US Open interviste, Kerber: "Il successo è arrivato perché ho imparato ad essere aggressiva"

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US Open interviste, Kerber: “Il successo è arrivato perché ho imparato ad essere aggressiva”

US Open interviste, finale: [1] A. Kerber b. [10] K. Pliskova 6-3 4-6 6-4. L’intervista del dopo partita ad Agelique Kerber

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Come descriveresti la Angie Kerber che è stata nel tour gli anni passati e quella che abbiamo visto nel 2016?
Penso che un sacco di cose siano cambiate, è incredibile quello che ho fatto quest’anno. Sono così felice e orgogliosa di tutto ciò che mi è capitato a me e al mio team. Penso di essere migliorata molto in molti modi. Essere qui con il mio secondo trofeo è la più bella sensazione di sempre.

Puoi parlarci del modo in cui sei migliorata.
Ci ho provato davvero molto a migliorare. Per prima cosa ovviamente, la mia preparazione atletica e il fatto di essere più aggressiva e di cercare di crearsi le occasioni. Non colpire semplicemente la palla per mandarla di là, perché io so che durante gli allenamenti posso essere aggressiva. Dovevo solo trasferire la cosa in partita. E anche mentalmente essere più positiva, un po’ più forte, e concentrarmi su le cose che succedono in campo.

In linea con queste cose, sembrava che tra la fine del secondo e l’inizio del terzo tu stessi scivolando in un atteggiamento negativo. Il tuo body language non era dei migliori e stavi facendo degli errori. Cosa ti stava passando per la testa?
È vero, nel secondo set il mio linguaggio del corpo non è stato buono, ho cercato di cambiarlo nel terzo ma non era facile perché Karolina è un’avversaria difficile. È stata avanti di un break molto presto. Io mi sono semplicemente detta di restare positiva e di continuare a credere nel mio gioco. Ho pensato un po’ alla finale in Australia in cui mi trovavo nel terzo. Dunque queste cose mi sono passate per la testa per fermare le emozioni negative.

Quali caratteristiche del tuo gioco ti hanno permesso di vincere oggi?
Penso che all’inizio ero partita davvero forte nel primo set, ho cercato di farla muovere. Nel secondo set tutto si è deciso con un break. Nel terzo credevo ancora in me stessa e ho cercato di giungere alla vittoria. Non stavo sperando.

Lo sport è una cosa molto reale ma ho spesso sentito dire ai campioni che i loro sogni si realizzano. Essere numero 1 e vincere questo Slam ti sembra un po’ irreale? Quant’è importante per il tuo successo avere dei sogni?
Beh, ho sempre sognato di essere numero 1 e di giocare una finale Slam. Non ho 18 anni, quindi stavo cercando di migliorare il mio gioco e sapevo di poter battere le migliori, dovevo solo restare paziente e lavorare duramente. E ora vedere che il lavoro paga è la più bella sensazione perché ho passato molte ore nei campi di allenamento, sudando, e tu lo stai facendo solo per questo momento, essere sul centrale in una finale con un pubblico fantastico. Quindi è questo che stavo sognando. A dire il vero non so se sembri tutto irreale. Provavo questa cosa in Australia, ma ora riesco a godermelo di più. Cerco di prendere ogni emozione positiva che ho.

Che tipi di miglioramenti hai fatto durante i tuoi allenamenti?
Per prima cosa durante gli allenamenti io cerco davvero di giocare in maniera intensa e non giocare semplicemente due, tre ore tanto per fare. Io scendo in campo per essere intensa nel mio gioco e anche quando sono in palestra faccio molti sprint e movimenti. Quindi sono queste le differenze, soprattutto nella pre-stagione. Per quanto riguarda l’aggressività lo scorso anno avevo giocato molti match duri al terzo, uno anche qui con Azarenka dove ricordo di aver solo spinto la palla senza cercare di far mia la partita. Ci sono state molte partite lo scorso anno in cui mi sono accorte che avrei dovuto essere più aggressiva per vincere.

Ti sei mai domandata se le tue armi erano a sufficienza per essere numero 1?
No, ho sempre creduto in me stessa. E anche il mio team. Quando ero giù, loro mi hanno sempre supportato dicendomi: “sei una brava giocatrice, hai giocato dei match duri contro delle giocatrici toste qualche anno fa”. Battere le migliori giocatrici era semplicemente il passo successivo. Essere consistente come lo sono ora era il passo successivo lo scorso anno.

Parlaci della pressione che senti ora che sei numero 1 e tutte vorranno batterti.
Penso di essere pronta, sì, ad avere la pressione sulle spalle, perché penso di esserci abituata ora, soprattutto dopo la vittoria in Australia. Ne ho avuta così tanta. Ora da numero 1 tutti vorranno battermi e non avranno nulla da perdere. Cercherò di accettare questa sfida perché sarà una situazione nuova per me. Ma alla fine io continuerò a lavorare duramente, e posso anche passare al passaggio successivo, cercare di restare qui il più a lungo possibile.

Di questi tempi ora che sei campionessa degli US Open hai molti doveri e impegni. Quando ti prenderai un momento per te e assorbirai il risultato da te raggiunto?
Penso nell’aeroporto e sull’aereo. Quando mi siederò sull’aereo e avrò qualche minuto per me. Poi andrò dalla mia famiglia e ci siederemo insieme con i miei amici. Penso che siano questi i momenti in cui tu puoi davvero capire cosa ti sia successo negli ultimi mesi, negli ultimi giorni, e cercare di goderti ogni momento a casa.

Vincere due Slam ed essere numero 1, sei tu la rivale di Serena che abbiamo tutti atteso fino a ora?
Non lo so, cioè, Serena per me è una delle migliori al mondo. È una persona fantastica e una grandissima campionessa. Quello che ha fatto per lo sport è semplicemente incredibile. Per quanto mi riguarda, io ora sto cercando di godermi al massimo il mio secondo Slam. Questo è uno dei miei anni migliori quindi voglio solo continuare e migliorare il mio gioco e la mia personalità.

Hai sentito Steffi Graf? In che modo è stata un’ispirazione per te? Recentemente hai guardato qualche suo match?
Ho guardato un sacco di match e tutti erano molto veloci, ecco cosa ricordo (sorride). L’ho sentita ieri o due giorni fa, mi ha mandato un messaggio. Mi augurava buona fortuna per la finale. Al momento non lo so perché il mio cellulare è da qualche parte quindi avrò ricevuto del messaggi. Comunque lei è sempre stata il mio idolo e io gliel’ho detto molte volte. Lei è stata una grande campionessa e per me è importante seguire la mia strada personale. Avere lei in Germania che ha fatto tutte quelle cose è semplicemente fantastico.

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