US Open interviste, Murray: "Lorenzi è stupefacente. Sono stato falloso e frettoloso"

Interviste

US Open interviste, Murray: “Lorenzi è stupefacente. Sono stato falloso e frettoloso”

US Open terzo turno, interviste: [2] A. Murray b P. Lorenzi 7-6 5-7 6-2 6-3. L’intervista del dopo partita a Andy Murray

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È stata una partita più difficile di quanto credessi? Sei più contento per avercela fatta, o più preoccupato per quello che non ha funzionato?
È al numero 40 della classifica mondiale. È piuttosto bravo. Quindi mi aspettavo un match difficile con lunghi scambi. Sono seccato per la quantità di errori che ho fatto, a volte sono stato frettoloso. E l’ho pagato nel primo e nel secondo set. Non stavo facendo ciò che mi ero prefissato di fare, essere paziente, aspettare il momento giusto, comandare la maggior parte dei punti. Il terzo ed il quarto set sono stati più semplici. Sono scesi gli errori gratuiti e saliti i colpi vincenti. Sicuramente i primi due set sono stati molto duri.

Lorenzi era al suo 22esimo slam, ed era la prima volta che giungeva al terzo turno. Quando hai visto come lottava su ogni punto hai pensato fosse lo specchio di tutte le difficoltà che ha dovuto superare, o secondo te non ha senso associare lo stile di gioco alla carriera di un giocatore?
Ricordo di averci giocato contro anni fa. Combatteva duramente allora. Credo sia stupefacente ciò che ha fatto negli ultimi 18 mesi, ovvero vincere il suo primo torneo alla sua età e raggiungere la sua migliore classifica. È raro. Oggigiorno non vedi cose del genere alla sua età. Ha fatto molto bene qui. Dopo il match che ha disputato due giorni fa riuscire a muoversi come ha fatto oggi è segno di una sua grandissima qualità che ti porta lontano.

Poco fa Juan Martin del Potro ha detto quanto sia sorprendente per lui il suo ritorno, prima le Olimpiadi e poi il raggiungimento della seconda settimana agli US Open. Cosa pensi dei suoi risultati. Quali sono i tuoi sentimenti nei suoi confronti?
Penso che ciò che ha fatto sia sbalorditivo considerando che ha avuto lo stesso infortunio negli ultimi tre anni. Si è fatto male al polso in allenamento e poi è rientrato più volte nel circuito ed ha subito avuto problemi. Posso solo immaginare quanto possa essere sconfortante e difficile continuare ad aver voglia di andare avanti e di combattere. Anche il tuo corpo ne risente. Quando non fai partite, partite difficili, il tuo corpo necessita di un lungo periodo di tempo per riabituarsi. Non sono sorpreso di come colpisca la palla. È sempre stato un grande colpitore. Non mi aspetto che venga meno in questo. È la mentalità che ha mostrato che più mi colpisce. Sono lieto per lui che sia riuscito a tornare a competere al meglio nei grandi appuntamenti. 

Il prossimo avversario è Dimitrov. Puoi parlarci delle difficoltà che ti aspetti di incontrare?
È un giocatore fortissimo. Fa tutto bene sul campo, si muove bene, ha un bel feeling. Non ha certamente giocato al suo meglio negli ultimi 18 mesi, ma nelle ultime settimane sta giocando molto bene al livello al quale sa giocare. Sarà un altro duro incontro tra due giorni. Devo giocare meglio di oggi per vincere. Ma sarò pronto.

Kyle Edmund ha detto che da te quest’anno ha appreso la grande quantità di lavoro che serve per essere al top. Pensi di essere un esempio per gli altri giocatori inglesi?
Non lo so. Certo, quando ci alleniamo insieme vedono il lavoro che faccio. Lo avessero imparato prima, forse si sarebbero comportati in modo diverso. Ma una cosa è allenarsi con Andy e dire che fa un sacco di duro lavoro ed una cosa è che lo facciano loro. Non basta vedere me che lo faccio, per poi farlo davvero. Non sono con Kyle e Dan (Evans ndt) per 30, 40 settimane all’anno. Quindi sta a loro e al loro team. Hanno ottimi allenatori che li allenano pesantemente. Mark Hilton, che lavora con Dan, era un giocatore che lavorava sodo e lo sta mettendo sul giusto sentiero. Ryan Jones, che lavora con Kyle, idem. Lo stimola molto. Fa sì che si tenga ad alti livelli e pretende molto da lui. È molto importante.

Ti battono mai in allenamento?
A volte sì. Credo di avere perso un set in allenamento. Fisicamente no, non ancora. Ma presto, invecchiando, mentre loro diventano più forti, succederà, purtroppo. Ma non oggi, già!

Cosa ami di più del tennis?
Viaggiare. So che molti giocatori con il passare degli anni non lo amano molto. A me piace viaggiare. Non ne sono ancora stufo. Mi piace allenarmi. Andare in palestra e darci dentro mi piace di più che stare sul campo probabilmente. Ecco le due cose che amo di più: viaggiare ed allenarmi. Cambiano sempre. Ovvero, attualmente mi alleno in maniera diversa rispetto a quando avevo 24 25 anni. Mi piace. Non è mai lo stesso. Faccio sempre cose nuove per migliorarmi.

Dove ti piacerebbe viaggiare?
Non ho visto molte parti del Sud America. Mi piacerebbe andarci. Il mio miglior amico è peruviano. Sono andato a giocarci un torneo quando ero junior. Mi piacerebbe visitare il Perù. Mi piacerebbe anche andare in vacanza alle Hawaii ed alle Maldive. Non sono mai riuscito ad andare in quei posti, ma mi piacerebbe farlo presto  

Traduzione di Roberto Ferri

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