US Open interviste, Muguruza: "Ho già smesso di pensare al Roland Garros, ora guardo avanti"

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US Open interviste, Muguruza: “Ho già smesso di pensare al Roland Garros, ora guardo avanti”

US Open secondo turno, interviste: A Sevastova b [3] G. Muguruza 7-5 6-4. L’intervista del dopo partita a Garbine Muguruza

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Quando nel secondo set hai iniziato a recuperare, hai sentito che il match stava girando a tuo favore?
Beh, penso sia stato un match molto duro. Non ho giocato bene oggi. Lei invece sì. Funzionava tutto quello che faceva. Forse nell’ultima parte dell’incontro la chance l’ho avuta, ma in sostanza era 50/50. Lei ha giocato bene ed è tutto qui.

Che ne pensi delle condizioni di gioco. C’era molto rumore in campo?
Sì, molto. Molto rumore e non avevo mai provato niente del genere prima

Cosa non funzionava oggi nel tuo gioco?
Non ho giocato al mio miglior livello. È raro anche giocare al proprio massimo. Devo capire come migliorare, cos’altro posso fare, come trovare più risorse. Oggi era davvero dura. Qualunque cosa facessi le me la rimandava indietro con colpi magnifici. Si muoveva benissimo. Davvero dura oggi.

Hai giocato molto in molti tornei quest’anno. È stancante. Lei (Sevastova ndt) si è fermata per due anni nel mezzo della carriera ed ha avuto un rientro di successo. Pensi mai che sarebbe bello poter rallentare un po’ e riposare di più? Pensi possa servire?
Non ora per me. È una scelta personale. Quando sei stanca ti dici che è il momento di prendere una pausa dal tennis. Al momento io voglio andare avanti e continuare a giocare nel circuito. Continuare ad avere chance di giocare partite e tornei e vincerli. Non voglio per nulla al mondo fermarmi ora.

La gente da tempo si chiede quanto sia dura dare seguito ad una vittoria in un torneo dello Slam. Ritieni di avere ancora una sorta di ebbrezza da vittoria al Roland Garros, oppure no?
Sapete una cosa? Non ci penso neppure per un secondo all’open di Francia. È storia passata. Ognuno guarda al torneo successivo. Certo  che, comunque, la vittoria in uno Slam ti resta in mente come un grande traguardo raggiunto. Quando sono arrivata qui non ho pensato per nulla a quella vittoria. È un altro torneo questo. Ho pensato “vediamo come fare per andare lontano”, possibilmente come al Roland Garros. Non è andata così.

Sul campo c’è un brusio costante, Ha disturbato il tuo gioco? Puoi dirci qualcosa a proposito?
Non c’è stato un attimo di silenzio. Un rumore costante. Credo sia a causa della dimensione dello stadio. Si sente l’eco. E’ una cosa continua. Ma è la stessa cosa anche per l’altra giocatrice, capite?
Al servizio non c’era mai silenzio. Il pubblico… Insomma è così.

Da Parigi in poi è stato tennis non-stop. Anche prima di Parigi… Roma, Madrid. Speri di poter tornare in Europa e riposarti un po’ prima che inizi la stagione in Asia? Quanto tempo ti serve per rilassarti?
Di certo riposerò un po’, ma credo che per me giocare sia la cosa migliore. Intendo dire che piuttosto che fermarmi a lungo preferisco giocare ed avere altre chance di vincere tornei. Anche se oggi non è certo stato il mio match preferito, questo non mi impedirà di tornare in Asia e provare a rifare ciò che feci lo scorso anno

Petra Kvitova oggi ha dichiarato di non sapere mai come giocherà un incontro indipendentemente da come si senta. È una cosa comune a tutte oppure per te non è così? Tu sei in grado di capire a che livello giocherai una partita?
Sì, lo so con largo anticipo come mi sento. Puoi avere un paio di giochi in cui vai molto bene o molto male. Io sono una giocatrice che sa molto in anticipo come si sente e se giocherà bene o male. Per me in campo non è una lotteria!

Traduzione di Roberto Ferri

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