US Open 2016: non sa nulla di tennis, gli riservano il miglior posto sul centrale

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US Open 2016: non sa nulla di tennis, gli riservano il miglior posto sul centrale

Ecco il re del tetto da 150 milioni di dollari. L’ingegnere del cielo Mark Sharamitaro era un fan di John McEnroe e Chris Evert ma da anni aveva tradito il tennis

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Arthur Ashe Stadium - US Open 2015 (foto di Art Seitz)
 

Il posto più esclusivo per assistere agli US Open 2016 appartiene a un ingegnere dell’Ohio che non sa nulla di tennis. Mark Sharamitaro, questo il nome del fortunato, è arrivato a Flushing Meadows convinto di passare due settimane a lavorare dietro le quinte del torneo e invece si è ritrovato in un piccolo ufficio, dotato di aria condizionata, proprio sulla cima dell’Arthur Ashe. Da questa postazione privilegiata il signor Sharamitaro comanda il nuovo tetto del campo centrale, costato 150 milioni di dollari.

L’ufficio di Mark è dotato di un’ampia finestra che affaccia proprio sul terreno di gioco pertanto egli, comodamente seduto alla sua scrivania, assiste agli incontri dei migliori del mondo incluso il giocatore amato da sua moglie: Rafael Nadal. E proprio in occasione dell’incontro di primo turno dello spagnolo la pioggia ha costretto l’ingegnere ad azionare il tetto tra gli applausi di una folla in delirio.

Il mio è un compito molto stressante” dichiara Sharamitaro “Ogni qual volta ci sono allarmi meteo siamo sulle spine

L’ingegnere è il vice presidente della Morgan Kinetic Structures in Alliance, con sede in Ohio, ed egli stesso ha fatto parte della squadra che ha progettato il nuovo tetto.

La prima volta che mi hanno accompagnato a vedere la mia posizione nello stadio non potevo crederci. Ho chiesto “State scherzando, tutto questo è per me?’” Prima del suo arrivo a New York a Sharamitaro era stato detto che avrebbe dovuto lavorare dalla postazione numero 23771 nel piano più basso tra quelli dedicati ai media. Una volta a Flushing Meadows invece l’ingegnere si è ritrovato in cielo.

Da bambino l’adesso quarantanovenne Mark guardava in tv le imprese di John McEnroe e Chris Evert, ma da molti anni ormai nel suo cuore il tennis era stato rimpiazzato dal bricolage. Da quando il torneo ha avuto inizio però il signor Sharamito sta recuperando tutti gli incontri di tennis persi fino ad ora. Egli infatti deve restare in posizione dal primo match del giorno fino a che l’ultimo punto della sessione notturna non viene messo a segno. Ogni sera prima di spegnere le luci nell’ufficio con la vista più invidiata del Queens si preoccupa di chiudere il tetto nel caso in cui durante la notte arrivi un improvviso scroscio di pioggia.

Il momento più emozionante è stato senza dubbio la cerimonia di inaugurazione quando Mark ha aperto il tetto mentre Phil Collins cantava “In the air tonight”. E nell’aria quella notte c’era molta tensione dalle parti dell’ingegnere in quanto in occasione della presentazione dello stadio alla stampa il tetto si era chiuso immediatamente ma non aveva più voluto saperne di aprirsi. Un sensore di sicurezza era infatti saltato. Niente di grave, ma la paura che un problema del genere potesse ripetersi preoccupava il signor Sharamitaro nella notte più importante. Fortunatamente tutto è andato per il meglio.

Ora che il torneo è avviato Mark potrà permettersi di mancare per qualche giorno essendo impegnato a lavorare ad altri progetti, ma sarà di ritorno alla sua invidiata posizione per gli ultimi tre giorni di questi US Open 2016. Dall’alto del suo ufficio assisterà sornione ai match che decreteranno la nuova regina e il nuovo re di New York, pronto a proteggerli in caso di pioggia.

Chissà infine se dopo aver trascorso quasi due settimane sulla cima dell’Olimpo del tennis il cuore di Mark Sharamitaro tornerà a battere per una volèe o un passante lungo linea.

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