Lesia Tsurenko, la prossima avversaria di Roberta Vinci

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Lesia Tsurenko, la prossima avversaria di Roberta Vinci

Mini profilo di Lesia Tsurenko, prossima avversaria negli ottavi di Roberta Vinci. I migliori risultati in carriera dell’ucraina

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Con la sua vittoria in rimonta (3-6 6-3 6-4) al terzo turno contro Dominika Cibulkova, Lesia Tsurenko, ucraina classe 89, ha guadagnato l’accesso agli ottavi e la sfida con la nostra Roberta Vinci.

Tennista bimane, alta 174 cm per un peso forma di 67 kg, è attualmente al novantanovesimo posto del ranking WTA, ma ha avuto un best career ranking come numero 33 appeno lo scorso ottobre. Il tennis italiano ha imparato a conoscerla sin dal 2012, quando a Biella in Fed Cup, nella sfida vinta dall’Italia 3-2 ottenne due nette vittorie contro Francesca Schiavone (6-1 6-2) e Sara Errani (6-1 3-0 Rit.).

 

Oggi a New York ha ottenuto il suo primo ottavo in carriera in un Major: in sei anni di partecipazione ai tornei del Grande Slam, aveva raggiunto sinora una sola volta il terzo turno, a Melbourne nel 2013. Ha vinto un solo torneo in carriera, sul cemento all’aperto ad Istanbul l’anno scorso, sua migliore stagione nella quale arrivò in semifinale al Premier di New Haven e fece quarti al Premier Five di Toronto ed al Premier Mandatory di Indian Wells e semifinali a Mosca.

Sino agli Us Open, il 2016 per lei era stata una pessima stagione, con ben dieci eliminazioni al primo turno ed i migliori risultati erano stati il terzo turno ad indian Wells ed i quarti sulla terra di Norimberga.

Il solo precedente contro la Vinci, nel febbraio di quest’anno a Doha,è  beneagurante per la nostra giocatrice, che vinse facilmente 6-2 6-1

Queste le principali dichiarazioni raccolte dal nostro direttore nel corso della intervista esclusiva seguita alla vittoria con la Cibulkova.

Riguardo la partita vinta al terzo turno:  “ Cibulkova è un avversario duro: ci avevo già perso due o tre volte, sono molto felice perché è un avversaria sempre aggressiva che ti costringe a dare tutto in campo, spendendo tanta energia”.  

Sulla fasciatura alla gamba destra: “A New Haven nell’ultimo incontro di quali mi sono ritirata nel riscaldamento per un dolore al ginocchio destro. Ho ancora un pò di dolore adesso, che mi ha dato un paio di volte fastidio durante la partita. Per me è stato importante chiudere sul 6-4 del terzo,perché non avevo più energie ed iniziavo nuovamente a sentire dolore e sul 5 pari ero così stanca che molto probabilmente avrei perso.”

Sulle ragioni di un 2016 sin qui deludente :“Avevo molte aspettative per quest’anno, ma a Brisbane nel primo torneo dell’anno ho avuto il primo di una serie infinita di infortuni (spalla,diversi dolori ai muscoli, ora il ginocchio) che non mi hanno fatto giocare da Toronto, quando sono stato ferma cinque settimane in estate che mi hanno costretto a non andare in campo a Rio, dove avrei tanto desiderato partecipare, ma ho capito che non ero pronta. Ora mi sento meglio, i dolori sono meno forti ed ho più fiducia nei miei mezzi e di tirare i miei colpi.”

Sulle sue sensazioni attuali: “Ora mi diverto a giocare, sono felice nonostante questo brutto anno e probabilmente queste cinque settimane di pausa mi hanno molto aiutato, mentalmente e fisicamente. Già quando sono tornata a Cincinnati ed ho perso dalla Baczinsky mi sentivo bene.”

Sulla netta sconfitta con la sua prossima avversaria: A Dubai non ero al meglio contro la Vinci, avevo dolore alla parte bassa della schiena, non riuscivo ad allenarmi bene e non sapevo neanche se giocare o fermarmi. Non conta molto come precedente, credo.

Sulla prossima partita che l’attende:  “Alla Vinci piacciono molto questi campi, lo dimostra la finale raggiunta lo scorso anno: il suo tipo di gioco viene esaltato qui, sarà molto dura per me batterla.”

Sui suoi idoli : “Sono molto amica di Dolgopolov, prima che lo diventassimo vedevo sempre le sue partite, mi piace molto il suo gioco.”

 

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Challenger

Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

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Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.

Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.

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evidenza

Roland Garros Day 5 LIVE: Zeppieri apre sullo Chatrier contro Ruud, Sinner in campo contro Altmaier

Vivi con noi la quinta giornata da Parigi con cinque azzurri protagonisti.
Rune avanza senza giocare grazie al forfait di Monfils

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12:50 – Rybakina batte Noskova 6-3 6-3 sul Suzanne Lenglen. Ora in campo Jannik Sinner contro Daniel Altmaier

11:30 – Il secondo Slam della stagione, come di consueto sulla terra di Parigi, è giunto alla quinta giornata per allineare il tabellone al terzo turno. Cinque i tennisti azzurri che scenderanno in campo oggi. Zeppieri, Sinner, Vavassori tra gli uomini. Cocciaretto e Paolini tra le donne

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Roland Garros, Arnaldi analizza la sconfitta con Shapovalov: “Sono mancato nei momenti importanti”

“La partita è girata su pochi punti” dichiara Matteo Arnaldi. “Ma giocare contro ex top ten mi aiuta a crescere”

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Matteo Arnaldi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Matteo Arnaldi può reputarsi soddisfatto del suo Roland Garros. Intanto, perché ha portato a casa la prima vittoria in un Major in carriera, e poi perché ha strappato un set al n° 32 ATP Denis Shapovalov al secondo turno, in un incontro, poi perso in quattro parziali, che forse con un pizzico di esperienza e malizia in più avrebbe potuto allungare ulteriormente. Presentatosi alla stampa nel post-match, di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.

D. Matteo, qual è stata la difficoltà maggiore?

MATTEO ARNALDI: “Mah, non saprei dirtelo in questo momento. Sicuramente non era una partita semplice. Lui è molto discontinuo perché alterna fasi in cui gioca molto bene ad altre in cui commette qualche errore, e per questo non mi ha dato continuità. Ha giocato meglio nei momenti importanti, mentre io in quei frangenti non sono riuscito a fare la differenza. Alla fine il match è girato su un break per ogni set. Io potevo prendere vantaggio nel terzo e quello poteva significare un risultato finale diverso, ma va detto che lì è stato bravo anche lui”.

 

D. Una curiosità. In questi giorni in cui ti stai allenando a Parigi e vedi altri giocatori nella loro quotidianità, c’è qualcosa che hai carpito da loro nella routine, nel modo di approcciare le partite? Qualcosa che ti possa essere utile per progredire.

MATTEO ARNALDI: “Sinceramente mi faccio un po’ gli affari miei (ride, ndr). Io e il mio team abbiamo le nostre idee. Certamente mi sto abituando a stare in questo ambiente, nel quale non sono solito trovarmi. Ma sinceramente faccio le mie cose come sempre”.

D. Senti, invece secondo te cosa è mancato per fare di più?

MATTEO ARNALDI: “Sono mancato nei momenti topici, semplicemente. È ciò che ha fatto pendere l’ago della bilancia in suo favore. In più, lui certamente ha fatto una buona partita, mentre io no. Se fossi riuscito a comportarmi meglio in qualche frangente, saremmo qui a parlare di un altro match e forse di un altro punteggio. Meriti suoi, senz’altro, ma anche qualche demerito mio”.

D. Abbiamo visto che, soprattutto nel terzo set, insistevi parecchio sul dritto di Shapovalov. L’avevate preparate così?

MATTEO ARNALDI: “Senza dubbio lui stava commettendo diversi gratuiti con il dritto. Per questo ho cercato di insistere un po’ di più da quel lato”.

D. Cosa ti porti via di buono da questo Roland Garros?

MATTEO ARNALDI: “Intanto la prima vittoria a livello Slam e tanta esperienza. Poi ho giocato i primi match tre su cinque, e questi sono i fattori più importanti. E mi ha fatto bene anche disputare partite contro tennisti di un certo valore, come Shapovalov stesso, ex n° 10 ATP. Ciò mi darà più consapevolezza per i prossimi match e tornei”.

D. VANNI GIBERTINI (Ubitennis) – Qual è il tuo rapporto con l’erba?

MATTEO ARNALDI: “Non l’ho mai vissuta tanto in realtà. Ci ho giocato quando ero Junior e l’anno scorso ho disputato una sola partita. Al momento non abbiamo programmato di giocare tanti tornei prima di Wimbledon, anche perché non so ancora se lì sarò direttamente in tabellone oppure no. Cercherò di racimolare ancora qualche punto in qualche Challenger in Italia, credo su terra, e poi si vedrà”.

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