ cambiato poiché ha allenato giocatori più giovani. Cosa intendevi dire?
Fareste meglio a chiedere a lui. Non è cambiato poi tanto. Ma penso che fare l’esperienza di allenare altri giocatori cambi un po’ le cose. Si impara di più lavorando con diversi giocatori di differente età. Quando abbiamo lavorato insieme precedentemente, era la prima volta che Ivan allenava qualcuno. Ora, avendo lavorato con giocatori più giovani, penso abbia appreso meglio alcune cose ed acquisito maggiori competenze. Dire ad un giocatore giovane ‘hai battuto malissimo oggi’ penso possa avere effetti negativi su di lui poiché può prenderla molto male ed il giorno dopo può ancora battere male per questa ragione. Con un giocatore più esperto credo sia più facile essere diretti nel parlare. Quindi, credo che Ivan abbia appreso molto lavorando con giocatori junior. È un uomo intelligente ed un ottimo allenatore.

Non va tanto per il sottile, vero?
Di sicuro non con me (ride).

Hai seguito il match di Novak? Cosa puoi dirci al riguardo?
Ho visto l’inizio del match. Mi pareva ben centrato da fondo campo. Il servizio non funzionava a dovere. 
Ma è normale, capite? Di norma lui sarebbe giunto a questo torneo dopo avere disputato più partite. Di regola ha sempre fatto bene a Cincinnati, nonostante non abbia mai vinto, è sempre arrivato sino in fondo. Con la prematura uscita dal torneo Olimpico nelle ultime tre settimane o giù di lì, non ha disputato incontri. Ma mi è sembrato stesse bene. Si muoveva bene e colpiva bene la palla dal fondo. Semplicemente non serviva altrettanto bene. Ma sono sicuro che il servizio migliorerà nel prosieguo del torneo.

Traduzione di Roberto Ferri

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