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US Open 2016, day 8: parole, parole, parole
I ricordi di Simona, l’agenda troppo fitta di Dominic, ma soprattutto le unghiate di Serena a Ubaldo
Ubaldo Scanagatta: “Non so se riuscirai a rispondere a questa domanda tecnica. Ho notato che hai delle unghie molto lunghe. Riesci a giocare a tennis con queste unghie o le metti solo per venire in sala stampa?” Serena Williams: “No, le tolgo prima di giocare. Poi le rimetto subito prima di venire qui in modo da fare colpo su di te” (sorride)
Dominic Thiem: “Ho giocato 69 incontri finora. Non mi aspettavo di doverne giocare così tanti. L’anno prossimo dovrò sicuramente rivedere il mio programma”
Venus Williams: “Il segreto della mia lunga carriera è il duro lavoro. Volete che sia più specifica? E’ una lunga storia, magari la prossima volta ve la racconterò”
Simona Halep: “Guardavo in tv Serena Williams quando ero una bambina. In quel momento mi sembrava un sogno poter un giorno giocare contro di lei perché ero piccola e non pensavo che sarei arrivata al top.”
Jon Wertheim (giornalista di Sport Illustrated): “No Federer. No Sharapova. No problem. Gli US Open sono comunque riusciti benissimo.”
Andy Murray: “La bellezza dello sport individuale è questa. Il fatto che io abbia giocato male due giorni fa contro Paolo Lorenzi non significa che avrei giocato male anche oggi.”
Mark Canizzaro (giornalista del New York Post): “Serena Williams è Tiger Woods in gonnella. Come Woods faceva sempre la cosa giusta nel momento giusto, così è Serena. Fa sembrare tutto talmente facile che la sua grandezza è data per scontata.”